Capitolo 9

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NEW YORK
PALAZZO DI VETRO DELL'ONU
BRIANNA VAN DER TUR

Il numero che appare sul display non lo conosco.
Apro la cartella dei messaggi e per poco non mi cade il telefono dalle mani

*Sei bellissima.
E.D.*

Ok questo non lo avevo previsto...

Dovrei rispondere?

Mi forzo di non girarmi e continuo a camminare nella sala in direzione di mia madre. Sono emozionata ed arrabbiata ma anche agitata e stanca... voglio solo andare a casa.

Mentre cammino ripenso a pochi istanti fa e a dire il vero, non so cosa cavolo mia sia preso e soprattutto cosa volessi ottenere...

Finiscila Bri! Me lo dico da sola...

So benissimo cosa mi è preso e soprattutto cosa volevo ottenere : Una bella giustificazione anche se in realtà, è stata più che altro un'informazione.

Ammesso che sia vero quindi... Ethan ha un'amica speciale...

Che cavolo vuol dire "amica speciale"?

Una da sesso senza impegno? O magari prova per lei qualcosa e sta aspettando il momento giusto per iniziarci una storia... ?

Il fatto che mi abbia scritto un messaggio poi non vuol dire un bel niente... come del resto l'invito a cena...

Oddio domani dovrei uscirci a cena?

Non ci credo che ho accettato, non ci credo che gli ho lasciato il numero e soprattutto.. Non ci credo che non riesco a levarmi questo sorriso da ebete dalla faccia ...

Basta devo andarmene da qui... Ho bisogno di levarmi queste scomodissime scarpe e di cadere in un sonno profondo e magari... di svegliarmi direttamente dopodomani...

Vedo mia madre in lontananza e mi avvicino cercando di non attirare troppo l'attenzione, specie di mio padre. Non capirebbe e ci rimarrebbe solo male vedendomi andare già via... ma non resisto più!!
<<Pssss mamma>> Sono accovacciata come una scimmia all'inizio della fila delle sedie e lei ovviamente è seduta a metà tra una signora tutta impellicciata ed un uomo che ha un centinaio di medaglie appese alla giacca.
Non mi sente dannazione!!
<<Pssssssssssssss mamma>> dico più forte intercettando lo sguardo allibito dell'uomo accanto a lei.
Gliela indico e lui le da una leggera gomitata dicendole di guardare nella mia direzione. Mamma spalanca gli occhi e mi mima con la bocca un "smettila".
Guardo il cellulare che ho ancora in mano e le dico di prendere il suo mentre le invio un messaggio

*Sono stanca, vado a casa. Ok?*

*Spero da sola...;)* mi risponde ed io sono scioccata da ciò che leggo.

Alzo gli occhi al cielo poi la vedo annuire divertita mentre scrive ancora
*Vai con Gustav e digli di tornare a riprendermi*

*Ok* digito e mi alzo lentamente e quasi in punta di piedi mi avvio verso l'uscita.

Ce l'ho quasi fatta. La luce è canalizzata in una serie di faretti che puntano sul palco dove mio padre continua a proporre oggetti della sua collezione. Sfrutto il cono d'ombra addossandomi alla parete. Sono in punta di piedi e mi chiedo se per fare il ninja non sto attirando ancora di più l'attenzione su di me.
Sono quasi arrivata alla porta quando una voce familiare mi raggiunge alle spalle <<Già vai?>> Mi volto e vedo Gregory seduto sulla sedia laterale nell'ultima fila.

Bright || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora