NEW YORK
PALAZZO DI VETRO DELL'ONU
ETHAN DOMINIC<<Come se fosse tua>> lancio le chiavi al ragazzo del parcheggio che mi sorride <<Forse non sono stato chiaro>> mi guarda smorzando l'entusiasmo <<Neanche un graffio>> gli dico a brutto muso e lo vedo deglutire.
<<Si signore>> lo osservo mentre entra con cautela chiudendo piano lo sportello. La macchina singhiozza un'istante ed io inspiro rabbia ed espiro fastidio. Poi procede lenta, lineare e silenziosa sotto lo guida dello sbarbatello.
Sento il bibip e mi giro, l'ha parcheggiata in un posto talmente tanto grande, che credo addirittura sia riservato alle troupe televisive.
Rido di gusto umiliandolo.
Si, ho un caratteraccio ma niente mi dà più piacere di vedere le persone sottomesse. Fa parte della mia natura come staccargli la faccia se trovo la macchina con un graffio!In lontananza scorgo una multitudine di flash.
I "potenti" hanno cominciato il loro defilè.
Gli autisti scendono rapidamente dalle auto (rigorosamente nere) e corrono intorno alle macchine per far scendere gli ospiti.Mi avvicino lentamente sistemandomi il maledetto papillon. Non vedo l'ora di levarmelo, insieme a queste dannate e scomode scarpe talmente tanto lucide, da potermici specchiare.
Adesso non mi tocca che trovare la ragazza. Non ho la più pallida idea di come sia ma di certo, non mi faccio troppe illusioni.
È il mio turno sotto i riflettori. Una mano in tasca, l'altra leggermente sotto la giacca, sopra il petto. Non sorrido, non è nel mio carattere.
Vedo le donne come mi guardano, è il fascino del predatore. Abbasso il capo e mordo il labbro inferiore così da sembrare ancora più sexy.
<<Ancora una foto>> sento dire alle mie spalle. Non mi volto, non mi concedo oltre.La gradinata la percorro in scioltezza.
Ho davanti un fondoschiena da urlo che rende il tutto ancora più sopportabile.
Il vestito azzurro cosparso di luminescenze delicate ed i lunghi capelli biondi mi fanno già presagire come potrebbe essere da davanti ma poiché sono un uomo e le donne le conosco, prima di sbilanciarmi aspetto.
Un'altra ondata di flash e riesco a scorgere il suo profilo.
Perfetta- posso dire solo questo.
Allungo una mano non resisto alla tentazione di toccarla.
Ma l'occasione arriva da sola, la ragazza inciampa.
Ecco il tuo salvatore- penso mentre l'afferro per i fianchi e con le dita, le sfioro i glutei.Non mi sbagliavo, è tra le mie braccia ed è molto bella.
Mi ringrazia arrossendo e so di averla già conquistata.
Devo allontanarmi subito.
Quel rossore mi inebria...
Mi limito a farle un cenno con il capo e m'infilo respirando rumorosamente tra la folla.Urge un buon bicchiere di vino e mi dirigo al buffet.
<<Bianco>> vedo il sommelier prendere una bottiglia a caso <<Freddo>> gli intimo e questa volta, il tono non lascia spazio a dubbi e sul suo viso, vedo una maggiore determinazione.
Stringo tra le dita il calice mentre il vino mulina, poi lo sollevo per vederne il colore ed infine lo porto sotto le narici.
Il sommelier mi guarda in attesa del responso.
<<Dozzinale>> dico infine lasciando il bicchiere sul tavolo <<Puoi fare di meglio>>
Mi sorride, in quella platea di "nuovi ricchi", nessuno capisce nulla di vino.
Mi consegna il cocktail e mi guarda mentre lo porto alle labbra <<Ottimo>>
Lo vedo compiaciuto ma il più entusiasta sono proprio io <<Verrò da te tutta la sera>><<Sarà un piacere>> mi dice.
Sorseggio il cocktail mentre la bionda di prima mi torna alla mente. È per questo che sto bevendo, per stordire la mia eccitazione.
Salgo i gradini che conducono alla balconata, da lì avrò una visuale più ampia. Mi appoggio alla balaustra mentre osservo gli invitati <<Brianna ... dove sei?>> dico tra me e me.
M'imbatto di nuovo nella bionda di prima, sembra da sola riempire tutta la sala. Il vestito è magnifico così come la sua pelle porcellanosa.
Vorrei morderla ovunque.
Parla con la signora con cui saliva le scale. Dopo pochi istanti si volta.Cerchi me... Lo so... Con un moviento repentino cerco di catturare la sua attenzione passandomi la mano tra i capelli <<Guardami>> sussurro mentre il suo sguardo s'incatena al mio. Sento il fuoco divamparmi nel petto.
Leggo desiderio in quello sguardo e la cosa, mi eccita parecchio.Una voce la distrae e colgo l'occasione per tornare in me.
Basta- mi dico- Sei qui per altro.La donna sul palco introduce Mr Van der Tur. Ora è un buon momento per capire chi è la figlia.
Con sorpresa lo vedo indicare la donna accanto alla ragazza di prima, identificandola come la moglie. Le probabilità che quella ragazza sia proprio il mio obiettivo, cominciano ad aumentare...
<<E la nostra adorata Brianna>> lo sento dire mentre la indica.
Scendo i gradini rapidamente.
Si va in scena...<<Un altro>> dico al mio "nuovo amico" sommelier.
Annuisce e segue il mio sguardo <<Molto bella>> mi dice sottovoce
Alzo un sopracciglio e lo vedo puntare gli occhi sul bicchiere. Lascio correre la sua impertinenza sono così ipnotizzato dalla bellezza della ragazza che il resto non conta.
Afferro il bicchiere e "piroettando" tra la folla, arrivo dietro di lei. Le annuso velocemente il retro del collo e quando si gira, la guardo e mi allontano.
Cinque passi ed ecco che mi sento sfiorare la spalla. Detesto quando tutto è così prevedibile.<<Scusami>> mi dice <<Volevo solo ringraziarti per prima>>
Fingo di non sentire <<Cosa?>> E con il capo le indico di seguirmi, allontanandoci dalla folla.
È titubante e la vedo mordersi un labbro.
Rido dentro mentre arrossisce ancora una volta.
Sembra indecisa forse timida, sfodero un sorriso rassicurante e nei suoi occhi appare una scintilla. Goffamente è lei ad indicarmi con l'indice un divanetto mentre con le altre dita, stritola la borsetta.Le cingo la vita delicatamente e la sento irrigidirsi, faccio finta di non averlo notato e la scorto verso il divanetto. Rimaniamo in piedi, lasciando parlare solo gli occhi. Poi mi sbottono la giacca e la invito ad accomodarsi.
Guarda verso la folla mentre con le braccia tese sul ventre sembra voler cercare la sua determinazione.
<<Ethan Dominic>> le prendo la mano e gliela bacio.
Vedo il petto gonfiarsi e il respiro rimanere bloccato <<Brianna Van der Tur >> mi dice tutto d'un fiato <<Ma chiamami Bri>>Prendiamo posto sul divanetto. I cuscini sono confortevoli e il suo odore è un qualcosa di così buono, che vorrei possederla lì, davanti a tutti.