CAPITOLO 1

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POV TRAFALGAR

Sono stanco ho lavorato ininterrottamente per 4 giorni consecutivi non ce la faccio più. Ho lavorato anche questa mattina, ma fortunatamente questo pomeriggio posso riposarmi un po' prima di andare a casa di una collega per lavorare su un caso difficile. Mi sdraio stancamente sul letto impostando la sveglia sul telefono alle 16:00, l'appuntamento è alle 16:30 quindi avrò tutto il tempo di prepararmi.

Appoggio la testa al cuscino e lancio un'ultima occhiata alla sveglia prima di chiudere le palpebre diventate molto pesanti e sprofondo nel mondo dei sogni

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Il trillo della sveglia mi riporta alla realtà e mi fa anche cadere di faccia sul pavimento. Mi rialzo da terra tenendomi la faccia dolorante trattenendo tutte le imprecazioni che mi stanno passando per la mente. Afferro il telefono dal comodino e guardo l'ora spegnendo la sveglia; le 17:00. ASPETTA UN MOMENTO COME LE 17:00?! guardo sul comodino e noto un bigliettino da parte dei miei due coinquilini Stachi e Penguin

*Dormivi come un bambino così ti abbiamo spostato la sveglia. Ti aspettiamo da Amber*

Quegli idioti! Sono in ritardo e Trafalgar Law uno dei chirurghi più famosi del paese non è mai in ritardo almeno fino ad oggi. Mi dirigo di corsa in bagno consapevole di essere in tremendo ritardo e mi do una veloce sciacquata al viso guardandomi allo specchio. I miei occhi grigio ghiaccio sono contornati da profonde occhiaie e i miei capelli neri in questo momento sembrano avere vita propria mentre delle gocce d'acqua scivolano via lungo la pelle ambrata del mio viso e del mio collo fino a raggiungere il mio torace tatuato, così come le braccia, le mani, le dita e la schiena.

Sembro uno zombie l'unica cosa apposto sembra il mio pizzetto così prima di uscire dal bagno cerco di dare ordine ai miei capelli

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Sembro uno zombie l'unica cosa apposto sembra il mio pizzetto così prima di uscire dal bagno cerco di dare ordine ai miei capelli. Ritorno in camera e indosso velocemente una maglia e le scarpe, afferro poi il cellulare e le chiavi di casa e della mia macchina ed esco. Entro in macchina e parto a tutta velocità diretto verso casa di Amber.

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Fortunatamente non ho incontrato traffico così dopo pochi minuti sono arrivato al luogo d'incontro. Dopo aver parcheggiato entro nel palazzo e inizio a salire le scale fino al quinto piano visto che ovviamente l'ascensore è rotto. Oggi mi sta andando tutto male.

Finalmente arrivo al quinto piano e busso alla porta dell'appartamento di Amber pronto a chiedere scusa per il ritardo, ma con mia grande sorpresa non apre la padrona di casa, ma Penguin

T: Amber?

P: È in salotto ancora non abbiamo cominciato. C'è un problema!

Io lo guardo confuso e lui mi fa segno di seguirlo in salotto. Non ero mai stato a casa di Amber. È molto spaziosa e in ordine; subito dopo l'ingresso c'è un lungo corridoio sulla sinistra la prima stanza è il salotto mentre lungo il resto del corridoio ci sono altre 4 porte.

Entriamo in salotto e la prima cosa che vedo è Amber seduta sul divano con un espressione triste e i capelli color miele che le ricadono sul volto dalla pelle chiara, ma la cosa strana è che non porta i suoi soliti occhiali e se non sbaglio senza quelli non vede molto

T: Come va?

A: Non ho i miei occhiali quindi non possiamo lavorare

T: Li hai persi?

A: No, so esattamente dove sono

T: E allora qual'è il problema?

A: Il problema è che i miei occhiali sono chiusi in bagno insieme al mio coinquilino che è sotto la doccia e di certo io non posso entrare con il rischio di trovarlo nudo

T: E allora perché non siete andati voi due?

S: Non ci va l'idea di trovarci davanti un ragazzo nudo. Vai tu tanto sei gay

Io sbuffo contrariato lanciandogli un'occhiata omicida

T: Ti sembra il caso di urlare i fatti miei?!

A: Ti prego Trafalgar senza non vedo

T: Ok. Dov'è il bagno?

A: Ultima porta a sinistra

Mi alzo dirigendomi in bagno seccato tanto che una volta raggiunto non busso nemmeno e apro la porta trovandomi davanti un ragazzo alto almeno due metri, fisico molto muscoloso e ben proporzionato da far invidia a chiunque, nudo con solo un asciugamano a coprirgli l'intimità e la pelle molto chiara ricoperta solo da tante piccole gocce d'acqua e i capelli rossi come il fuoco bagnati tirati all'indietro con qualche ciocca che gli ricade sul volto.

Mi alzo dirigendomi in bagno seccato tanto che una volta raggiunto non busso nemmeno e apro la porta trovandomi davanti un ragazzo alto almeno due metri, fisico molto muscoloso e ben proporzionato da far invidia a chiunque, nudo con solo un asciug...

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Poi una goccia d'acqua cade giù dai suoi capelli, solcandogli il viso, scendendo poi lungo il suo collo, poi il petto, gli addominali e si infrange contro il bordo dell'asciugamano. Sul mio volto compare un ghigno malizioso e mi lecco le labbra osservando la scena, godendomi ogni singolo istante e ogni singola goccia che gli accarezza il corpo

E: Tu chi sei e cosa ci fai nel mio bagno?

T: Sono Trafalgar un collega di Amber e sono venuto a prendere gli occhiali che ha dimenticato qua.

Mi avvicino a lui facendo scontrare i nostri corpi mentre prendo gli occhiali dalla superficie in marmo del lavandino

T: E tu sei?

Lui si china alla mia altezza avvicinandosi al mio orecchio

E: Eustass

Lo dice in modo sensuale con una voce roca che mi fa fremere dall'eccitazione, cerco di non farlo notare, ma lui se ne accorge e ghigna mordendomi il lobo dell'orecchio poi si rialza tornando imponente in tutta la sua altezza, ma io lo riavvicino al mio viso. Le sue mani sono sui miei fianchi, le nostre labbra sono a pochi millimetri di distanza, i nostri respiri si intrecciano mentre ci avviciniamo ancora e le labbra si sfiorano quando qualcuno bussa rumorosamente alla porta distruggendo l'atmosfera carica di passione che si era creata. Noi ci stacchiamo di colpo mentre dall'altro lato della porta la voce di Penguin mi chiama e Eustass si volta prendendo i suoi vestiti

P: Trafalgar ci sei?

T: Si arrivo

Mi volto verso la porta afferrando la maniglia pronto ad abbassarla quando la sua voce giunge alle mie orecchie

E: Niente male come primo incontro

Non dico niente mi limito a ghignare malizioso mentre lui mi lancia un'occhiata carica di altrettanta malizia e poi esco da quel bagno con quello stesso sorriso dirigendomi in salotto sotto lo sguardo confuso di Penguin.

Già proprio niente male come primo incontro!

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Questo era il primo capitolo della storia spero via sia piaciuto e che vi abbia fatto venire voglia di continuare a leggere la storia. Scusate per eventuali errori di grammatica e fatemi sapere cosa ne pensate con un commento


Sweetdeath36

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