CAPITOLO 3

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POV TRAFALGAR

Un trillo di una sveglia mi fa svegliare di soprassalto. Ma oggi è il mio giorno libero, non ho impostato nessuna sveglia. Sento qualcuno mugugnare alle mie spalle e il braccio intorno alla mia vita si sposta per spegnere quel maledettissimo rumore

E: Porca troia non possono essere già le otto

T: Stai zitto ho sonno

P: Trafalgar tutto bene? Oddio scusa noi non volevamo interrompervi

Apro gli occhi e osservo i miei coinquilini sulla soglia della porta che mi guardano rossi in volto

S: Potevi dircelo che portavi qualcuno a casa! Chi sei?

E: Scusate, ma non ho tempo per le chiacchiere sono in ritardo devo andare a lavorare

Eustass recupera i pantaloni da terra e li indossa in tutta fretta uscendo per andare in cucina a recuperare la maglietta

T: Ma voi vi siete accorti che ero con qualcuno solo entrando qui?

S: Certo

P: Da cosa dovevamo capirlo?

T: Niente solo non entrate in cucina per un po'

P: Cosa avete fatto in cucina?

T: Sicuro di volerlo sapere?

P: Ho cambiato idea non lo voglio sapere

Intanto Eustass ritorna in camera per prendere il telefono e gli occhiali che aveva lasciato sul comodino e io mi metto seduto con il lenzuolo a coprirmi le gambe

T: Se ho bisogno ti chiamo

Lui ghigna malizioso e si avvicina al mio orecchio

E: Quando vuoi

Si allontana ed esce dalla stanza e poi dall'appartamento. Mentre i due sulla soglia si avvicinano sedendosi sul letto con un sorriso malizioso sul volto

S: Allora? Chi era?

T: Il coinquilino di Amber è venuto a portare dei documenti che abbiamo lasciato là e poi lui ha fatto venire me

P: Questo dettaglio non volevamo saperlo

S: Comunque è stata solo una botta e via oppure qualcosa di serio?

T: Una via di mezzo ora siamo scopamici. Comunque come è andata a lavoro?

S/P: Bene bene, ma com'è a letto?

T: Ma voi non eravate etero una volta ?

P: Sta zitto è semplice curiosità

T: È bravo, molto bravo e adesso vi levate dalle palle voglio dormire

S: Hai fatto troppa ginnastica?

T: Andate a quel paese

I due escono dalla stanza ridendo e una volta usciti io mi lascio cadere sul letto sfinito. Chissà che lavoro fa?

In effetti non so nemmeno quanti anni ha o il suo nome completo. Forse avrei dovuto fargli qualche domanda, ma è anche vero che non potevo mica fargli l'interrogatorio mentre lo facevamo.

Almeno ho il suo numero. Sospiro stanco di pensare a tutto questo e chiudo gli occhi cercando di dormire un po' nonostante mi faccia male il sedere da morire. Tutta colpa di quell'idiota.

..................

Accidenti non riesco a prendere sonno, il sedere mi fa male e non riesco a non pensare a Eustass. Mi volto verso il comodino e guardo l'orario nella sveglia 01:05. Basta voglio dormire! Ora lo chiamo, tanto è colpa sua se non dormo e se io sto sveglio sta sveglio pure lui! Prendo il telefono, lo chiamo e dopo due squilli risponde

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