CAPITOLO 23

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POV TRAFALGAR

La settimana è passata e Killer ieri è uscito dall'ospedale. Io ed Eustass siamo in cucina a fare colazione mentre Stachi e Penguin si stanno ancora preparando per andare a lavoro

E: Perché mi svegli alle cinque se poi ti prepari in massimo dieci minuti e vai a lavorare alle sei?

T: zitto e finisci di bere il caffè

Lui mugula irritato e poggia la testa sul tavolo guardandomi

E: pomeriggio porto via le mie cose e me ne vado nella mia nuova casa

T: davvero? È già pronta? Pensavo ti fermassi un po' di più

Sorride e si alza posando la tazza nel lavandino

E: non vado mica in un altro stato cambio solo casa

T: questo lo so anche io

Ride, va all'ingresso e prende qualcosa dalla tasca del giubbotto tornando poi verso di me e mi lancia una chiave in mano

T: cosa apre?

E: la porta del mio appartamento. Ho fatto fare una copia per te in caso tu voglia venire a trovarmi, l'indirizzo lo sai. Ora però se mi vuoi scusare vado a dormire un altro po'

Sbadiglia e va in camera mia mentre nella stanza entrano Stachi e Penguin

P: di che parlavate?

T: ha detto che pomeriggio se ne va nel suo nuovo appartamento

S: No, non può farlo! E adesso chi cucina?

P: e chi pulisce?

Io scoppio a ridere e loro mi guardano disperati

T: tanto lo sapevate che era temporaneo

S: dobbiamo convincerlo a rimanere

P: Andiamo

I due si guardano negli occhi e poi si allontanano dirigendosi nella mia camera e io li seguo. Aprono la porta ed entrano osservando Eustass sdraiato a pancia in giù sotto le coperte che dorme tranquillamente

P: SVEGLIATI

Eustass mugola infastidito e si solleva la coperta sopra la testa

E: Andate a lavoro e non rompetemi i coglioni

I due lo guardano irritati e io rido

T: di mattina é molto dolce

Penguin esce dalla stanza e ritorna poco dopo con un secchio d'acqua gelata che tira addosso ad Eustass che balza subito in piedi tremando bagnato come un pulcino

E: cazzo è gelata! Ma che cazzo hai in testa?

P: così almeno ci ascolti

La maglia bianca che indossa è praticamente diventata trasparente ed è appiccicata alla pelle mostrando così gli addominali e i pettorali mentre si passa una mano tra le ciocche rosso fuoco tirandole all'indietro e tante piccole goccioline d'acqua gli percorrono il volto e le braccia. Un brivido mi percorre la schiena e non riesco a distogliere lo sguardo da questo splendido spettacolo così prendo il cellulare e scatto una foto attirando la sua attenzione

E: che diamine fai?

T: immortalo il momento

Mi guarda male e io ghigno osservando soddisfatto la foto sul mio telefono

E: ti ricordo che il letto che ha bagnato è il tuo! Comunque che diamine mi dovete dire di così importante da tirarmi addosso dell'acqua?

P: non puoi andartene

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