CAPITOLO 10

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POV TRAFALGAR

Adoro il mio giorno libero e lo adoro ancora di più quando posso passarlo con Eustass! Infatti adesso sto andando a casa sua, visto che Amber è a lavoro. Arrivo davanti alla porta della sua casa e suono il campanello

E: chi è?

T: sono io, aprimi

E: la porta è aperta entra pure sono in cucina

Io entro e vado in cucina trovando Eustass seduto su di una delle sedie intorno al tavolo, su cui è appoggiata una scatolina che Eustass osserva pensieroso

T: Quelli cosa sono?

E: Pocky! Sai dei bastoncini ricoperti di cioccolato

T: So cosa sono, mi chiedevo come mai li stessi guardando

E: Una ragazza oggi a scuola me li ha dati

T: A me a scuola spesso le ragazze chiedevano di fare quel gioco in cui ognuno mangia il bastoncino da una estremità fino a baciarsi

E: Anche me. Infatti questa ragazza voleva farlo, ma io le ho detto che per me è una cosa stupida e subito anche lei ha cambiato idea sull'argomento dicendo che era d'accordo e me li ha regalati. Crede che se la pensa come me allora io possa fidanzarmi con lei

Sospira chiudendo gli occhi e poggia la testa sul tavolo della cucina continuando il suo discorso

E: È una ragazza superficiale così come tutte le altre

T: Se ti comporti così non ti fidanzerai mai

E: Io non voglio fidanzarmi!

Io lo guardo sorpreso, ma lui non mi presta attenzione si limita ad osservare il pacchetto di snack poggiato sul tavolo davanti a lui con sguardo assente

T: Che vuoi dire?

E: Non voglio fidanzarmi perché se mi fidanzassi con qualcuno dovrei porre fine a quello che c'è tra noi e non mi va! Mi piace e non voglio che finisca

Lo dice sbuffando con un espressione da bambino come se gli stessero togliendo il suo giocattolo preferito eppure non è proprio così, è come se  stesse rischiando di perdere qualcosa di molto importante, molto più importante di un giocattolo perché forse io per lui sono importante.

Un enorme sorriso mi compare sul volto così sposto quella scatola di pocky dal tavolo e mi siedo sopra di esso, davanti ad Eustass ed il suo sguardo sembra illuminarsi mentre si alza e si mette tra le mie gambe baciandomi il collo

T: anche io non voglio che finisca

Le nostre labbra si uniscono in un bacio carico di passione, ci separiamo solo un attimo in cui gli tolgo la maglia passando poi alla cintura dei pantaloni, ma proprio mentre sto per togliergli anche quelli il mio telefono squilla ed io mi stacco da Eustass per rispondere

T: pronto?

X: Dottore abbiamo un'emergenza deve correre in ospedale

T: è il mio giorno libero, non sono di turno

X: lo so, ma il cardiochirurgo di turno è già impegnato

T: va bene arrivo subito

Chiudo la chiamata e sospiro staccandomi definitivamente da Eustass che mi guarda confuso

T: c'è un'emergenza devo correre in ospedale ci vediamo stasera, ok?

E: ok, ricorda che mi devi una scopata

Ghigna, si rimette la maglia e poi mi da un piccolo bacio sulle labbra. Mi allontano per andarmene, ma noto che nel suo sguardo c'è qualcosa di strano e di malinconico. Non so spiegarmi cosa sia, ma ho un brutto presentimento ed un brivido mi attraversa la schiena. Qualcosa mi dice che è meglio che resti qui con lui, ma non posso far attendere un paziente in ospedale, così sospiro ed esco per andare a lavoro 

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