CAPITOLO 11

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POV TRAFALGAR

Sono passati due giorni, lui ancora non si è svegliato ed Amber non lo lascia un minuto da solo. Questo vuol dire che io non gli ho potuto stringere la mano neanche un secondo, non gli sono stato accanto neanche per un minuto, mi limito ad osservarlo da lontano dietro la mia maschera di freddezza che piano piano si sta sgretolando. Sospiro e cerco di calmarmi mentre entro nella sua stanza insieme a Stachi e Penguin, che vengono con me solo per assicurarsi che io non crolli davanti ad Amber. 

Sono tutti dentro la stanza, tutti tristi, nervosi, tesi ed arrabbiati; appena entro mi guardano tutti speranzosi in cerca di una buona notizia, ma quello che non sanno e che anche io sto cercando una buona notizia. Poso il mio sguardo su di lui, è molto pallido e sul suo volto c'è una mascherina dell'ossigeno che lo aiuta a respirare mentre delle flebo sono attaccate al suo braccio, così distolgo lo sguardo non riuscendo a guardarlo in quelle condizioni. Controllo i nuovi esami e sospiro di sollievo anche se in realtà non è una vera e propria buona notizia

T: i suoi organi funzionano bene e la ferita sul braccio sta guarendo, queste sono ottime notizie perché vuol dire che non peggiora, ma secondo la visita neurologica fatta dall'altro medico non ci sono segni di miglioramento

K: in pratica la stessa situazione di ieri

H: Rimane stabile

W: ma non si sveglia

A: ti prego svegliati

Amber scoppia a piangere e in questo momento vorrei piangere anche io, ma trattengo le lacrime e stringo la cartella abbassando lo sguardo; gli altri si accorgono subito che qualcosa non va e fortunatamente nella stanza entra un infermiera per chiamare Amber

Infermiera: dottoressa abbiamo bisogno del suo aiuto con un paziente

A: arrivo

Amber finalmente esce dalla stanza asciugandosi le lacrime ed io mi avvicino al letto di Eustass stringendogli la mano, faccio intrecciare le nostre dita e gli lascio un piccolo bacio sulle nocche. Non mi importa cosa dicano gli altri, in fondo sanno che tra di noi c'è qualcosa certo credono che sia solo sesso e infatti è così, almeno per lui. Per me, però non è così e lui non può morire proprio ora che mi sono reso conto di cosa provo per lui; non resisto e mi lascio andare mentre delle lacrime mi rigano il volto cadendo sulle nostre mani unite

T: ti prego svegliati! Tu non puoi farmi questo! Non puoi sorridermi e dirmi che ti fidi di me e poi andare in coma. N-non p-puoi farlo! Farò tutto quello che vuoi anche ammettere che sono fottutamente geloso quando qualcun altro ti tocca, perché io ti considero solo mio e tu potrai prendermi per il culo quanto vuoi su questa storia della gelosia, ma ti prego svegliati. Ti supplico svegliati

Poggio la testa sul suo addome continuando a piangere sotto gli sguardi di tutti e rimango in questa posizione finché non sento una mano accarezzarmi i capelli, così sollevo lo sguardo e lo vedo osservarmi con la mascherina spostata di lato ed il suo solito ghigno stampato sul volto

E: allora avevo ragione sei proprio geloso Doc!

La sua voce è roca e interrotta a tratti da dei colpi di tosse, ma è sveglio, lui è sveglio. Non resisto e lo abbraccio stringendolo a me mentre lui si rimette la mascherina visto che ha difficoltà a respirare

T: sei un bastardo

A: cosa sta succedendo qui? Cosa significa "tu sei mio"?

T: hai sentito tutto?

A: si e ti ho anche visto piangere

E: non eri un chirurgo freddo e distaccato?

T: ti ho dato il permesso di prendermi per il culo per la gelosia non per questo. Ora zitto ti devo visitare

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