Le bizzarre avventure di Nick Volume III: Il Re e il Viaggiatore

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Mentre i nostri eroi si preparavano a salire sul papabot, Jean pose un quesito cruciale.

-Ma cosa facciamo con Roberto Carrozza Veloce?-

-In effetti,- rispose Nick, -la sua presenza qui non è richiesta dalla situazione. Roberto, sei assolto dal tuo compito e dai tuoi peccati: vai in pace!-

-Verso della carrozza triste.- disse Roberto, andando via a passo lento.

-Cosa sono quei musi lunghi, bella gente?- urlò Oluo all'improvviso. -Salite a bordo! Guido io!- E così fecero.

Questo robot gigante era, in effetti, proprio bello. Era equipaggiato con ogni tipo di funzione: cannoni, laser, e pistole che sparavano avvocati. Insomma, tanta roba.

Nonostante la guida di Oluo fosse, per usare un eufemismo, la cosa peggiore capitata in questo mondo dopo la Ereri, il nostro gruppo si avventurò con cotale robot verso la montagna.

Ma all'improvviso all'orizzonte, comparvero i giganti. Ma non erano solo giganti: erano anche politici!

-Ah, che sventura!- fece Jean. -Costoro sono titani partecipanti alla campagna elettorale del loro paese! Non ascoltate alle loro menzogne!-

Il minaccioso gruppo si fece più vicino e, tra lo stupore generale, si mise a parlare!-

-Se mi eleggete,- disse uno di loro, -pasta al ragù per tutti!-

La sua voce aveva un tono soave ma allo stesso tempo innaturale, quasi demoniaco. Comunque fosse, codesta vibrazione delle corde vocali risultò soave alle orecchie di Oluo.

-Pasta... al ragù... Prete, facciamo come dice...-

-Cosa vai blaterando, Bozado? Fuoco! Fuoco!-

Il parroco schiacciò a caso alcuni tasti presenti sul pannello di controllo. Missili volarono, laser vennero sparati e avvocati fecero cause ma nulla ebbe effetto.

-Mmm... Questi titani... Sembrano essere più forti del solito!- esclamò Jean.

-Yes, we can!- fece uno di loro.

-Jean, chi mai è quello?- chiese Nick.

-Quello è Obamo, il presidente titano! Se uccidiamo lui, il gruppo perderà il controllo! Oluo, dacci una mano!-

-Ma Jean, la pasta...-

-OLUO!-

-Va bene, va bene, calmino, eh.-

Oluo, tornato nei suoi sensi, cominciò a sparare nuovamente verso Obamo. Gli altri titani politici cercarono di fargli da scudo. Nonostante parecchi cadessero, altrettanti si rigeneravano. La battaglia sembrava impossibile. Il destino era segnato. Finché...

Un gigante con una strana capigliatura assaltò Obamo, facendolo finire a terra. Egli tentò di rialzarsi ma l'improbabile alleato lo colpì al collo, uccidendolo.

-Cosa... Come...- balbettò Jean.

Il titano si voltò verso il robot e parlò.

-Amici miei, il mio nome è Donald. I miei colleghi vorrebbero distruggere le mura divine, ma io sono contrario: ma ora basta, scappate, se volete vivere!-

Nick, commosso, disse. -Non, avrei mai pensato, amico mio, che anche fra popoli così ostili ci fosse spazio per il nostro culto nobile e sacro. Ma incontrare te, fratello, mi ha riempito il cuore di gioia. Quando tornerò a casa, nella mia chiesa erigerò una statua in tuo onore. Addio, o nobile compagno!-

-Si, molto triste e tutto il resto. E ora partiamo!- Oluo schiacciò un tasto che diceva "Turbo" e tre due uno via, il robot gigante seminò i titani e raggiunse l'entrata della caverna.

Attack on Titan-Storie brutteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora