Miriam era affascinata da quel meraviglioso giardino floreale, non era un vero e proprio giardino ma a lei piaceva pensare che fosse così.
Scese dalla sella e iniziò a camminare a fianco a fianco della sua bici lilla.
La radura si estendeva a perdita d'occhio.
A ovest c'era una meravigliosa quercia, ai piedi di essa c'erano dei simpatici coniglietti grigi che saltellavano, a est, invece, c'erano delle magnifiche rose rosse e gialle. La ragazzina cercò di afferrarne una, ma sullo stelo delle rose c'erano spine taglienti che ferirono Miriam. Le rose, come la vita, erano belle da morire ma per godersele e prenderle in mano bisognava essere forti, determinati, consapevoli che avrebbero ferito e soprattutto abili, la vita terrena era proprio così, dannatamente bella e sfortunatamente piena di ostacoli, sfide, tranelli, bisogna avere coraggio ed essere coscienti che prima o poi ci sarebbero state delle ferite curate poi dall'amore e dalla determinazione di raggiungere i propri obiettivi e perciò godersi al massimo la vita.
Miriam, nonostante la mano sanguinante, strappò la rosa e la mise nel cestino della bici, lei aveva sfidato la vita e ora l'aveva presa per la gola.
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La bambina sulla stella
FantasyUn'infanzia rovinata, famiglia distrutta, un solo sogno... Ce la farà la nostra Miriam a realizzarlo? Riuscirà a scappare da questo mondo?