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Era ormai passata una settimana da quando avevo cominciato a messaggiare con Violet. Qualche volta ci eravamo incontrati per andare a mangiare fuori insieme, ma a parte quello ci scrivevamo soltanto. Andavamo abbastanza d'accordo. Non avevamo mai litigato, se non per scherzo.

Stavo finendo un paio di faccende prima della pausa pranzo, quando sentii bussare alla porta. Entrò Joanna, e corrugai la fronte.

"Che c'è?" Chiesi.

"Mr. Styles, Mrs. Lane è qui per vederla."

Ero stupito, ma sapevo che Violet era una piena di sorprese.

"Dille di entrare." Risposi.

Joanna annuì, e in un batter d'occhio Violet entrò dalla porta con un sorriso. I suoi capelli le cadevano davanti agli occhi, e ciò era carino. Indossava un top bianco e una gonna lunga.

"Ciao!" Esclamò, "Mi stavo annoiando, allora ho pensato 'hey, portiamo il pranzo ad Harry'."

"Grazie per esserti preoccupata. Ero deluso perché stamattina non mi avevi scritto niente."

"Mi avevi detto che oggi sarebbe stato una giornata impegnativa, e ho pensato che probabilmente non avresti potuto uscire a prendere il pranzo, così te l'ho portato io." Indicò le buste del cinese take away.

"Beh grazie, è stato un bel gesto da parte tua." Le sorrisi.

"Non sapevo cosa ti piacesse, così ho preso un po' di tutto."

"Mangio tutto, davvero." Le dissi, "Però fammi finire un attimo questa cosa e poi mangiamo."

"Perfetto." Rispose, prima di avvicinarsi alla finestra.

Amava quella vista, infatti mi disse che era il punto migliore dell'ufficio. Sorrisi nel vederla guardare fuori dalla finestra.

Scossi la testa e mi concentrai sui miei affari. Dopodiché inviai il fascicolo ai miei lavoratori, prima di spegnere il computer.

"Eccomi." Esclamai, poggiandomi sullo schienale.

"Mi sembri stanco." Commentò, avvicinandosi a me.

"Beh, forse perché qualcuno continuava a mandarmi foto di carlini che facevano facce buffe all'una di notte." Risposi, ridendo appena.

"Però erano carini."

Mi piaceva quando sorrideva. Il suo sorriso era puro e sincero. Quello era il suo vero sorriso.

"Sei carina oggi."

"Beh, grazie Mr. CEO." Sorrise, coprendosi il viso.

"Possiamo mangiare sul divano. Ti va bene?"

"Sì."

Presi i sacchetti e li poggiai sul tavolino. Ci sedemmo, io affianco a lei. Aprii una busta e misi sul tavolo i diversi contenitori.

"Bacchette?" Le chiesi, porgendogliele.

"Proverò, ma faccio schifo a mangiare con le bacchette." Rise.

"Ecco a te." Prese le bacchette, prima che ne prendessi un paio anch'io.

"Allora, com'è andata al lavoro?" Domandò.

"Sempre lo stesso, è impegnativo."

"Ovvio che lo è, Mr. Impegnato."

"Quindi ora ho un altro soprannome." Risposi sorridendo.

"Già."

"E per te a lavoro?"

"Non lavoro al venerdì. Però ero in ospedale, stanno tutti bene al momento." Rispose.

Mr. CEO - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora