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Restai con un sorriso stampato sulla faccia per tutta la giornata. Era incredibile l'effetto che Violet stava creando su di me dopo averla conosciuta solo per un paio di settimane.

Il suo massaggio poi, mi aveva fatto sentire come nuovo. Se avessi chiuso gli occhi sarei stato capace di sentire ancora le sue mani sulla mia pelle. Era rilassante pensarci.

"Harold!" La voce di Niall mi strappò via da tutti i pensieri, "A che pensi?"

"La festa di fidanzamento di Louis è domani." Risposi.

"Lo so! Non fa altro che ripeterlo."

"Tu ci vai?"

"No, parto per Tokyo domattina, ricordi?" Chiese, come se fosse ovvio.

"Ovviamente me n'ero dimenticato." Dissi, sospirando.

"Verranno tua madre e tua sorella?"

"No, mi sono dimenticato di chiamarle." Mentii.

"Sì, certo. Non hai bisogno di mentirmi Harold."

"No davvero, mi sono dimenticato!" Mi difesi, continuando a mentire.

"Okay, farò finta di crederti." Rispose, e alzai gli occhi al cielo.

"Comunque, la festa sarà una merda. Pensavo che venissi, e quindi mi annoierò un casino."

"Eh lo so. Perché non porti una ragazza con te?" Suggerì.

"Non posso. È da un po' che non esco con qualcuna, e non posso chiamare delle ragazze con cui ci ho già fatto qualcosa."

"Giusto, te hai la regola di non stare con una ragazza più di una volta. Capisco."

"È una buona regola però." Dissi con un sorrisetto.

"Allora chiedi a Violet! L'ho vista uscire dal tuo ufficio stamattina." Mi sorrise, "È adorabile, non è vero?"

"Mi ha portato il pranzo. Non glielo chiedo."

"Perché? Sembra che andiate piuttosto d'accordo." Ghignò.

"E infatti andiamo d'accordo. Ma come amici."

"Sì, giusto. Non è oggi il giorno in cui vedrò Harry Styles con un' amica femmina con la quale non vuole scopare." Rise.

"Non mi piace in quel modo. È una ragazza dolce e simpatica, e andiamo d'accordo. Basta." Difesi la nostra amicizia.

"Allora è anche meglio. Chiedile di venire come amica, così non stai da solo."

"Forse lo farò."

"Ma ora, seriamente, Violet è una ragazza meravigliosa. Non dirmi che non ne sei attratto."

"Niall, fine della discussione." Risposi, cominciando a non sentirmi a mio agio.

"No! Credo che a te stia cominciando a piacere, e perciò ti vergogni di chiederle di venire con te."

"Non è vero! Non trovo Violet attraente in qualsiasi modo. È sempre vestita così male, non mette mai del trucco, non ha tette o culo e non è niente di tutto ciò che trovo attraente." Gli urlai.

Sentii la porta del mio ufficio sbattere, e potevo giurare di aver visto i ricci di Violet.

"Amico, hai rovinato tutto." Disse Niall, scuotendo la testa.

"I-io.." Cercai di dire.

"Vai dai! Trovala."

Uscii velocemente dal mio ufficio col telefono vicino all'orecchio. Cercai di chiamarla, ma non rispose. Così chiamai la sicurezza.

"Ciao, sono Mr. Styles. Per favore, fate sì che Miss Lane non lasci l'edificio."

"Non uscirà signore." Rispose l'uomo dall'altro capo del telefono.

Sentii l'ascensore suonare e si aprirono le porte. Vi entrai e schiacciai il pulsante per il piano terra. Entrai nel piano terra, accolto da due dei miei bodyguards e le urla di Violet.

"Non puoi andare via, ordini di Mr. Styles." Disse uno dei due uomini, mentre l'altro le teneva fermo il braccio.

"Dite a Mr. Styles che si può infilare i suoi ordini su per il culo!" Urlò lei in risposta.

"Okay, finiamola tutti." Mi intromisi.

I suoi occhi incontrarono i miei, e la vidi in lacrime. Mi fece male vederla in quello stato, non volevo che in nessun modo mi sentisse dire quelle cose. Dio, non so neanche perché quelle parole mi fossero uscite dalla bocca. La verità è che nessuna di quelle cose era vera.

"Lasciatela, grazie."

Loro tolsero la presa, e Violet si staccò al più presto. Mi guardò con odio, e mi fece sentire male il suo sguardo carico di risentimento.

"Dai Violet, ascoltami." Pregai.

"Vai a fottere un cactus, Harry."

"Su Violet, non te la prendere così." La avvicinai, ma lei fece un passo indietro.

"Non mi toccare, tanto ti faccio schifo." Rispose, con tristezza nel tono di voce.

"Non è vero."

"Dio Harry, smettila di mentire. Mi sono stancata. Pensavo fossimo amici, ma evidentemente no." Scosse la testa, "Non so nemmeno perché ci stavo provando."

Si asciugò una lacrima, poi si voltò e fece per andarsene.

"Non smettere di provarci, ti prego."

"Perché dovrei? Hai detto che ti faccio schifo."

"Non è vero. È che non ci sono abituato. Non sono abituato ad avere amiche femmine. Sono un coglione quando mi provocano. E mento troppo." Ammisi.

"Pensi che sia stupida? Pensi davvero che io ti possa credere?"

"Non mi aspetto che tu lo faccia, neanche io mi crederei fossi al tuo posto. Ma mi dispiace tanto, mi piace quello che c'è tra di noi. E non voglio perderlo."

Tutti ci guardavano e seguivano la nostra conversazione, ma non mi interessava. Volevo solo che mi desse un'altra opportunità.

"Perché dovrei darti un altra chance?"

"Perché sono un bugiardo, perché amo stare accanto a te, perché da quando ti conosco sorrido di più, perché tu ti preoccupi di me ed è una cosa alla quale non sono abituato. Ma più che altro perché non ho molta gente attorno che stia con me, e tu sei diventata molto importante. E non voglio perderti per qualcosa al quale manco credo."

"Ci devo pensare."

"Ne hai tutto il diritto."

Annuii, e lei si voltò per andarsene.

"Se mi sai dire entro domani, sappi che c'è la festa di fidanzamento di Louis. Mi farebbe piacere se tu venissi con me."

"Scrivimi il piano per messaggio e dopo ti dirò se vengo o no." Rispose, senza neanche voltarsi.

"Okay." Dissi, vedendola andare via.


Ciaao

Scusate se non ho aggiornato prima, ma non ne ho veramente avuto il tempo materiale.

Ho visto le Little Mix ieri, al concerto, e non potrei essere più felice. E hanno letto il cartellone mio e dei miei amici ad alta voce.

Detto ciò, vi saluto.

-Valentina.

Mr. CEO - Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora