Capitolo 3

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"Fa' silenzio, Margarita! Non puoi capire! Quello che è successo... assolutamente no! Non voglio... ma non capisci? Non farmi alzare la voce, sono in casa di una ragazza... no, non me la sono portata a letto! Margarita smettila, non posso più dare importanza alle tue cialtronerie!"

Emma si rigirava confusa nel letto. Stava sognando o qualcuno voleva un Margarita? Si alzò, picchiettando nervosamente le dita.
"Uhmpf... Hm... Sebastian" fece, stropicciandosi gli occhi stanchi "sbaglio o vuoi un Margarita a quest'ora? Sei matto?"
Sebastian ebbe un sussulto, si spostò velocemente il cellulare dall'orecchio destro e la osservò. Con un rapido gesto chiuse la telefonata.
"N-no, veramente io... Mi dispiace di averti svegliata. Non pensavo di fare tanto baccano" mormorò, osservandola sottecchi. Indossava un pigiamone in pile azzurro con delle pecorelle in lana ricamate sulle tasche. Non poté fare a meno di sorridere imbarazzato.
"Oh" fece lei, improvvisamente destata. "Credo di aver interrotto un momento importante. Mi dispiace, torno di là. Se dovessi aver bisogno di qualcosa, bussa alla porta e sarò da te".
Si girò, arrossendo. Aveva "intercettato" una telefonata tra lui e la presunta fidanzata, che imbarazzo! Sarebbe passata per impicciona.

Ma cosa si aspettava? Era già un miracolo averlo incontrato. Lei non gliel'aveva rivelato, ma conosceva a memoria tutte le sue battute. Era cresciuta a pane e Marvel, di certo non poteva essersi persa quella straordinaria interpretazione del Soldato d'Inverno.
Ed ora aveva lui a pochi passi, dietro la porta che aveva appena chiuso repentinamente, e non poteva far altro che aspettare l'orario giusto per accompagnarlo a prendere un autobus.
Erano le cinque del mattino, aveva passato una serata sfiancante ed una nottata ancora peggiore. Sospirò, pensando a quale razza di brutta impressione avesse potuto fare a Sebastian, che ora pareva essersi ammutolito in salotto.

"Margarita, Margarita..." ripeteva Emma tra sé. Una parte di lei aveva desiderato - non troppo inconsciamente, diciamocelo - una fine diversa a quella nottata in compagnia, seppur divisi da quella parete per questioni di privacy ed ovvia timidezza. Ma cosa sperava? Un abbraccio, un bacio?
Miriadi di banali pensieri le sfrecciavano nella mente; aveva solo 23 anni ed una spiccata fantasia, cresciuta per colpa di quei maledetti film in cui gli incontri di una notte finiscono per diventare meravigliose avventure.
Sospirò, gettandosi sul letto.
"Ancora un'ora e la magia di questo incontro sarà finita."
Chiuse di nuovo gli occhi.

Toc toc.
Toc toc toc
"Emma?"
TOC TOC!

Sebastian entrò pur non avendo ricevuto risposta. Quello che vide fu un quadretto esilarante: la ragazza era stesa diagonalmente sul letto, col cuscino in faccia e le braccia aperte.
"Oh wow, utilizzi la posizione del crocifisso per prendere sonno?"
Scoppiò a ridere, svegliandola.
"È già ora di riaccompagnarti?" mormorò lei, con la voce rotta dal sonno.
"Sono solo le cinque e mezza, hai il sonno molto pesante! Ecco, volevo rassicurarti riguardo a prima. Non sono fidanzato e non sei in una posizione sfavorevole."
Emma si mise a sedere sul letto.
"Oh andiamo, credi che non sappia chi sia Margarita? Leggo anche io le riviste, quando posso. Tranquillo, non avevo nessuna intenzione maliziosa nei tuoi confronti. Volevo solo essere ospitale per poi riaccompagnarti fino al luogo da dove sei spuntato fuori." Fece, con un'espressione saccente in viso.
"Le riviste che leggi hanno detto che sono stato tradito proprio mentre pensavo ad una proposta di matrimonio?"

Sebastian aveva gli occhi lucidissimi. Sembravano brillare al buio.

"Cosa?"
"Vedi, ecco, non dicono tutto. Voi pensate di sapere tutto di me in base a quello che leggete sui giornali o sui social. È la superbia dei fan. Credono che tu sia ciò che mostri allo schermo."
"Mi dispiace, Sebastian." Avrebbe voluto abbracciarlo. Aveva il viso distrutto dalla sofferenza del ricordo.
"A me non più." Mentí. "Ho sofferto per troppo tempo, sono capace di riprendermi."
"Se non sono indiscreta... cosa stava succedendo?"
"Mi chiede perdono continuamente, e parole parole parole. Solo chiacchiere, ma le piaceva portarsi a letto il suo amico. Da quando ha saputo della proposta a causa delle indiscrezioni dei miei amici, ha improvvisamente capito che sono l'uomo della sua vita. Ho deciso di tagliare i ponti."
Mormorò, grattandosi il mento.

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