Dangerous

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Piccola premessa: il fidanzato di cui si parla in quest'inizio non è Louis, ma il nome non verrà detto.
Canzone consigliata con la lettura: Dangerous Woman (video sopra)

Il cielo era scuro, quel giorno.

Sentii un lampo più forte degli altri che mi fece sobbalzare e alzai cauto lo sguardo dal libro che stavo leggendo.
Vidi le goccioline di pioggia battere sempre più piano sul vetro della mia cucina e il ticchettio incessante che producevano divenne presto l'unico rumore nella stanza.

Poi qualcosa, o meglio qualcuno, arrivò a interrompere quel breve momento di quiete che si era creato.

Il mio ragazzo aprì la porta di scatto facendo tremare i quadri appesi alla parete accanto a me e mi alzai d'istinto.
"Harry, vieni subito qui!" Urlò arrabbiato, e io sospirai affranto...
Sapevo già cosa aveva intenzione di chiedermi.

...

"No" sussurrai con voce flebile all'ennesima e esasperante richiesta del mio fidanzato, prima di indietreggiare di qualche passo e scontrarmi con la schiena al freddo muro del nostro appartamento.
Il mio ragazzo allungò prepotentemente una mano per avvicinarmi a lui ma la fermai con un rapido schiaffo.

"Ho detto NO, BASTARDO!" Urlai stanco con una decisione che non mi si sarebbe mai addetta.
Quello si incupì in volto e le ombre dentro di lui sembrarono dipingersi anche sul suo viso.
Era ancora più spaventoso quando assumeva un'espressione minacciosa, la stessa espressione che aveva condizionato i miei incubi e che stava tutt'ora tormentando i miei confusi sogni.

Serrò nervosamente la mascella e strinse i pugni, e iniziai a pentirmi amaramente di ciò che avevo detto.

"No?? Da quando hai incominciato a essere così impertinente, Harry?"
Ghignò facendo dei pesanti passi verso di me e mi bloccò alla parete tenendomi fermo per i ricci...
Mi sentivo braccato come una bestia in trappola, inevitabile preda del cacciatore.
Emisi un mugolio di dolore ma lui lo ignorò.
Stava per arrivare il momento che cercavo di evitare con tutte le mie forze da tantissimo tempo.
"Smettila! Ho detto che non voglio!" protestai.
Cercai di divincolarmi, ma mi teneva stretto al muro in una morsa che stava per diventare letale.
Mi baciò e provai ad evitare anche quello: spinsi disperatamente con le mie fragili mani il suo petto e graffiai con le unghie i suoi muscoli, ma non lo spostai neanche di un millimetro... sembravo non avere effetto su di lui, sia fisicamente, che umanamente.

Non c'era nulla di umano in ciò che voleva fare.

Mi tirò i capelli e mi fece sbattere con la testa; era forte, fin troppo per un diciannovenne.
"Fermo" ordinò rigido.
Sentii il terrore assalirmi quando guardai i suoi occhi; erano bramosi della mia purezza, minacciosi e pericolosi.
Il mio ragazzo scese voglioso con una mano all'elastico dei miei pantaloni e sentii la sua mano ruvida sfiorare anche il bordo dei miei boxer.
"Sarà bello, vedrai..." sussurrò al mio orecchio, e non riconobbi la sua voce. Non era lui, quello.

Era un mostro, venuto per portare via la mia verginità da sedicenne.

Con una ginocchiata gli colpii lo stomaco, e approfittai di questo momento di debolezza per scappare dalla sua presa.

Attraversai il salone correndo e arrivai alla porta del nostro appartamento, e cercai di aprirla per non tornare più.

Mentre giravo la chiave nella serratura sentii dalla cucina: "Non avresti dovuto farlo, Harry." e iniziarono a tremarmi le mani.
La sua voce era anormale e minacciosa, e lo sentii anche camminare verso di me, sempre più vicino. A stento riuscivo a ragionare, preso dal terrore che mi faceva solo tremare le mani ancora di più.
Abbassai la maniglia e proprio quando la mia via di fuga si stava per aprire, una mano mi toccò la spalla.

Save Me L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora