"Dicevamo, Harry? Hai ancora voglia di tornare a casa?" Mi domandò poi, sfidandomi indirettamente a negare ancora.
Sfiorai con le dita il punto in cui le sue labbra mi avevano accarezzato, quasi per verificare che fosse successo veramente."Che c..cosa era, quello?" Chiesi confuso.
"Quello cosa?" Rispose con aria innocente.
Faceva finta di niente, come se non mi avesse appena fatto aumentare i battiti del cuore ad un livello che non avrei mai potuto immaginare."Quella cosa che hai appena fatto... "
Mi fissò sorridendo ingenuamente.
"Io non ho fatto niente"
Che bastardo.
Alzai gli occhi al cielo. "Andiamo, allora"
Ghignò soddisfatto e strinse la presa sulla mia mano.E quindici minuti dopo eravamo entrambi davanti all'entrata di un enorme luna park, e sorrisi entusiasta.
La prima cosa che notai, ovviamente, fu che vendevano zucchero filato, cioccolato caldo, caramelle e così tanti altri dolci che ingrassai di un chilo semplicemente guardandoli.
E poi notai le innumerevoli giostre, la ruota panoramica con una fila interminabile piena di coppiette, qualche spaventosa montagna russa che per i miei gusti era troppo ripida, e infine i numerosi giochi di luce.
Tutta quella luce colorata sembrava quasi sfiorare i lineamenti di Louis, accarezzandoli e contornandoli, come fossero riflessori puntati sulla sua bellezza.
E non potei fare a meno di perdermi ancora nei suoi splendidi occhi, cercando di non farmi notare.Il liscio mi sorrise e si aggiustò indietro i capelli con la mano destra, facendo alzare la sua maglietta quel tanto che bastava per far intravedere i suoi addominali, facendomi arrossire.
E pensai che quella serata non poteva essere più perfetta: avevo accanto a me un ragazzo dolce e forte che mi aveva offerto i suoi morbidi abbracci e il suo riparo sicuro quando niente mi sembrava ormai più sicuro, e il mio umore migliorava sempre di più poichè tutte quelle persone che ridevano accanto a me mi stavano trasmettendo, forse anche indirettamente, più gioia del previsto.
Guardai ancora Louis, riconoscente per tutto questo, ed andammo spediti verso una montagna russa.
Non senza esserci fermati prima a comprare lo zucchero filato, mi sembra ovvio.Andando verso quella giostra, passammo accanto alla ruota panoramica e io mi lasciai scappare una risatina.
"Che c'è?" Domandò il liscio alzando un sopracciglio.
"È solo che... tutte quelle coppie che vanno sulla ruota mi sembrano così..."
Mi morsi il labbro, non riuscivo a trovare la parola adatta. Mi venne un illuminazione e finii la frase: "...Clichè!"
Louis mi sembrò quasi deluso.
"Non ti piacciono le ruote panoramiche?"
"Troppo scontate e banali, non fanno per me."
"Ma..." io scoppiai a ridere e lo interruppi.
"Vogliamo parlare di questo ancora per molto o saliamo da qualche parte?"Louis mi sorrise "Pensandoci bene, hai ragione tu" e si abbassò per rubarmi un piccolo pezzo di zucchero filato.
Qualche minuto dopo, e qualche giro della morte dopo, capii che mangiare un dolce ipercalorico prima di salire su una montagna russa non era stata la migliore delle idee.
Il liscio borbottò divertito un "Te l'avevo detto" e io gli lanciai un occhiata dicendo "Per questo l'ho fatto.""Aspettami qui, Lou" aggiunsi velocemente, e andai da solo a cercare un bagno.
Entrai nel primo bagno che trovai e non capii perchè il mondo, l'universo, Dio o qualsiasi cosa che stava decidendo il mio destino, ce l'avesse tanto con me.
Era lì, in piedi, con la sua aria spavalda."Cazzo, finalmente ti sei deciso ad allontanarti da Louis, puttana. Gli eri così vicino che sembrava stessi per scopartelo. Ma non ti preoccupare, per quello ci sono già io."
E iniziò ad avvicinarsi, inesorabile.

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Save Me L.S.
Fiksi Penggemar> Gli occhi pieni di lacrime, i ricci tenuti stretti in una mano, il respiro mozzato dai suoi roventi colpi. "T...ti prego, non farmi del male" Perchè è proprio quando tutto sembra andare per il peggio, che arriva quello sguardo... quei due occhi ch...