On the couch

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"Louis... mi passi i popcorn?" Sussurrai, ricevendo un'occhiata malevola da parte del liscio.

"Harry... non che io non ti voglia in casa mia, so che hai bisogno di aiuto e tutto il resto, ma..."

Io alzai immediatamente un sopracciglio
"Ma...? Che p..problema c'è? D..devo andarmene?" Domandai con tono leggermente più ansioso del solito. La prospettiva di essere da solo era più terrificante di qualsiasi altra cosa in quel momento.
Il ventenne si accorse del fraintendimento e scosse la testa, ridacchiando.
"Certo che no, non ti voglio mandare via..." si sedette accanto a me sul divano e mise una delle sue forti braccia attorno al mio petto. "...Voglio solo dire che sei su seduto qui a mangiare e  a chiaccherare distrattamente con me mentre sei su Netflix da... quante saranno... dodici ore? Sono preoccupato, molto preoccupato per te."

Io mi morsi il labbro, consapevole di ciò che stavo facendo, e sbuffai silenziosamente.
"So che v..vuoi che io esca da qui..." Lo guardai dritto in quegli splendidi occhi celesti, e lui semplicemente annuì.
"...Ma io non voglio!" sussurrai poi, alzandomi dal divano di scatto, camminando piano verso la camera degli ospiti di Louis. "E di sicuro obbligarmi ad uscire come avete cercato di fare ieri non sarà l'aiuto di cui ho bisogno!"

Alzai un po' il tono di voce e mi rifugiai nella stanza, da solo.
Perchè non riuscivano a capire?
Cosa c'era di tanto complicato nel comprendere che volevo solo essere lasciato in pace?
Preferivo mille volte avvolgermi in una calda coperta con una bollente tazza di te in mano, al sicuro nella casa di Louis, che andare fuori tra le strade in quel quartiere di Londra a ricevere altre minacce che avrebbero solo minato di più la mia già instabile sicurezza.
Mi stesi sul letto a braccia aperte, come se stessi abbracciando il materasso. Era morbido e profumato, e mi portò alla mente quando Louis, l'altro giorno, mi aveva stretto tra le sue braccia confortanti e mi stava per sussurrare una cosa, che dal suo sguardo sembrava anche leggermente importante.
Ma Zayn aveva dovuto interromperlo, e ora che ci pensavo la curiosità iniziava ad assalirmi pian piano, desiderosa di conoscere la verità.

Uscii dalla stanza qualche minuto dopo, andando subito dal liscio per chiedergli scusa.
"L..lou?" Dissi per attirare la sua attenzione.
Lui mi guardò interrogativo.
"Cosa mi volevi dire ieri, s..sai, prima che Zayn ti interrompesse..."

Il suo voltò si illuminò, e un piccolo sorrisetto gli si dipinse in faccia.
"Curioso, Harry?"
Io annuii abbassando lo sguardo. "Molto..."
"Così curioso da accettare di uscire con me, stasera?" Domandò, spiazzandomi completamente.

Tirò fuori una piccola busta. "Ci sono anche due biglietti, per un posto molto speciale..."

Io sgranai gli occhi per la sorpresa ed esitai più di qualche secondo prima di rispondergli... "Non ti arrendi facilmente, Tomlinson..." notai, sorridendo. "...Mi piace."

E qualche minuto dopo ero lì, mano nella mano con Louis a passeggiare spaventato tra le strade di Londra.
"L...lou, sento un rumore, voglio tornare indietro" sussurrai, e gli tirai la manica del cappotto per farmi ascoltare, proprio come farebbe un bambino bisognoso di attenzioni.
Gemetti leggermente e iniziai a lamentarmi "Louis, non ci voglio più stare qui!"
Il lisciò cedette ai miei capricci e sbuffò.
"Harreh, cosa vuoi? Non c'è nulla di pericoloso!" Mi guardò male e io abbassai il viso.
"S...scusa" borbottai.
Spostai lo sguardo sulle mie Vans consumate dal tempo e poi sentii
"Voglio farti divertire, Harry! Non devi mettere il broncio o spaventarti per qualsiasi cosa! Altrimenti sarà impossibile!"

Lo aveva detto in un tono quasi deluso, come se ci tenesse davvero alla mia felicità... poi decisi stupidamente di non illudermi e scacciai via il pensiero che gli importasse fino a quel punto di me.
Chi mai avrebbe potuto? Nessuno, a nessuno importava di me.

"Mi divertivo di più a casa!" Ribattei indisponente.

E poi successe tutto in un attimo.
Non so come, non so perchè, ma Louis smise di camminare e in un attimo sentii il suo fiato caldo sul mio orecchio, a respirare sulla mia pelle a pochi centimetri di distanza.
Mi circondò i fianchi con le sue mani in una stretta gentile e delicata, e arrossii immediatamente per il contatto così vicino che stavano avendo i nostri bacini.
"Stasera ti divertirai e sorriderai Harry, eccome se lo farai." Ridacchiò, poi continuò "E non ti preoccupare, ho già in mente tutto..." si avvicinò con le labbra e mi morse sensualmente il lobo dell'orecchio, per poi sottrarsi come se nulla fosse successo.

"Dicevamo, Haz? Hai ancora voglia di tornare a casa?"

Save Me L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora