Silence

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Finii la colazione e mi stesi di nuovo nel letto, tra quelle coperte così calde che stavo iniziando ad adorare.

"Vuoi riposare, vuoi che vada?" Chiese Louis premurosamente ed io annuii piano.
"S..sono ancora stanco... ma tu rimani" borbottai poi tra i cuscini.

Speravo con tutto me stesso che non se ne andasse.
Se lui se ne andava io sarei rimasto in silenzio, da solo in quella stanza.
E io odiavo il silenzio, perchè sapevo che la mia mente sarebbe stata riportata inevitabilmente a ricordare gli avvenimenti della scorsa notte.

Esistono vari tipi di silenzio.

Il silenzio piacevole, quel silenzio che non vorresti finisse mai, quello in cui ti crogioli, quello in cui riposi la mente, mentre magari sei avvolto in una coperta e stai sorseggiando della cioccolata calda mentre fuori fa freddo.

E poi c'è quello opprimente, quello che ti divora l'anima, il silenzio in cui senti solo il rumore delle tue lacrime che scorrono. Quello che viene dopo che l'amore della tua vita ti ha violentato e tu non puoi far altro che rimanere oppresso dalla crudele malinconia, tanto tacita quanto crudele.

Avete mai amato una persona? Avete mai provato anche solo per un secondo cosa significhi tenere a qualcuno veramente?
E se quel qualcuno diventasse il vostro incubo peggiore? Provate a immaginare quanto possa bruciare il primo schiaffo che il vostro amore vi rivolgerà, se mai lo farà.
E spero che non lo faccia mai, perchè in quel momento esatto il mondo ti crolla sulle spalle e riesci a sentire solo l'impronta rossa della sua violenza sul tuo corpo.
E se la violenza si fermasse su quel corpo sarebbe meglio, ma invece no... quegli schiaffi non si fermavano sulla mia pelle, ma andavano oltre e colpivano la mia anima... mi distruggevano il cuore, mi facevano a pezzi la mente. Mi destabilizzavano, e le urla che sono state attutite in quella casa non erano nulla rispetto ai miei sentimenti, consumati ed usati come fossero il nulla.
Nulla.
Questo era quello che contavo per lui.... e stavo iniziando a crederci quasi, a tutte le offese che mi aveva sputato contro maleficamente.
Ero diventato una bambola di pezza nelle sue crudeli mani, che si divertivano a riempirmi di spilli pungenti come le sue parole malevole verso di me.

I miei ricordi mi avrebbero portato in un solitario silenzio che conoscevo bene e che mi avrebbe intrappolato come tutte le altre volte...
Come tutte le altre volte che ero rimasto solo dopo le sue violenze, tutte quelle volte che si riusciva ad udire solo il suono spezzato dei miei respiri, tutte quelle volte che affogavo tra le lacrime salate che rigavano le mie guance.

Mi serviva assolutamente qualcosa che riuscisse a distrarmi, e avrei imparato col tempo che il suo sorriso era una delle cose che ci riusciva meglio... solo che ancora non lo sapevo.

Misi un piccolo broncio. "Ti prego, stai un altro po' con me, non voglio stare da solo... " .

Lui mi passò una mano tra i ricci e me li scompigliò tutti "Sembri un bambino " Disse tra le risa.

"E sì, Haz... rimarrò accanto a te fin quando ne avrai bisogno." Aggiunse dopo.

Una semplice frase non dovrebbe farti arrossire, giusto?
Un semplice soprannome non dovrebbe provocarti le farfalle nello stomaco, giusto?
Un semplice sguardo che di semplice non aveva proprio nulla non dovrebbe farti venire voglia di guardare quei due occhi per l'eternità, giusto?

Eppure successe.

Io feci per ringraziarlo, ma in quel preciso istante sentii il mio telefono suonare.
Sorrisi ancora al pensiero di quanto sia stato fortunato ad incontrare il liscio, poi risposi al telefono...

E quel sorriso mi fu strappato crudelmente dalle labbra.

Riconobbi la sua voce.
"Ti sto aspettando, Harry Styles."

Solo questo.
Queste cinque parole seguite da una malvagia risata avevano portato i battiti del mio cuore ad un livello non indifferente.

Riattaccai velocemente la telefonata e mi sembrò come se mille ombre mi stessero per trascinare giù nell'oblio della inesorabile tristezza.

"M..mi ha chiamato..." balbettai tra i singhiozzi. "P..perchè mi vuole così tanto male?" Alcune lacrime amare mi rigarono ancora il viso, come succedeva da molti mesi ormai. "Cosa vuole da me...?" La rabbia verso tutte quelle ingiustizie risalì velocemente il mio animo e uscì fuori violenta in grida disperate "L...LO ODIO!" Continuai ad urlare mettendomi le mani tra i capelli e inziando a singhiozzare.

Louis mi stava vedendo in quelle miserabili condinzioni e non mi sarei sorpreso se mi avesse lasciato lì in quello stato pietoso.
Non mi sarei sorpreso se avesse provato ribrezzo verso di me, verso le mie urla di dolore. Io stesso non mi amavo, come potevano farlo altri?

"Haz!" Disse Louis velocemente prendendomi il viso tra le mani e spiazzandomi completamente.

Era rimasto anche questa volta.

Mentre io mi stavo trattenendo dall'avere una crisi di pianto ancora più profonda, lui mi abbracciava.

Le sue forti e robuste braccia mi circondarono e io inspirai il suo dolce profumo. Mi beai del suo tocco dietro alla mia schiena, dove le sue mani avevano iniziato a lasciare tenere carezze.
Mi asciugò le lacrime con i pollici e sfoggiò il suo sorriso smagliante.

Mi guardò ancora più da vicino e le mie guance si colorarono di porpora, mentre il mio cuore si marchiava inconsapevolmente di quella sfumatura di celeste che avevo iniziato ad amare.
Succedeva tutto inconsciamente, e l'unico a non sapere cosa stava accadendo nel mio cuore ero proprio io.

"A..aiutami, promettimi che lo farai" dissi piano, calando il tono di voce e abbassando lo sguardo.
"Non vado da nessuna parte, Harry, rimango con te." Pronunciò solenne, e mi fece rialzare il viso.

Se non leggete il mio spazio vi stupro il pandacorno.

Anyway, sono pigro e non ho riletto, se ci sono errori me lo dite?
Ve se ama, lasciate dei commenti che mi fa tanto piacere leggerli.

All the love, al prossimo capitolo.

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