"L..lou, n..non ce la faccio!" Balbettai affranto mentre cercavo di rimanere in piedi. Le costole mi bruciavano da morire e ad ogni passo la testa pulsava sempre di più.
Qualche minuto fa avevo proposto di andare a pranzare, ma non avevo ingenuamente considerato come ci sarei andato.
Dato che non riuscivo neanche a camminare correttamente l'unico modo per arrivare alla sala era stringere forte la mano del liscio, per darmi un sostegno e non cadere rovinosamente al suolo.
"Harry! Tranquillo, ci penso io..." mi disse premurosamente vedendomi in quello stato pietoso, e mi prese in braccio.
Allacciai le gambe al suo bacino e appoggiai la testa contro la sua spalla, sospirando per lo sforzo precedente.
Mi stupii della forza dell'uomo che mi stava portando in braccio poichè stava camminando speditamente come se non fossi minimamente un peso per lui.
Poggiò la sua mano sinistra sotto al mio fondoschiena per sostenermi meglio e io arrossii visibilmente sussultando leggermente, poi la sua mano destra andò ad accarezzarmi la schiena e le guance "Va meglio?" Mi domandò con voce roca, e io annuii lievemente mordendomi e torturandomi il labbro.Arrivammo fino alla sala da pranzo, dove intravidi Zayn in un accappatoio nero sorseggiare caffè.
Quest'ultimo fece un lieve cenno con la testa come saluto, poi mi rivolse un suo sguardo malevolo. "Che c'è, la principessa non riesce neanche a camminare adesso?" Sputò aspro."Zayn! Datti una regolata!" Controbatté il liscio rivolgendogli un'occhiataccia di fuoco e stringendo la sua presa su di me, quasi avesse paura che potessi cadere da un momento all'altro.
Il moro alzò teatralmente gli occhi al cielo e lo ignorò completamente, continuando a bere dalla sua tazza.Mi aggrappai di più a Louis volendo sentire quel senso di protezione che gli si addiceva benissimo, ma dopo un po', purtroppo, fu costretto a lasciarmi.
Mi fece sedere sul bordo del pregiato tavolo in marmo della sala.
"Vado a preparare il pranzo in cucina, tu rimani qui." Disse poi.
"Da solo?" Sussurrai io abbassando lo sguardo.
"C'è Zayn"
Iniziai a dondolare le gambe. "Preferivo da solo... Zayn è sempre scortese con me!" Esclamai, realizzando dopo che sembravo solo un bambino capriccioso..."Ricciolino, ti sento"
Sbuffai rumorosamente e incrociai le braccia.
"Io vado lo stesso, okay bimbo? Tranquillo, Zayn non ti mangerà di sicuro!"Louis ridacchiò per il soprannome che mi aveva affibbiato ed uscì dalla stanza.Una volta che il liscio fu uscito il moro mi fissò e ghignò, intimorendomi e facendomi abbassare lo sguardo.
Qualche secondo dopo, però, arrivò qualcuno a rompere l'alone di silenzio che si era creato, aprendo la porta e sbadigliando rumorosamente.No, non era Louis... ma bensì un ragazzo biondo della mia stessa età, con gli occhi assonnati e una mano chiusa a pugno che si stava stropicciando gli occhi.
Era avvolto in un maglione candido quasi come la sua pelle, che gli arrivava fino alle ginocchia ma che lasciava intravedere le forme del suo fondoschiena.
"'Giorno Zay" esordì, andando verso l'uomo e alzandosi in punta di piedi per baciarlo.
"Giorno amore" sussurrò quest'ultimo in un tono sdolcinato che non gli si sarebbe mai adetto.Il più grande circondò con un braccio muscoloso l'esile biondino, e iniziarono a baciarsi senza pudore.
Sembravano quasi essersi dimenticati della mia presenza, e se solo ne avessi avuto l'opportunità me ne sarei già andato.
Il pakistano iniziò poi a toccarlo oscenamente e sembrava che si stessero mangiando la faccia.
L'imbarazzo che sentivo era più alto perfino dei loro gemiti.Il più piccolo salì a cavalcioni sul fidanzato e grazie a dio Louis entrò nella stanza urlando "Pranzo!" e sorridendo, soddisfatto dei piatti che portava in mano.
Mi aiutò a farmi sedere normalmente su una sedia e assaggiai speranzoso il cibo.
Appena provai il boccone rabbrividii e mi trattenni dal non sputarlo davanti a tutti.
"Ti piace?"
"Mh... b..buonissimo!" Finsi, mentre tentavo disperatamente un modo per finire il piatto.Il lato positivo di quel pranzo però, fu scoprire il nome del biondino, Niall, quando Zayn gli chiese se si volesse venire a sedere sulle sue ginocchia.
Finii di mangiare e tirai un sospiro di sollievo, poi misi mano al mio Iphone e notai di avere ben sette chiamate perse da numero sconosciuto.
Aggrottai le sopracciglia quando il mio cellulare vibrò e appena risposi alla chiamata, rabbrividii immediatamente.
Ascoltai in silenzio le parole che la fonte dei miei incubi mi stava rivolgendo e riattaccai immediatamente appena lui smise di parlare.
"Chi era, Haz?"
"Ancora lui, L..lou... H..ha detto che appena uscirò da qui, sarò fortunato se finirò solo in o..ospedale, e n..non all'obitorio."
Singhiozzai ricevendo l'attenzione di tutte le persone presenti al tavolo, insieme ad uno sguardo d'apprensione da parte del moro che forse stava iniziando a comprendere la situazione, e un abbraccio da parte del liscio, con il quale mi fece sorridere tra tutte quelle lacrime.
Spazio me
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Save Me L.S.
Fanfiction> Gli occhi pieni di lacrime, i ricci tenuti stretti in una mano, il respiro mozzato dai suoi roventi colpi. "T...ti prego, non farmi del male" Perchè è proprio quando tutto sembra andare per il peggio, che arriva quello sguardo... quei due occhi ch...