Capitolo 1

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Tempo
Spazio.
Infinite meraviglie.
Infiniti pericoli.
Ma tanta bellezza.

Viaggiare nel tempo.
Chi l'avrebbe mai detto che le sarebbe piaciuto?

La storia, lo spazio... le magnifiche ed innumerevoli creature e forme di vita esistenti... sembrava quasi irreale.
Alcune buone ed altre maligne.

Pura meraviglia.

Aveva trascorso qualche mese all'interno del Tardis. Viaggiando e visitando periodi nel Tempo; che normalmente erano inaccessibili.

La Londra Vittoriana, era la sua epoca preferita.
Le piacevano gli abiti.
Amava indossarli, ma anche la semplicità di quel periodo.

Suo padre l'aveva affidata al "il Dottore", un Signore del Tempo di un pianeta ormai istinto.

Viaggiava attraverso il tempo e lo spazio in un cabina blu.
Il Tardis.
Tempo a relativa dimensione nello spazio.
Era più grande all'interno rispetto all'esterno.
Ancora cercava di spiegarsi come fosse possibile.

Quando Jack le disse che avrebbe visitato mondi ed epoche diverse, Tessa credeva che fosse impazzito.
Poi si era ricreduta.

Era riuscita a capire il perché di tanto entusiasmo in suo padre.

Nonostante il suo lavoro fosse il più strano al mondo, era scettica. Lavorando per Torchwood, in un solo anno, aveva visto abbastanza per credere.

Rimaneva comunque scettica, racchiusa nel suo mondo.

Ma dopo quest'esperienza... aveva leggermente cambiato idea.

-Tesoro, ti divertirai-.
La ragazza sbuffò chiudendo il borsone.

-Che bisogno c'è? Posso restare ed aiutarti a sistemare la base-.

Jack sospirò chiudendo l'anta dell'armadio.

-Owen e Ianto mi aiuteranno-.

Sorrise.

Per questa volta gli avrebbe dato corda. Un po' di svago, le avrebbe giovato. Ma era certa che suo padre le nascondeva qualcosa e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di allontanarla.

Era stanca di fargli domande.
Ogni volta le conservazioni erano unidirezionali. Non voleva perdere tempo in inutili chiacchiere.

-Eh Tesoro, evita discussioni con la sua compagnia di viaggio-.

Rise.

-Ci proverò-.

Non che le piacesse provocare o aizzare risse. Ma raramente riusciva a frenare le parole.
Ci avrebbe provato.

-Quindi mi porti a casa?-, chiese al Dottore, mangiucchiando un biscotto.

Aveva trovato la cucina per puro caso.
Ma aveva voglia di biscotti al cioccolato.

-Si, Jack ha detto che ha bisogno del tuo aiuto-, gli rispose inserendo le coordinate.

Iniziavo a divertirmi.

-Quindi te ne vai?-, disse Rose con tono arrogante.

Era poggiata su uno dei sedili.

Tessa le sorrise, senza rispondere.
Non era riuscita a legare con lei.
Si erano punzecchiate per tutto il tempo trascorso insieme.

A quanto pare fra lei e il Dottore c'era più di una semplice amicizia. Agli occhi di Rose, lei era una spina nel fianco.
Un ostacolo.

-Non gioire troppo, tesoro-, le rispose scuotendo la testa.

The Nephilim [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora