Capitolo 17

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Il demone seduto su quella stupida sedia, all'interno della trappola creata apposta per lui, non parlava.

I fratelli provarono qualunque tipo di tortura persino l'Angelo ci mise del suo, ma quella cosa sembrava non reagire così fu Tessa, sotto richiesta, di pensarci.

All'inizio la giovane non fu d'accordo, aveva il terrore che l'Angelo nero che era in lei potesse prendere il sopravvento.

Castiel le assicurò che se fosse successo, ci sarebbe stato lui ad aiutarla.

Entrò nel cerchio che emise una leggera scossa, si posizionò alle spalle del demone. Con entrambi le mani, premette sulle sue tempie e chiuse gli occhi.

Si concentrò non esattamente consapevole di cosa stesse facendo. Lentamente i punti sotto il suo tocco iniziarono a congelarsi.

Il demone urlò così forte da sovrastare qualunque suono, capace di raggiungere chissà quanti chilometri di distanza.

-Iniziate a fare le domande, non so per quando possa reggere-.

Dean si avvicinò costringendolo a guardarlo.
-Se vuoi che il tormento finisca, devi solo dirci ciò che ti è stato chiesto-.

-Non posso-, gemette, -lui mi ucciderà-.

-Cosa pensi ti stia facendo lei?-, gli chiese Sam.

Cass guardò Tessa per qualche istante e capì che a momenti avrebbe avuto un collasso.

Il potere la stava opprimendo, lo si poteva notare dal sanguinare del naso.

-Gli anelli dei quattro cavalieri... gli servirà un tramite. È tutto ciò che so-, confessò la creatura.

-Non ti credo c'è di più-, insistette Dean.

Ma Castiel ne ebbe abbastanza. Uccise il demone e tirò fuori Tessa dalla trappola. Nel mentre, quest'ultima, emise un lungo respiro di sollievo.

I Winchester rimasero di stucco.

-Dannazione, Castiel!-.

-Non voglio più rifarlo, fa troppo male-, disse Tessa.

-Non dovrai-, l'assicurò Castiel stringendola tra le braccia.

L'Angelo guardò il Winchester arrabbiato.

-Ci serviva-.

-No, Dean-, rispose Tessa con fatica,
-Diceva la verità, riuscivo a sentirlo-.

Dolorante si alzò sorretta da Cass.

-Tessa?!-.

Poi si volse incrociando lo sguardo perplesso del Dottore.

-Quando... da quanto tempo sei lì?-.

-Non molto, ma cosa sta succedendo?! Sono stato via solamente tre ore-.

I presenti si guardarono.

-Tre giorni-, lo corresse Dean.

Il Signore del tempo indietreggio amareggiato grattandosi la testa.
-Tardis modello 40, può succedere-.

-Succede sempre-.

Lui sorrise e corse da lei abbracciandola.

La forte stretta le ricordò la normalità o almeno quel poco che le era rimasto. Quell'uomo portava speranza ad ogni persona o creatura con cui veniva in contatto e nonostante lo conoscesse da poco, poteva fidarsi di lui.

Sciolsero l'abbraccio e lei sorrise.

-Ma cosa ti è successo? Quale pasticcio avrà mai fatto tuo padre, questa volta?-.

The Nephilim [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora