Capitolo 2

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Cadde a terra debole.

Ma non era lei ad essere a pezzi, piuttosto il vampiro che l'aveva morsa. Quella creatura si era allontanata il più possibile.

Il suo sangue lo stava uccidendo dall'interno.

Era la prima volta che gli capitava.
Forse la ragazza non era umana e non sapeva di esserlo.

Poco dopo morì.

Tessa si allontanò da quel corpo privo di vita.

Era scossa, credeva di morire.
Non era sicura di essere immortale come suo padre. Le era stato detto di essere speciale e che un giorno se ne sarebbe accorta.

Ovviamente era scettica anche su quello.

Dean le si avvicinò porgendole la mano.

La guardò indecisa infine l'afferrò rimettendosi in piedi.

-Grazie-.

-Figurati-.

-Cos... cos'era?-.

-Beh quello che ti ha morsa e il tipo che minacciava mio fratello, erano vampiri mentre l'altro era un ...-.

-Jiin-.

Terminò lei.

I fratelli la guardarono perplessi.
Come sapeva certe cose?
Era una cacciatrice anche lei?

-Che c'è?!-, sbottò perplessa.

-Niente, non importa. Conosciamo qualcuno che può guarirti quel morso-.

-Chiederò al mio collega, sta tranquillo-,

-Quindi...-.

-Immagino che il caso sia chiuso e mi avete salvato la vita. La prossima volta non intralciatemi-.

Detto questo uscì da quel vecchio edificio.

Raggiunse il suv, piantando i due ragazzi in quell'edificio.

***

Rientrò alla base, continuando a premere sulla ferita. Doveva assolutamente disinfettarla o si sarebbe infettata.

-Ma che diavolo ti è successo?! Ho perso il contatto-, esclamò Owen raggiungendola.

-Mi ha morsa un vampiro-.

-Un vampiro?-, rispose lui incredulo.

-Chi è lo scettico, adesso!-, esclamò lei ridendo.

La fece sedere sul tavolo dove di solito si trovavano i cadaveri.

-Sta ferma-.

-Brucia un po'-.

Iniziò a farle molto male.

-Owen...-.

Gemette.

-Owen, fa male-, continuò a gemere.

-Sta guarendo-, gli comunicò lui smettendo di tamponare.

-Cosa?! -.

Posò i strumenti e la guardò.

-Chiamo Jack, non ti muovere-.

Si sdraiò lentamente.
Il dolore era lancinante.
Riusciva a sentire la ferita chiudersi e solo quando accadde, si sentì meglio.

Riprese a respirare senza fatica, rimettendosi a sedere.

-Tessa-, urlò il padre non appena la raggiunse.

-Sto bene-, gli rispose sollevata.

-Mi dispiace, ti fa ancora male?-.

-No-, si alzò guardandolo.

The Nephilim [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora