Capitolo 5

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Il ragazzo si fece da parte lasciandola entrare per poi chiudersi la porta alle spalle.

-Tessa!-.

Esclamò l'altro ragazzo andandole in contro.

-Sam-.

-Hai detto che hai bisogno del mio aiuto, che ti serve?-.

Si volse guardandolo.

-Mio padre...mi ha raccontato tutto-.

-Tutto? Proprio tutto?-.

-Si tutto-.

Si appoggiò alla scrivania dove poco prima sedeva Sam. Si tormentò il labbro interno mordendolo più volte, faceva così quando era nervosa. Le piaceva credere di averlo ereditato da sua madre...almeno così avrebbe avuto qualcosa di suo.

-Beh? Racconta!-.

L'invitò a parlare Dean.

-D'accordo-.

Prese un lungo respiro e iniziò: -mia madre era un angelo caduto. Quando arrivò sulla Terra rinacque. All'età di sedici anni iniziò a scoprire i primi suoi poteri. Credeva di impazzire, percepiva delle voci nella sua testa, ma questo non la fermò a proseguire la sua vita come una normale ragazza londinese-,

Fece una pausa.

-Più avanti dopo aver terminato gli studi, ormai ventottenne, conobbe mio padre. Sapeva che in lui c'era qualcosa di diverso dagli altri ragazzi con cui usciva. Lui è immortale oltre ad essere un Agente del Tempo, oramai quell'agenzia non esiste più. Comunque ebbero una relazione e si sposarono-.

Fece un'altra pausa.

-Quando rimase incinta era preoccupata per il suo bambino.
Lei aveva già dei problemi a controllare i suoi poteri non sapeva che cosa sarebbe accaduto a lui. Durante la gravidanza iniziò a percepire la sua grazia così appena la trovò, se la riprese-.

-Mentre eri ancora nel suo grembo?-, chiese Dean stupito.

-No. Zitto, ci sto arrivando-.

Lo interruppe lasciandogli un'occhiata furtiva.

-Quando nacqui eravamo in una baita in mezzo al bosco; con la speranza che quegli uomini non ci trovassero... ma si sbagliarono.
Mia madre era stanca e non potevano muoversi con me tra le braccia, così mio padre prese una decisione che a lei andò bene.
Le diede la sua grazia restituendole completamente i suoi poteri, ma non bastò. Prima che venisse uccisa scolpì dei strani simboli sulle costole mie e di mio padre-.

-Anche noi li abbiamo, servono per protezione-, l'ha interruppe Sam.

-Come... come hai fatto a salvarti?-.

-Siamo fuggiti-.

Il maggiore dei Winchester rimase allibito da ciò che aveva appena sentito. Lasciandolo turbato, non doveva spingerla a scoprire questa parte della sua vita.

-Mi dispiace-.

Lei guardò il grande Winchester.

-Conoscendoci e incontrando Castiel ti ho esposta, fino ad adesso hai vissuto nell'ignoto. Ho rovinato tutto-.

Non sapeva cosa dire. Non era colpa sua, prima o poi l'avrebbe scoperto da sola non c'era motivo che quel ragazzo si incolpasse.

Si avvicinò a lui fino a trovarsi a faccia a faccia. Gli prese il viso tra le mani costringendolo a guardarla.
Per qualche secondo fissò quegli occhi, di quel intenso verde smeraldo e fece l'unica cosa che le venne in mente... lo abbracciò. Circondandogli il busto con le sue esili braccia e appoggiando la testa sulla sua spalla.

The Nephilim [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora