Capitolo 11

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Aveva ascoltato ciò che aveva da dire e non voleva rimanere un secondo di più.

Il sorriso falso e compiaciuto le si scolpiva in volto come niente, non provò neanche a nasconderlo.

-Non posso rimanere sola neanche per un po'?-.

-Sei in un bar frequentato per lo più da cacciatori, conoscendo la tua posizione non credo che saresti riuscita a rimanere sola-.

Si alzò voltandogli le spalle.

-Tessa per favore-, Dean alzò la voce attirando gli sguardi di tutti i presenti.

-Non voglio parlare ne con te e ne con quell'angioletto, hai capito?-.

Si volse così in fretta che quasi perse l'equilibrio, incrociò il suo sguardo.

La Roudhouse prese a tremare, i bicchieri di birra caddero a terra infrangendosi in mille pezzi. La Nephilim se ne accorse ma non era in grado di fermarsi, aveva risvegliato quella parte di sé che non riusciva a comprendere e ora ne stava perdendo il controllo.

Dean la guardò capendo che era più spaventata lei che gli altri cacciatori, che in quel momento si erano alzati.

-Cass può aiutarti-.

-SMETTILA DI DIRLO-.

Le finestre si infransero costringendo le persone a accasciarsi a terra e coprirsi le orecchie.

Un grande vento si scatenò spalancando la porta del locale.

-Perché li avete risvegliati, perché mi siete venuti a cercare-, disse con tono alterato.

Dopo un paio di secondi tutto cessò con un colpo di fucile. Quando il proiettile le centrò in pieno petto. Quando il corpo ormai privo di vita cadde a terra.

-Tessa?-.

Il cacciatore la raggiunse.
-Mi dispiace, non l'avevo vista-, sussurrò.

Sollevò il suo corpo esamine prendendola in braccio.

-Non riusciva a gestirlo. non è colpa sua-.

La cameriera lo sguardò stupita
-Dean-

Il ragazzo se ne andò con la Nephilim tra le braccia.



***


Era passata un'ora da quando attendeva che si svegliasse, ma sembrava non reagire.

E se questa volta fosse veramente morta? Continuava a porsi quella domanda già da un po', percorrendo la stanza avanti e indietro con le mani in tasca.

Poi all'improvviso con un gemito, la vide tornare in vita e sedersi. Dean corse da lei senza pensarci, inginocchiandosi.

-Come ti senti?-.

-Secondo te?!-, rispose acida.

La testa le doleva, per non parlare del petto che bruciava come se fossero stati due i proiettili a trapassarlo.

Si alzò sotto quegli occhi smeraldo.

-Mi dispiace-.

-Ti aveva detto di starmi lontana. Ma no! Tu non mi hai dato retta e ora guarda cos'è successo-.

-Ero preoccupato per te-.

Si avvicinò fino ad averla difronte, in modo da sfiorarle con una mano destra la sua, che in quel momento era poggiato sul ventre. I loro sguardi si incrociarono, entrambi i visi erano così vicino tant'è che le labbra sembravano sfiorarsi, ma non successe.

The Nephilim [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora