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Eléonore's POV

Non ci posso credere. Quella ragazza che ho tanto desiderato negli ultimi mesi mi ha baciata. E non è stato un semplice bacio, è stato qualcosa di più. La prima volta che la vidi sentì il mio cuore battere all'impazzata, e questa stessa sensazione l'ho provata quando poco fa mi baciò. Non mi sono mai sentita così bene come poco fa. Da quando mi salvò mi sentì libera e sicura tra le sue braccia, non so nè come nè perchè, ma sapevo che con lei potevo essere me stessa con la certezza di non essere giudicata. 

La neve continuava a cadere lenta e penso di essermi imbambolata a guardarla pensando a quel bacio, e a distrarmi dai miei pensieri fu Charlotte che mi abbracciò da dietro per poi sussurrarmi all'orecchio "Sei sicura di voler andare a giocare con la neve?". Io girai leggermente la testa verso di lei e le dissi "No, per niente". Lei sorrise e mi prese improvvisamente in braccio come fanno a volte gli sposi nei programmi di matrimoni in tv alle loro mogli. Lanciai un urletto per lo spavento e mi aggrappai a lei. "Tranquilla, non ti lascerò cadere!" mi disse la rossa sorridendo mentre mi portò verso il letto per poi appogiarmici sopra e sdraiarsi di fianco a me. La guardai e wow, era bellissima.

Charlotte's POV

Avevo la ragazza più bella del mondo di fianco. Sentivo il suo sguardo su di me e la cosa mi faceva molto piacere. "Posso dirti una cosa?" mi disse Eléonore, sembrava nervosa. "Dimmi!" risposi sorridendo, cercando di farla sentire a suo agio. "Io, ehm... volevo ringraziarti, ecco..." mi disse lei, ancora visibilmente nervosa. Mi dispiaceva vederla nervosa, ma devo ammettere che era tenerissima. "Per cosa?" "Beh, è da un po' che sognavo quello che è appena successo, dalla prima volta che ti ho vista un paio di mesi fa, e beh, grazie..." era rossa come un pomodoro, e d'istinto l'abbracciai. "Davvero? Io da quando ti ho vista seduta al tavolo con quella sottospecie di uomo mi sono sentita strana, come se potessi fidarmi di te, e poi nessuno era riuscito a farmi sorridere e ridere di gusto come sei riuscita te, e quando ti ho baciata, beh, lì mi sembrava di aver trovato la chiave del paradiso. Penso che debba essere io a ringraziarti." le disse senza staccarmi da quell'abbraccio. 

Rimanemmo legate da quell'abbraccio ancora per un po' finchè la bionda si allontanò leggermente per guardarmi in faccia e dirmi "Char, sai, avevi ragione." "Su cosa?" dissi io leggermente perplessa. "Ieri a colazione ti stavo fissando le tette. Scusami, ma da mezza addormentata mi fisso su punti a caso senza fare caso veramente a cosa stavo guardando, ma quando me l'hai fatto notare, beh, ne ho approfittato...". Scoppiai a ridere e quando riuscì a smettere la guardai e le dissi "Tranquilla, se mi avesse dato particolarmente fastidio sarei stata più diretta o me ne sarei anche andata, fidati che non mi faccio fissare le tette da chiunque" e le feci l'occhiolino. Stava diventando rossa di nuovo e si morse il labbro. Con quel gesto avrebbe potuto uccidermi.

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