Passammo una giornata tranquilla a ridere, a scherzare e a parlare del più e del meno. La neve continuava a cadere lenta e il riscaldamento non era ancora partito. Secondo me quelli del comune volevano farci diventare dei ghiaccioli.
"Allora bionda, che si fa?" le chiesi. "Non so... mangiamo? Io ho fame." mi rispose lei sorridendo. Il suo sorriso è qualcosa di stupendo, ed è bellissimo sapere che quel sorriso è rivolto a me. "Andiamo a provare a cucinare qualcosa?" le chiesi. "Posso provare a prepararti qualcosa io? Vorrei fare qualcosa per te, visto che fino ad ora non hai fatto altro che aiutarmi e rendermi felice, quando io invece non ho ancora fatto nulla per te..." mi rispose timidamente guardandomi negli occhi. "Ok, per me va bene, ma non dire che non hai fatto niente perchè non è vero" le dissi io prima di avvicinarmi a lei per stamparle un veloce bacio sulle labbra prima di lasciarla andare in cucina.
Mi sdraiai di nuovo a letto e sentì Eléonore cantare. Lei cantava sempre e pensava ogni volta che io non la sentissi. Lei ha una bella voce e si impegna ogni volta, sembra una cantante ad un concerto. Io mi godevo 'il suo concerto' in silenzio e dopo non molto tempo un profumo di crepes stava iniziando a farsi sentire in tutta la casa.
Non ci volle molto prima che Eléonore entrasse con un vassoio con sopra due tazze di caffè, un grappolo d'uva e un piatto con delle crepes. "È bello essere viziate così" dissi scherzando "potrei abituarmici". Lei sorrise e appoggiò il vassoio sul letto "Mi piacerebbe abituarti" mi rispose sorridendo prima di portarsi alla bocca un chicco d'uva. "Vorresti praticamente diventare la mia cameriera?" dissi scherzosamente. "No, vorrei praticamente diventare la tua fidanzata." mi rispose seriamente. Quelle parole mi spiazzarono e mi causarono un mix di emozioni e sentimenti incredibile.
La guardai negli occhi sorridendo "Sai che piacerebbe anche a me?" le dissi. Lei si alzò e venne verso di me, dall'altra parte del letto e mi baciò. Quel bacio fu diverso degli altri, non so sinceramente il perchè, ma era migliore. Era come se avesse voluto dimostrarmi che quello che sentiva era vero, come se io non avessi creduto subito.
Ci baciammo fino a perdere il fiato, e quando ci staccammo ci staccammo per guardarci sorridendo dritto negli occhi. "Voglio viziarti e renderti felice finché questo cuore reggerà, anche se dubito durerà a lungo.". "E perché?" le chiesi preoccupata. "Perché ogni volta che ti guardo sento che il mio cuore si ferma per un secondo, sai, non sono ancora abituata a vedere gente così bella tanto spesso" mi rispose tranquilla. "Non so se lo sai, ma quella bellissima qua sei te" le dissi scompigliandole i capelli. Ridemmo entrambe e ci godemmo la nostra colazione.
STAI LEGGENDO
Fire
Short Story"Hai mai provato la sensazione di essere osservata e poi scoprire che qualcuno ti sta fissando le tette?" "Cos- Non ti sto fissando le tette!" "Sese certo, e io sono il lupo mangiafrutta..."