CAPITOLO 3 - LORD FELIX

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TRE ANNI PRIMA...

«Ditemi Felix, quando ci sposeremo?».

Liz lo guardava con occhi sognanti, tenendo le mani sulle sue. Erano su una panchina di pietra nel labirinto dei Dawson, in una nicchia privata, da cui si sentiva a malapena il valzer suonato dall'orchestra.

«Vi sposerò entro un anno, tesoro. Quante volte me lo chiederete ancora? E sarò il giorno più bello della nostra vita. Sarà tutto perfetto, come lo avete sognato».

Le strinse le mani, appoggiandole la fronte sulla sua. Liz ne approfittò avvicinandosi alla sua bocca, ma lui le sfuggì. «Liz, dovete avere pazienza...».

Le fece un buffetto sulla guancia arrossata, irrigidendosi. Era contro natura stare lontano da quella lei, ma la rispettava troppo per saltarle addosso come avrebbe fatto con una donna qualunque. Avevano parlato tanto di futuro, e in quel futuro lui si era fatto anche aspettative sulla loro prima notte di nozze. Non avrebbe approfittato del suo amore e della fiducia che riponeva in lui cedendo a un rapporto frettoloso su una panchina in una sera come quella, ma avrebbe chiesto il suo permesso con una proposta di matrimonio in piena regola, l'avrebbe sposata, portata nella loro casa e iniziato ufficialmente la loro vita insieme.

Oh, la casa. Quando sarebbe stata pronta? L'impazienza di Thomas si stava facendo sempre più insopportabile. Ma era temperata dal suo perfezionismo. Poco dopo aver conosciuto Elizabeth aveva iniziato i lavori in una vecchia cascina, che presto si sarebbe trasformata in un magnifico palazzo, adatto al suo titolo e alle aspettative della sua fidanzata. 

La stava facendo costruire e arredare rispettando minuziosamente le descrizioni che Liz gli forniva quando sognava a occhi aperti il loro futuro. Thomas stava provando a concretizzare ogni piccolo sogno dell'amata. Per quello temporeggiava così sulla questione del matrimonio: voleva esaudire tutti i suoi sogni. Voleva che fosse tutto non meno che perfetto.

«Siete sempre così serio, Thomas... Seguite mai l'istinto? Siete mai spontaneo? State sempre lì a rimuginare sulle cose, soppesare i pro e i contro...».

Le frasi erano pronunciate con tanto affetto e tenerezza, che Lord Felix non ne fu offeso. I rimproveri corrispondevano al vero, ma Thomas considerava il controllo e la riflessività due delle sue qualità migliori.

«Su, dunque parliamo di casa nostra», cambiò discorso lei, rompendo il silenzio. «Mi permetterete di avere dei cani in salotto?»

«Sì, amore mio, ci saranno almeno tre segugi a farci compagnia nelle nostre serate»

«E come sarà il nostro salotto? Mi permetterete di creare uno spazio con cuscini e stoffe per terra, come ho letto nei miei romanzi ambientati alla corte di Isabella e Ferdinando?».

Di fronte al volto divertito ma scettico di Lord Felix, Liz rincarò: «Non siate rigido, suvvia, concedetemelo».

«Vedremo», scrollò le spalle l'uomo, rapito dall'entusiasmo della futura sposa.

Si guardarono a lungo, lei rossa in viso, emozionata e apertamente infatuata. Lui rapito dalla bellezza dei suoi occhi, dall'innocenza del suo colorito. Le passò due dita su uno zigomo.

«Voglio baciarvi, Felix. Una sola volta, vi prego concedetemelo». Ritentò, e si avvicinò ancor più a lui. Lo sguardo del fidanzato passò dai suoi occhi alla scollatura, fino alle loro mani intrecciate. Respirò profondamente.

«Amore, sono io quello esperto e più adulto dei due e sono io che mi sento responsabile della vostra innocenza.... Non provocatemi, vi prego. Sapete quanto vi rispetto».

Un amore per ElizabethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora