Capitolo 16

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"Mi hanno insegnato che per gli errori si tira una riga."

Anche se lo prometteva a chiunque, a chiunque importasse di lei, a chiunque le pregava di non farlo, lei ne aveva un dannato bisogno. Preferiva odiare se stessa per quel male, piuttosto che gli altri. Preferiva trasformare la sua angoscia, il suo dolore mentale, in dolore corporeo, fisico. E cosi si tagliava, si ficcava le unghie nella carne e pensava a tutto ciò che le faceva male, si dava le colpe e si odiava punendosi. L'hanno giudicata in molti, continuano a farlo, ma quando sei una borderline, quello è una delle poche cose che può farti sentire sollevata, viva. Borderline non era una scelta di vita, ma una maledizione. Non potevi essere qualcun altro, non potevi diventare apatica, superficiale. Le emozioni, i sentimenti, brutti o belli che siano o che sono stati, erano indecifrabili, intensi, come l'udito per un cane, che sentono anche il minimo rumore impercettibile all'orecchio umano. Gli borderline erano così, carichi di bagagli, pieni di sbagli, frustazioni, rancore.

La ragazza brava a fingere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora