Capitolo 18

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"Vorrei farti contare quante volte ho avuto bisogno di qualcuno e nessuno c'era."

E voleva solo andarsene, non tornare mai più. Prendere un treno, un autobus, camminare anche fino allo sfinimento, pur di non sentire più tutte quelle urla, pur di non sentire più tutto quel dolore. Aveva bisogno solo di coraggio, una briciola di fottuto coraggio, per mollare tutta quella merda, quelle brutte facce. Non si erano mai chiesti cosa le passasse per la testa, cosa la feriva, cosa la distruggeva. Pensavano che ogni "ti voglio bene" era puramente casuale, quando poi c'era qualcosa che la distruggeva e tutto ciò di cui aveva bisogno era l'affetto, affetto che andava a mancare, affetto che invidiava nei libri, nei film, nelle vite degli altri, affetto che si vantavano di dare, ma dove sono le carezze? Dove sono gli abbracci? Dove sono le parole carine dette mentre sorridi? Riuscivano solo a lamentarsi della sola e unica cosa che affliggeva le loro piccole menti. Bruna non stava male, Bruna non soffriva, Bruna era solo grassa e perfino se, pace all'anima sua, moriva una qualsiasi persona in tutto il mondo, la colpa era di lei, la colpa andava al suo fisico, al suo fisico non conformista, che non rientrava negli schemi, che non era considerato normale, che non era considerato giusto. Noi siamo il corpo che abbiamo? No. Noi siamo persone! Siamo ansia, dolore, amore, soddisfazioni, gioie, beh, forse queste un po' meno. Alla fine prese l'unica cosa che potesse risollevarla e la usò, sperando di essere abbastanza coraggiosa, sorridendo. 

La ragazza brava a fingere.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora