Mi svegliai di notte, saranno state le 4 am più o meno. Continuavo a pensare, non riuscivo più a stare in quell' ospedale.
Kelsey,sahar e mad erano le uniche persone che finora mi avevano fatta sentire un po la ragazza normale che avevo sempre sognato di essere. Ma non potevo più restare lì.
Mi sentivo chiusa. Come se mi avessero privata della mia libertà. E quella era l'unica cosa che mi sarebbe servita in questo momento.
Dovevo andare. Presi la mia borsa e le poche cose che mi ero portata dentro compreso te diario ovvio. Mi presi del tempo per scrivere una lettera alle tre ragazze che mi rendevano le giornate qui dentro migliori.
E scrissi. Scrissi che non si sarebbero dovute preoccupare. Avrei preso le medicine si. Ma non potevo più restare qui. Non sapevo la vita quanto tempo mi avrebbe riservato. Dovevo vivere ora. Si, era quello che dovevo fare. Scrissi che ci saremmo riviste. Non era un addio ma non era neanche la falsità di un 'ciao'.
Scrissi qualche altra cosa per kelsey, doveva rimanere forte come ora. Controllai l'orario, erano le 6 am. Scesi dalla finestra, tanto eravamo al piano terra. Uscii dal cancello e respirai. Mi sentivo libera per quanto lo potessi essere.
Mi sedetti su una panchina a pensare dove sarei andata quando sentii qualcuno sedersi vicino a me. Non serviva girarsi. Sapevo benissimo chi era. Riconobbi quel suo profumo particolare, non ben definito.
-Non dovresti essere in ospedale?- chiese con quella sua voce roca, si era svegliato da poco, il psicologo riceveva presto.
-Non dirai niente vero?-
-No ma almeno dimmi perché. Devi fare i tuoi controlli lo sai benissimo- rispose con un tono protettivo quasi dolce-I dottori mi hanno detto che il tumore si sta rimpicciolendo, non penso servano più i controlli- mentii, non doveva soffrire per me.
Mi sorrise. -Vieni con me, ti porto in un posto- mi disse.
-Chi mi dice che non sei un killer ricercato, che mi vuole uccidere?- dissi ridacchiando guardandolo in quegli occhi ambrati-Ti pare che ho la faccia da killer dai, ma mi hai visto?- rise facendo una faccia dolce sporgendo il labbro inferiore.
-Non si sa mai Espinosa,non si sa mai- risposi dandogli un pugno sul braccio scherzosamente.-Dai ho la macchina parcheggiata qui davanti corri- detto questo mi prese il polso e mi trascinò correndo verso il parcheggio.
-Tu sei completamente matto lo sai vero?- salimmo in macchina col fiatone .
-La normalità non mi si addice mi dispiace- Risi non sapendo dove stessimo andando.-Mi vuoi spiegare dove stiamo andando?- chiesi inarcando un sopraciglio.
-Taci Meadow siamo quasi arrivati- misi il broncio per scherzare e lui ridacchiò tra se e se.
-Sei adorabile Reese- arrossì e risi. In genere la gente mi classificava come quella stronza che risponde male.Ma con lui era diverso. Con lui potevo essere me stessa. Quella parte di me che era ormai nascosta da tanto tempo.
Parcheggiò la macchina davanti a una casa sul mare. Sembrava abbandonata ormai. Era un luogo isolato dove intorno non c'erano né altre case né altre persone. E forse era questo che gli piaceva.
Matt mi prese la mano e mi trascinò verso la casa.
-Dove siamo?- chiesi incuriosita
-Era la casa che mi aveva regalato mio padre. L'ha costruita lui per me, il giorno del mio quindicesimo compleanno. Da quando loro non ci sono più vengo sempre qui. Pensavo ormai di doverla condividere con qualcuno. Quel qualcuno sei esattamente tu.-Entrammo nella casa ed era bellissima. All'entrata c'era un corridoio dove c'erano tre porte. Chiesi con lo sguardo il permesso di entrare e lui annuii sorridendomi.
Nella prima porta c'era una semplice cucina con al centro un tavolino e appese al muro molte foto di matt da piccolo con i suoi genitori. Le osservai tutte vedendo quel bambino felice accanto a quelle persone che lo guardavano come fosse la cosa più importante che esistesse. Ed era così.
Proseguii per il corridoio nella porta di fronte la cucina c'era il bagno mentre nell'ultima stanza c'era una camera. C'erano molte lucine appese al muro e tantissime foto di paesaggi. C'era un letto e in un angolo alcune macchine fotografiche.
Ero così persa dall'osservare la semplice bellezza di quella casa da non accorgermi che c'era matt vicino a me che mi osservava. Osservava il mio sguardo curioso guardare ogni dettaglio.
-Ti piace fotografare?- gli chiesi alludendo alle foto e alle polaroid.
-Molto. Quando lo faccio mi sento.. Me stesso- sorrise, e aveva un sorriso bellissimo lo posso assicurare.Si sedette sul letto e mi invitò a sedermi accanto a lui. Annuì e solo ora notai la miriade di cd che aveva vicino al letto. Sgranai gli occhi.
-Oddio ma ti piacciono gli Arctic Monkeys- annuì.
-Si sono bravissimi la tua canzone preferita?-
-Assolutamente R U mine- quella canzone è perfetta.
-Concordo credo sia tra le più belle- rimanemmo a sorriderci.-Visto Reese ho scoperto una cosa su di te posso ritenermi un genio che ne dici- disse in modo scherzosamente altezzoso
-Si Espinosa sei un genio. Se te lo ripeti più volte alla fine sembrerà quasi la verità- scoppiammo a ridere.Ci fu un momento di silenzio.
-Da cosa stai scappando Reese? E non intendo dall'ospedale lo sai.-
Deglutii alla sua domanda. Perché me lo chiedeva?
-Dal presente Matthew, da un presente costante che non ha una fine. Da un passato ormai lontano e da un futuro che probabilmente non arriverà. Ed è questo a distruggermi probabilmente- mi morsi le labbra ormai screpolate abbassando lo sguardo. Era una corsa contro il tempo la mia.-Io dal passato Reese. Da tutto ciò che è successo. Da i ricordi che nella mia mente riaffiorano perennemente di quella sera, di quel momento in cui la vita mi portò via l'unica cosa buona di questo mondo- D'istinto lo abbracciai.
Sentii le sue braccia circondarmi le spalle. Non c'era bisogno di parole o di stupidi 'mi dispiace' che alla fine sono inutili. E rimanemmo così, col suo cuore che premeva contro al mio. Col suo profumo ormai così familiare. Entrambi con la voglia di restare così per sempre. In un per sempre che avevamo sempre sperato.
Xx Reese
Spazio a mee babes
Eccomi con un altro capitolo. Matt è una gioia immensa e nel suo film è stato eccezionale come se recitare fosse la cosa più naturale del mondo. Anyway ci leggiamo ad un altro capitolo See Youuu
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A smile saves a life -Matthew Espinosa
FanfictionReese Meadow Johnson non aveva i soliti problemi che una normale quindicenne dovrebbe avere. Era una ragazza come le altre prima di tutto quello, aveva tanti amici, una bella famiglia e una vita normale. Normale... Lei avrebbe voluto essere una raga...