Capitolo 5

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I raggi di prima mattina illuminavano la stanza, mi svegliai con love sick tra le orecchie.
Mi girai su un fianco dall'altro lato e notai kelsey scrivere.

-Già sveglia?-
-Si io mi sveglio sempre molto presto- le annuì con un sorriso stanco
-Cosa scrivi?- le chiesi incuriosita
-Niente lascia stare.. Ehm tra 10 minuti inizia a ricevere lo psicologo- sbuffai sonoramente, odiavo andarci cioè okay che avessi una malattia ma non vuol dire che devo essere depressa o cose del genere.

Iniziammo a vestirci,qui in ospedale non serviva essere vestite benissimo, bastavano una maglietta bianca e dei leggins.

Entró madison -Giorno ragazze, come è stata la vostra prima notte qui?- ci sorrise. -Cosa ti puoi aspettare mad da una nottata in un ospedale?- rispose kel e io annuì essendo d'accordo. -Giusto.. tornerete presto a casa ve lo prometto- ci abbracciò entrambe. Mi faceva strano avere delle amiche era da troppo che non avevo qualcuno con cui parlare.

Ero davanti la sala d'aspetto dello psicologo. Era il mio turno. Da dentro uscì un ragazzo, capelli biondi occhi ambrati spenti, era lui. Quel ragazzo che tanto mi.. Come dire.. Incuriosiva. Volevo parlargli capire che tipo fosse ma fui subito chiamata dentro dal dottore.

Finita l'interminabile seduta scesi al bar a fare colazione. Entrai, si era lì lui e lo sapevo benissimo. Su quella veranda, fumava la sigaretta. Mi soffermai a guardarlo era davvero un bel ragazzo. Mi avvicinai a lui e mi appoggia con le braccia al davanzale proprio vicino a dove stava.

Mi girai verso di lui e gli buttai la sigaretta. Si girò verso di me confuso per poi peró fare un sorriso. Aveva degli occhi ambrati un po meno spenti e quelle labbra curvate verso l'alto a formai di cuore.

-Dopo che mi hai buttato la sigaretta mi devi concedere di sederti insieme a me a prendere qualcosa- mi disse con un mezzo sorriso

-Sappi che l'ho fatto per il bene dei tuoi polmoni- ribattei seria
-Lo prendo per un si- mi allungó la mano -Matthew Lee Espinosa- gliela strinsi -Reese Meadow Johnson-

Ordinammo qualcosa -Parlami di te- io sbuffai -Ti prego no ho sempre odiato parlare di me- fece un mezzo sorriso -Ti scopriró col passare del tempo-

*matt aka dora l'esploratrice, ignoratemi*

-Come mai sei in questo ospedale Espinosa?- gli chiesi incuriosita. Non mi sembrava fosse malato o altro. -Ehm beh.. Non mi piace parlarne ma.. Insomma i miei genitori sono morti. In un incidente e.. Mia zia mi porta qui dallo psicologo- disse freddamente. Mi pentii subito di averglielo chiesto.

-Peró é tutto okay davvero tranquilla, non essere dispiaciuta- mi sorrise, cambiava umore in tre secondi. È così quanto ti porti un peso dentro, non lo devi mostrare agli altri.

Sembrava che non avesse paura di nulla ma infondo era come me. Non era spaventato dai mostri, dalle persone, ma dalla vita. E non si può scappare da essa.

Rimanemmo a guardarci per un tempo indefinito. Non serviva dire nient'altro mi guardava come quasi per farmi sapere che mi capiva, sapevo già che ci sarebbe stato per me malgrado mi conoscesse da così poco.

-Cosa ti piacerebbe fare nella vita?- chiese per cambiare argomento. -Beh con queste malattie in genere l'unica cosa che ti piacerebbe fare è vivere-
-Posso chiederti una cosa Reese?- annuì guardandolo confusa.
-Permettimi di farti vivere-

Rimanemmo a guardarci. Non capivo bene cosa intendesse ma mi faceva sentire protetta. Lo conoscevo si e no da 20 minuti, ma sentivo come se avessi visto quegli occhi ambrati prima di tutto questo. Mi diede un bacio sulla guancia e se ne andó.

Sapevo che lo avrei rivisto prima di quanto pensassi, non c'erano bisogno di chiarimenti sul dove e sul quando ma ci saremmo rivisti, questo importava.

***

Salii in camera e mi ritrovai mister simpatia occhi azzurri seduto sulla scrivania che parlava con kel e sahar.

Sahar mi venne incontro abbracciandomi e nash mi fece un sorriso che ricambiai con uno forse un po troppo finto.

-Ora ragazze devo andare scusate se sono rimasto solo questa mezz'ora ma devo studiare che tra poco daró gli esami, domani starò di più giuro-

-Okay ciao- risposi dura, non sapevo perché mi comportassi così con lui ma non mi stava molto simpatico.

Kel e sahar lo abbracciarono. A Sahar sembra davvero piacere nash. -Ehm Reese puoi uscire un secondo devo parlarti di una cosa che mi ha detto il dottore- Uscimmo un attimo in corridoi e alzai gli occhi al cielo.

-Arriva al punto Grier- mi fissó con quegli occhi di ghiaccio
-Perché ti comporti così con me, voglio esserti amico- si avvicinó lentamente a me

-Smettila- gli dissi indietreggiando.
-Di fare?- chiese alzando un sopraciglio divertito. -Di fare il casca morto con me signorino 'ho una ragazza ma ci provo con tutte'-

Si avvicinó al mio orecchio -Voglio esserti davvero amico Reese- sussuró dandomi un bacio sulla guancia. Indietreggiò sorridendomi e si girò per andarsene con le mani nelle tasche fino a sparire dentro quei corridoi maledetti.

Rimasi immobile a fissarlo quasi stordita. Cosa avrei dovuto pensare di quel ragazzo? Scossi la testa e tornai in camera.

Mi arrivó un messaggio sul telefono da numero sconosciuto

'Ti manca il sapore della vita, e io te ne daró tanto Reese'

Era lui, Matthew. Salvai il suo numero. Perchè quel ragazzo faceva tutte quelle cose per me conoscendomi da così poco? E come aveva il mio numero?

Xx Reese
It's meeee
Eccomi con un altro capitolo sunshines. In questi giorni ho avuto gli esami e sclero spero sia andato tutto bene. See you babys.

A smile saves a life -Matthew Espinosa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora