Quando vedo quei capelli viola mi soffermo sui due. Zack la saluta, guardandosi intorno chiede cosa ci fa qui e, vedendo che non c'è nessuno gli stampa un veloce bacio sulle labbra.
"ora devi andare, a dopo" sussurra e lei se ne va facendogli un occhiolino.
Continua a suonarmi e esclamare bestemmie e anche quando mi chiama più volte decido di non aprirgli. Non sento nulla. Non sono gelosa o arrabbiata come dovrei essere, anche perché si arrende subito e se ne va dal cancello dopo dieci minuti.
Gli invio un messaggio dove dico che ho visto tutto e lui neanche mi risponde. Da lui non me lo sarei mai aspettato.
Decido di lasciar perdere. Voglio andare a fare un giro e non stare più in questa casa. Dopotutto devo lasciarmi i ricordi alle spalle, e il lago vicino a casa mia è il posto adatto.
Sto in una città di mare, eppure mi trovo nella parte più di campagna. Prendo la stradina terrosa e cammino circa venti minuti prima di arrivare nel boschetto, che è abbastanza isolato dalla gente per non sentire quelle fastidiose macchine, proprio come piace a me.
Il bosco è di un verde splendido, sembra quello delle favole Disney e si possono sentire gli uccellini che cantano e il vento che fa ondeggiare le foglie.
L'aria era impregnata da un odore di pece e pesce, e le anatre starnazzavano al vedere quei pesci che saltellavano felici nel lago.
Il lago è cosi limpido che si possono vedere i sassi che vi si trovano sul fondo.
Poco dopo vedo due ragazzi dalle larghe spalle e lunghi capelli marroni seduti sul vecchio molo di legno, con i piedi nudi che ondeggiano. Mentre parlano lanciano dei sassi che rimbalzano sull'acqua facendoli sembrare piccoli diamanti sospesi in aria.
Mi avvicino e loro, sentendo i miei passi sulla ghiaia si voltano verso di me e mi sorridono. Hanno entrambi occhi verdi e sono senza dubbio fratelli.
Si alzano e mi tendono la mano per presentarsi. Il più grande si chiama Alex e ha ventitré anni che porta benissimo. Il ragazzo più piccolo si presenta come Christopher, ha quattordici anni, uno in meno di me, eppure è più alto.
Mi chiedono cosa ci faccia qua e dopo avergli detto che mi ero stancata della mia casa, senza nominare Zack o Mark, mi dicono che loro abitano davanti al lago.
Mi indicano una casetta di legno piena di fiori che si confonde con gli alberi. Non l'avevo mai notata. Era la casa in cui ho sempre sognato di abitare, da sola con mio fratello.
Ci scambiammo i numeri di telefono per rivederci.
Mi avviai in casa dove al momento c'era solo mio fratello. Mia madre era ancora a lavoro e sarebbe tornata stanotte.
Mio fratello era steso sul divano a dormire.
Andai diretta in camera mia. La finestra era aperta.
Vidi qualcosa di rosso scritto sul muro. Non occupava molto spazio ma era molto visibile. Era un rosso accesso che colava dalle parti. Quando misi a fuoco le lettere ebbi come un formicolio in tutto il corpo. Subito dopo mi avvolse un brivido di gelo. Sulla parete c'era scritta una poesia.
" Verrà la morte e avrà i tuoi occhiquesta morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
così li vidi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi,
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti. "
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teen
Teen FictionJenny è una ragazza di quindici anni che dopo la morte del padre e le delusioni ricevute si isola da tutti. Una sera però succede qualcosa che cambierà la sua vita e le farà capire anche la morte del padre. Dopo il trauma ricevuto è ancora meno fe...