Fifteen

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[ce l'ho fatta! Devo farmi assolutamente perdonare. Questo capitolo io stessa non lo trovo un granché ]

"È difficile raccontare del proprio passato se esso è inciso da insidie, rimpianti e perché "

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Scruto per qualche secondo in silenzio il suo volto, alla ricerca di qualche traccia di ilarità, qualcosa che mi dia una conferma che sta scherzando, ma per mia gran sfortuna non trovo altro che uno sguardo serio. I suoi occhi azzurri non sono coperti dal solito luccichio che possiedono quando è in tema di beffe o si burla di qualche cliente alla caffetteria; bensì ora trasmettono tutti i sentimenti contrari.

Non pensavo ne fosse capace. Forse dovrei davvero preoccuparmene questa volta? D'altro canto, non si impara mai a conoscere una persona.

Avanzo nascondendo l'irrequietezza provocata alla pronuncia della sua domanda, lasciando scivolare la sua mano ancora poggiata sulla mia spalla, e mi dirigo verso il piccolo tavolo accanto al divano, dove antecedentemente ho poggiato le tazze di tè ormai raffreddate per portarle in cucina.

"Avete fame? Potrei prepararvi qualcosa, se volete. " mormoro andando vicino alla dispensa della cucina e poso gli oggetti sul lavabo con l'intenzione di sciacquarli.

"Rose rispondi." Schernisce accigliata, mentre richiama la mia attenzione.

"Cosa vuoi che ti dica? Non lo conosco, e per di più, anche se vorrei che fosse un amico, a lui non va bene. Quindi " borbotto disinteressata anche se sono consapevole della stupidità appena detta. In realtà mi sembra di sapere molto di lui, o almeno così penso. Forse non n'è neanche così, ma voglio rimanere dell'idea che il motivo del suo comportamento scorbutico con me, sia causato dal fatto che ho letto di lui come se fosse un libro.

Ed ora prego mentalmente che la mia amica lasci ricadere l'argomento, almeno per oggi.

Una volta finito di ripulire gli utensili usati, li ripongo al loro posto per poi passare un panno asciutto sulle gocce d'acqua ricadute sulla mensola causate dello schizzo del rubinetto.

"Ma continui a non rispondere, vero Luke. - volta il viso verso il suo ragazzo, rimasto zitto fino a quel momento, e prosegue inserendo -non c'è bisogno di sapere qualcosa su una persona. Il modo per innamorarsi di una ragazzo o una ragazza...non sono contra i gay o le lesbiche, sia chiaro... Comunque."

"Ti ricordi quando avevi deciso di diventare lesbica poiché non riuscivi a mantenere una relazione fissa con i ragazzi ? " irrompo ridendo al piccolo ricordo riaffiorato improvvisamente nella mia mente, nell'instante in cui lascio cadere sulla superficie di marmo lo straccio per pulire.

"Oddio. Non farmene memoria. Ero così disperata quel mese!" esclama per poi scaraventarsi contro Luke, nascondendo il viso nel suo collo, mentre quest'ultimo si unisce alle nostre risate. " ma ora ho te, giusto?"

"Si piccola, ora hai me per tua grande sfortuna. Quindi mi dovrai sopportare per molto ma molto tempo. Non ho intenzioni di lasciarti andare così facilmente" ridacchia stringendola in un caloroso abbraccio. Sorrido a tale scena zuccherosa e dolce, da far salire il diabete anche a una persona a dieta, per poi ripulire le unghie sul maglione e soffiarci su, senza che i due presenti notino, congratulandomi con me stesse nel riuscire nell'intento di distrarla.

" Okay, ora però smettetela di fare gli adolescenti in piena fase ormonale. Non vorrei che procreaste nel mio salotto, dove d'altronde sono ancora presente, per intraprendere con voi la lezione traumatica sulla riproduzione, che solitamente si fa alle medie." copro gli occhi con le mani, girandomi per dare loro le spalle una volta visto quanto si stanno spingendo oltre con le loro carezze.

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