Twenty-four

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The Chainsmokers ft Halsey - Closer

"Sono un burattino tra le sue braccia, un libro aperto per i tuoi occhi "

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"Sono un burattino tra le sue braccia, un libro aperto per i tuoi occhi "

La voglia di andare la, accanto ad Harry e semplicemente urlargli contro per dirgli che non si deve avvicinare più a me, sembra così giusta ed uno strano formicolio alla mano sembra non volerla abbandonare - non è perché voglio dargli un pugno anzi, potrei anche farlo, non ne sprecherei uno per qualcuno come lui - ma so anche di poter sembrare soltanto una psicopatica apparsa dal nulla che sbraita a caso, o forse no, poiché lui è dall'altra parte rispetto a me e non mi ha nemmeno notato.
Però delle volte la migliore arma, in alcuni casi, è fregarsene e fare finta che un inconveniente non ci sia affatto; che sia inesistente nonostante la consapevolezza rimane al tuo fianco. Ed è ciò che farò, voglio tentare di provare a far sì che la mia solita routine ritorni ad essere quella che era.

" Liam...dove posso allenarmi ? " domando, spostando definitivamente la mia attenzione verso il mio amico.

" Allora, potresti benissimo stare la. Ci sono i sacchi da boxe e poi..." si guarda in giro, cercando qualcosa che possa andare per la mia stazza; anche se credo che gli sarà difficile, per me ogni cosa riguardante una qualsiasi tipologia di sport è troppo e basta.

" Mi vanno bene li aggeggi appesi. " mormoro iniziando a fare dei passi verso il luogo deciso però vengo fermata dal braccio di Liam, poggiato improvvisamente sulla mia spalla.

" Frena toro. Prima di tutto stai attenta a come ti posizioni davanti ai sacchi, mentre ritornando indietro rischi di essere beccata in pieno quindi..."

" Non sono così stupida - alzo gli occhi al cielo per la sua totale assenza di fiducia nei miei confronti - tu vai. Qua ci penso io. " ridacchio, ribattendo i guanti da boxe l'un con l'altro per poi affiancare uno dei grandi ammassi per allenarsi.

Devo ammetterlo, da lontano sembravamo meno grandi ed invece; credo che posso preservare di essere scaraventata dall'altra parte della palestra se uno di questi mi arriva addosso.

Parto dando un leggero colpo al sacco difronte a me, per prendere consapevolezza di ciò in cui mi sto cimentando, per poi aggiungere altri pugni più forti. Ad ogni sforzo che faccio per battere i guanti contro la stoffa dura, sento un alleggerirsi dei miei pensieri, la mente sembra essersi svuotata da qualsiasi contenuto che la trafiggeva, di malinconie inerenti e poi il corpo, nonostante la fatica, ne vuole di più come se fosse diventato dipendente dal piccolo dolore diffusosi improvvisamente. Le mie braccia vanno senza alcun comando, sanno dove andare contro, e sopratutto ho appena appreso che è un buon metodo per scordare ciò in cui qualche volta non vorremmo essere coinvolti; la vita stessa.
So di essere concentrata sulle mie azioni, non riesco a distaccare gli occhi dall'aggeggio che ritorna indietro, piccole gocce di sudore scivolano dalla mia fronte, è scomparso il freddo che avevo antecedentemente, mentre l'adrenalina fa si che non riesca  neanche a frenarmi; perché se sbagliassi, se distogliessi lo sguardo da esso.

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