Twenty-six

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It Ain't Me - Kygo, Serena Gomez
Dangerously - Charlie Puth

" Tu sei il mare ed io la spiaggia, ogni volta che ti avvicini non fai altro che portare via un pezzo di me come se mi rubassi il cuore. È la parte peggiore è che non sono capace di fare nulla per impedirtelo, non voglio. "

Ed un altra settimana è stata fugacemente rapita dal tempo, un altro giorno sta per compiere la sua fine, lasciando dietro di se solo il ricordo dei momenti vissuti in esso. Noia ed apatia sembrano regnare nuovamente il mio appartamento. Il silenzio del rancore e la rabbia, frustrazione e confusione gli fanno compagnia.

Per quanto io voglia finire in buono modo quest'anno universitario, la mia testa non sembra concentrata nello svolgimento, è altrove distratta. Gran parte di libri sono sparsi intorno a me sul letto, i miei occhi sono rapidi a leggere le parole scritte da qualche autore, di cui non ho ben capito chi sia. Troppo intenta a studiare e allo stesso tempo via con la testa. Una combinazione strana e letale, se i pensieri improvvisi sono su Harry che mi si infilano senza permesso, stroncando addirittura il mio stato d'animo.

Nulla, nulla ed sempre il nulla.

Non lo sentivo da quel giorno in cui l'ho cacciato da casa mia, forse con l'intento pure dalla mia vita, ma al tempo stesso quel combattere gli impulsi di scrivergli, farlo ritornare e fregarmene del poi; pensandoci bene avrei potuto rifugiarmi tra le sue braccia invece di rispondergli con altrettanto tono, mentre discutevamo del mio strano comportamento e lasciarlo uscire dalla porta, imprecando rabbiosamente.

E non mi sono mai sentita così distante da una persona al suono dei suoi passi battuti contro il suolo in modo da farmi sentire tutto il dolore della sua mancanza; che mi avrebbe fatto compagnia i giorni a proseguire.

Mi sono lasciata andare. Ha provocato dentro di me un accensione di emozioni tutte contrastasti semplicemente parlando, guardandomi e baciandomi... e Dio, chi lo sa cosa gli avrei permesso di farmi.

Getto la matita che poco fa stavo torturando tra i denti sul libro aperto di letteratura e affondo il viso sul cuscino dietro di me, esausta per modo di dire.

" Rose! " richiama una voce femminile fuori dalla mia camera.

Ed ogni giorno mi pento di aver dato una compia delle mie chiavi a due imbecilli che non sanno capire quando una persona ha bisogno di stare da sola.

Sbuffando, stringo con forza le dita sulla federa del cuscino, incoraggiando a rimettermi seduta per accogliere la visita involuta di Skyler, che continua ad urlare dentro il mio appartamento come se fossi sperduta in chi sa quale posto; vorrei davvero esserlo però, così non avrei nessuno tra i piedi a rovinare il mio allentante silenzio di purificazione.

" Rose, eccoti. Cosa stai facendo qui da sola ? " domanda, spalancando la porta con noncuranza e avvicinandosi al bordo del mio letto, dove prende posto, guardando curiosa il disordine presente su di esso.

" Studio. " mi limito a dire, portando stancamente gli occhi su di lei, mentre raddrizzo la schiena.

" Questo l'ho notato. - rotea gli occhi al cielo, aggiustando una delle ciocche bionde ricadute sul suo viso perfettamente truccato con un sottile strato di trucco, quasi invisibile pero efficiente alla sua bellezza naturale - intendo... perché ? C'è una bellissima giornata là fuori che non aspetta altro di vedere la tua faccia da musona uscire e... "

" Okay. Di cosa hai bisogno veramente Skyler?  "

" Stavo solo dicendo... come puoi dubitare così spudoratamente  di me ?" replica accigliata e mettendosi nuovamente in piedi, picchetta la pianta delle scarpe contro il pavimento  e, arrendendosi all'idea di essere stata scoperta, alza la braccia al cielo. Rilascia un lungo sbuffo.
Mi limito ad osservarla in silenzio, aspettando la sua risposta che non tarda ad arrivare: " Okay, okay. Ma smettila di guardarmi in quel modo... da so tutto io. Volevo chiederti di venire a ballare con noi sta sera. Io e Luke..."

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