Capitolo 25 Michael

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La mano mi formicola dove Susan ha appoggiato le dita. Se le fletto sento ancora la sensazione di avere le mie dita intrecciate alle sue.

Appena entrato nell'appartamento sono stato braccato da Davide che voleva sapere cosa era successo, se avevo litigato con Susan e come stava lei. A quanto pare ero proprio andato in escandescenze ieri sera..

"Niente, mi ero preoccupato per niente. Ma tu non potevi dirmelo?"

"Beh sei tu che sei andato a letto con lei, se lei non ha trovato opportuno avvisarti di ciò che le sta succedendo, perché avrei dovuto farlo io? Avete risolto le vostre divergenze?"
"Mmm, si. Abbiamo deciso di comportarci in maniera civile e vedere come va." E' il massimo che caverà dalla mia bocca e sospetto che lo abbia capito anche lui, perché cambia discorso.

"Stasera vado a trovare Stella e Susan, abbiamo deciso di mangiare una pizza assieme, chiaramente sei invitato anche tu."

"Ok, dimmi l'ora e ci sarò. Adesso vado in palestra e poi ho lezione." Mi infilo una maglietta pulita, bianca, poi agguanto il borsone della palestra. Mi torna alla mente tutto quello che ci siamo detti io e Susan ieri sera, ma non voglio pensarci ora quindi scaccio l'idea ed esco alla volta della palestra.

A quest'ora della mattina non c'è quasi nessuno quindi posso usare praticamente tutte le macchine a mio piacimento. Quando salgo sul tapis roulant e inizio a correre però la mente torna a ieri sera.

"So che ti ho detto che mi sta bene quello che vuoi darmi e non cerco di più, ma so che è una bugia. Dentro di me adesso ci sono questi sentimenti strani che non riesco a comprendere, perché ti odio quando mi tratti male tanto quanto vorrei non finissero mai i momenti in cui sei dolce e attento."

Anche io voglio di più. Solo che non so cos'è questo di più, quando mi parla sembra che tocchi dei nervi scoperti, tanto mi fa incazzare alla volte, ma se mi sforzo di non fare lo stronzo è facilissimo passare del tempo con lei. E' curiosa, allegra, acuta, per non parlare di come fa l'amore, mi sembra che il mondo inizi e finisca con noi due in quei momenti, ed è così dalla prima volta che l'ho toccata.
Mi ha chiesto se nonostante le abbia detto che ci tengo io mi vergogni di farmi vedere con lei. La verità è che mi vergogno di alcune delle persone che frequento e delle cose che ho fatto, specialmente alle ragazze. Fino all'anno scorso ne ho prese in giro parecchie, che speravano nel di più che non volevo concedere. Ancora adesso, in certi locali, incrocio ragazze che mi guardano male e ricordo vagamente i loro volti, ma non i nomi. Per qualche motivo non voglio più che lei mi veda come lo stronzo che sono.

Voglio provare a stare con lei. A starci davvero intendo. Ma non voglio deluderla.

Sono le undici quando mi faccio la doccia e torno all'appartamento per mangiare qualcosa prima di andare a lezione. Incrocio Nora e Mia sulle scale, la bionda mi guarda storto e sbotta "Ti aspettavo ieri sera alla festa! Avevi detto che saresti passato.." 

"Hai ragione, scusa, dovevo risolvere una cosa. Ci becchiamo alla prossima?"

"mmm... ok, sabato sera andiamo a sentire il gruppo di Peter in quel nuovo locale nel quartiere industriale, l'Insomnia Trail. Ci vediamo li?" conclude sbattendo le ciglia. 

"Certo, perché no?" in realtà so dove vorrei stare ma non voglio che faccia domande a cui non voglio rispondere.

MI cambio velocemente e abbranco lo zaino, in cinque minuti sono fuori dall'appartamento diretto verso il complesso dove seguo le lezioni. 

Mentre aspetto che entri il professore non resisto e mando un messaggio a Susan COME STAI? sorrido quando dopo pochi secondi vedo che mi risponde: RIPOSATA. ADESSO MANGIO POI STUDIO. Aggrotto la fronte NON DOVRESTI STARE A RIPOSO? me l'immagino che alza gli occhi al cielo DETESTO RESTARE INDIETRO COL PROGRAMMA. Da non credere.. in uno slancio di non so bene quale emozione mi offro di portarle gli appunti del corso che seguiamo assieme e spiegarle ciò che non comprende. DAVVERO? adesso sorrido come un idiota SI, DAVVERO. ADESSO DEVO SEGUIRE LA LEZIONE AL POSTO TUO. A STASERA. Per tutta la lezione mi sforzo di prestare attenzione ma il cervello è con lei, sulle mie labbra, un sorriso idiota che attira l'attenzione delle ragazze delle prime file.

Occhi color Cioccolato 1 (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora