Quella notte non dormii. Non per il fatto che li a pochi centimetri da me ci fosse Jake ma perché una marea di pensieri mi frullavano in mente.
'Probabilmente lei è ancora a casa. Si perché vorrà vedermi. Ma io non voglio. 'devi affrontare le tue paure per poter andare avanti Hope.' qualcuno una volta me lo aveva detto, ma chi? Nicole. Si, era stata lei, perché lei sapeva tutto e nonostante ciò continuava a starmi vicino e alla fine l'ho allontanata comunque. È vero. Io Non ho mai lottato. O almeno all' inizio l'avevo fatto, ma dopo che lotti per qualcosa ma non riesci a vincerci niente e continui solo a perderci beh, allora smetti di farlo. Perché le cose e le persone più importanti della tua vita se ne sono andate e tu sei stanca, stanca di vivere nel buio con il terrore di perdere qualcos' altro. Anche un 'qualcosa' di futile. E io appena ho provato quella sensazione di buio ho smesso di lottare per ciò di davvero importante. Per i miei amici, per la mia famiglia, per i miei sentimenti. PER LA MIA VITA. Ho sbagliato. Ho sempre sbagliato. E ci sarà sempre qualcuno pronto a rinfacciarmi i miei errori ma ora, io Voglio cambiare, voglio diventare una persona migliore, una persona a cui tutti si possono rivolgere. Voglio che le persone mi vedano per chi ho dimenticato di essere. Ho bisogno di andare avanti e non di rimanere ferma sempre allo stesso punto. E questo, è il momento giusto per farlo, incominciando a parlare con mia madre.'
mi alzai dal letto e feci quei due-tre passi che mi permisero di arrivare alla scrivania di Jake. Gli scrissi un post-it: Grazie per tutto, adesso tolgo il disturbo.
mi avrebbe odiato per quella pessima frase che per altro non dava nessuna informazione se non che non ero più dentro casa sua.
mi vestii e uscendo di casa feci quei pochi metri che mi permisero di arrivare a casa mia. Non bussai ne tanto meno suonai ma incomiciai a tirare dei sassolini sulla finestra della camera di mia nonna.
'e dire che nei film sono i ragazzi o qualche volta le ragazze a tirare i sassolini nelle finestre del/la proprio/a ragazzo/a. E io invece alla finestra di mia nonna. almeno si svegliasse'
dopo aver tirato una dozzina di sassolini sul quella dannatissima finestra con nessun segno di vita da parte di mia nonna persi la pazienza e mentre stavo per lasciarle un ultimo sassolino la finestra si aprì.
"grazie a Dio!" esclamai cercando di tenere un tono basso ma che lei avrebbe potuto benissimo sentire.
"Hope! esistono le porte a qualcosa!" irratata e assonnata, ma appena le sarebbe tornata in mente la situazione sarebbe diventata una di quelle nonnine dei film tutte dolci e troppo dolci.
"appunto, ma preferirei che TU mi aprissi la porta. non qualcun altro." alludendo Cloe (mia madre).
non ricevetti nessuna risposta ma solo il rumore di una finestra chiudersi e pochi secondi dopo quello di una porta aprirsi.
"grazie" sussurai controllando che la strada fosse libera.
ma che cavolo fai Hope? dato che ormai sei dentro tanto vale risolvere la faccenda definitivamente oppure... puoi tornartene sotto le coperte con Jake. preferirei la seconda ma, non ho molta scelta.
"ok," incominciai titubante "potresti andare a chiamarla? Non mi interessa se sta dormendo. dobbiamo risolvere la questione una volta per tutte."
"sei sicura?" due parole, chiare e precise. a cui avrei dato una risposta dello stesso tono. Si.
mi andai a sedere sul divano aspettando in silenzio che sulla soglia della porta apparisse la sua figura ormai, annebbiata nei miei ricordi.
La mia pazienza fu messa a dura prova e insieme a lei anche la mia stanchezza. stavo per addormentarmi su quell'invitante divano quando una figura slanciata sbucò da dietro la porta. in quel momento, appena la vidi, mi accorsi di non voler per niente, zero assoluto, parlare con calma ed educazione. non mi sarei trattenuta dal risponderle male.
incominciò lenatamente ad avvicinarsi e pian piano la mia immagine di lei e i miei ricordi in cui lei era presente incominciarono a schiarirsi. non era cambiata, per niente. la sua bellezza giovanile non era tramutata neanche col passare del tempo. Snella e slanciata, con i capelli corti e biondi che le incorniciavano il viso e le risaltavano gli occhi celesti, stava lì, impiedi a me a squadrarmi dall' alto al basso. neanche una ruga o qualsiasi altra cosa che potesse solo accennare che era sollevata che stavo bene era presente in quel volto che tanto volentieri avrei preso a sberle. Dietro di lei c'era la nonna con la sua espressione grave pronta ad agire in qualsiasi momento.
"tesoro mio" mi chiamò Cloe.
"non azzardarti a chiamarmi 'tesoro mio' un'altra volta. io ho smesso di essere il tuo tesoro un casino di tempo fa." secca e concisa.
"ok, allora Hope, so di aver fatto degli sbagli.."
"no tu non hai fatto degli sbagli. non ti sei rovinata la vita. tu l'hai rovinata a me. i tuoi sbagli avrebbero dovuto riguardare solo e unicamente te, no che ci ho dovuto rimettere io mentre tu ne sei uscita illesa. non ne avevi e non ne hai alcun diritto." in quel momento i miei occhi incominciarono a pizzicare. Non le diedi neanche il tempo di parlare. "cosa sei venuta a fare, eh? incasinarmi ancora di più la vita? non l'hai fatto abbastanza? neanche immagini quante ore ho incolpato me stessa perché mi avete lasciato sola. quanto tempo ho perso a capire dove avevo sbagliato e perché tu mi avessi abbondonato in quel modo." la guardai negli occhi e il mio dolore, la mia frustazione e il mio odio vennero fuori dal mio sguardo. "Tu non mi chiamerai più mamma vero?" chiese con un sorriso tirato.
ma che problemi ha? ovvio che no.
"la mia mamma è la mia nonna."
"ok, me lo merito. Io, mi sto per risposare Hope e sono incinta."
questa volta mi guardava impassibile, aspettando una mia risposta. e la mia risposta non avrebbe ritardato ad arrivare.
"Vuoi saperla una cosa Cloe? Non mi interessa, ok? sei venuta qui per farmi sapere che ti stai ricostruendo una nuova vita? perché hai ancora bisogno di soldi dalla nonna? beh, sappi che io sono stanca di dover sentire parlare della nonna di te ogni volta che avevi bisgono di quei fottutissimi soldi. senza neanche avere il coreggio di presentarsi alla porta di casa. mai, in questi anni, hai avuto la premura di venire, anche solo per cinque minuti a trovarmi e a vedere se stavo bene. E mi dispiace. mi dispiace per quell'uomo che stai per sposare perché non sa che donna sei. e più di tutto mi dispiace per quel bambino che nascerà perché avrà una madre egoista e orribile, che ha preferito dimenticarsi il passato con i suoi problemi e questo includeva anche la sua prima figlia. beh sappi, che se solo farai passare anche il minimo di quello che ho passato io a quel bambino io ti denuncerò. Io sono cresciuta e non ho più intenzione di non risolvere i problemi. a differenza di qualcuno." finii di parlare e finii anche il fiato. alzai ancora una volta lo sguardo e la vidi rossa in viso pronta a controbattere.
"come ti permetti a parlare in questo modo a tua madre? " vidi una mano venire verso il mio viso ma il colpo non arrivò ma il rumore si. mi girai e vidi che mia nonna si era messa tra me e lei e si era presa lo schiaffo al posto mio. e fu lei a rispondere al posto mio. le ne fui molto grata.
"Tu, non hai nessun diritto di colpire mai nipote ne tanto meno di definirti sua madre. Cloe, non avrei mai pensato che avrei avuto una figlia come te. e ancora adesso mi incolpo di averti cresciuta male. Ma sappi che se una volta ho sbagliato la seconda non lo faccio e tanto meno non lo faccio fare a te anche se hai fatto l'errore più grande della tua vita. e continui a farlo. sappi che io non ti darò più un centesimo ne tanto meno ti aiuterò con i tuoi problemi. stai alla larga da hope, perché sei riuscita solo a portarle dolore e a rovinarle la parte più bella della sua vita. è ora che la lasci andare avanti. come lo stai facendo tu." disse tutto chiaramente e in modo preciso e pochi secondi dopo la porta d'entrata sbattè e un silenzio pieno di significati calò nel salotto. stretta tra le braccia di mia nonna piansi, piansi per tutto quel tempo che non l'avevo fatto e che avevo preferito tenermi tutto dentro. passarono minuti e minuti e mi addormentai tra le mie amare lacrime e tra le braccia di mia nonna che dolcemente mi sussurava che mi voleva bene, che era tutto a posto e che non mi avrebbe mai e poi mai lasciata sola.
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Change my life. Change me.
RomanceSTORIA PER IL MOMENTO SOSPESA. credere di poter dimenticare, di poter avere una nuova vita lasciando alle spalle il passato. facile a dirlo ma a farlo? Hope Melligan. diciasettenne sola e tormentata da un passato violento e indelebile impossibile da...