𝙰𝚖𝚘𝚛𝚝𝚎𝚗𝚝𝚒𝚊

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Un'altra giornata era iniziata, ad Hogwarts, e la prima lezione fu quella di Pozioni, con Grifondoro e Serpeverde. L'anno era quasi finito, cosi', decisero di ripetere un po' tutto quello che avevano studiato durante l'anno. «Allora, ragazzi. Chi di voi ha idea di cosa possa trovarsi in questo pentolone?» chiese il professore. Nessuno alzò la mano. «Mh... vediamo. Malfoy, avvicinati e dimmi cosa senti.»

Draco alzò gli occhi al cielo e si avvicinò all'enorme pentolone sentendo una strana attrazione. Erano tutti i profumi che gli sono sempre piaciuti. «Sento... odore di, inchiostro e, rose e...» Hermione, avrebbe voluto dire.

«E?» chiese il professore guardandolo attentamente.

«E cocco...» mentì. «Questa è l'Amortentia.» disse Draco, ancora infatuato dal profumo della Granger.

«Esatto, Malfoy. 10 punti a Serpeverde!» disse il professore facendo tornare il ragazzo a posto.

E intanto, in un angolino, una ragazza dai riccioli biondi, si accorse che la Serpe, l'aveva guardata per tutto il tempo.

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«Herm, dobbiamo parlare.»disse Ginny.

«Bene, dimmi.» disse la ragazza guardando la rossa.

«Da sole.» sbuffò Ginny.

«Oh, si', certo, ora ce ne andiamo.» disse Harry trascinandosi Ron.

«Cosa succede con Malfoy?» chiese la rossa. «Oggi sono passata fuori la porta dell'aula di pozioni e ho visto Draco parlare dell'Amortentia, e guardare te.»

«Oh, Ginny, ancora con questa storia? Non c'è niente tra noi due. Probabilmente stava guardando il muro dietro me, non me.» alzò gli occhi al cielo Hermione.

«No, Herm, Draco ti guardava con gli stessi occhi con cui guardo Harry... e tu sai cosa provo per lui.»disse Ginny arrossendo un po'.

«È una tua impressione, Gin, non credo che una Serpe possa guardare una Grifona in quel modo. Le Serpi non hanno un cuore.»

Una piccola scintilla, qualcosa di strano, nella mente di Hermione, la fece cadere per terra. «Oh, Merlino. Hermione, stai bene?» disse allarmata la Weasley.

«Sì. Sì, sto bene. Solo... credo un mancamento.» disse la Grifona cercando di capire cosa fosse quella piccola luce nella sua mente.

«Credo sia meglio andare ai dormitori e saltare la prossima lezione. Hai bisogno di riposare.» la Granger annuì a malavoglia alla proposta della rossa.


Nel frattempo, in un'aula, Draco Malfoy stava seduto al solito banco. Era solo, e pensieroso. Quella notte non aveva dormito affatto, e, dopo aver sentito l'odore della Mezzosangue nell'Amortentia, era sicuro di provare un interesse per lei. Ma non poteva. Suo padre non glie l'avrebbe permesso, e l'avrebbe messa in pericolo, quando, il suo scopo, tornando indietro nel tempo, era l'esatto contrario. «Draco, sei molto strano in questi giorni. Sei sempre pensieroso, guardi sempre nel vuoto. Mi spieghi cosa ti succede?» chiese il giovane Blaise.

«Non lo so, Blaise. Non sono strano, semplicemente ultimamente non riesco a dormire e ho, solitamente, sonno la mattina.» fa spallucce Draco.

«Bene. Se questo è quello che dici tu...» disse poco convinto.

In quel momento, il biondo, si sentì maledettamente solo. La Granger era l'unica persona che, in tutta la sua vita, dopo sua madre, gli ha permesso di sorridere e stare bene. I suoi "amici" erano interessati solo alla fama di Draco e cercavano in tutti i modi di diventarlo anche loro tramite lui. Eppure Draco voleva altro, lui voleva qualcuno con cui confidarsi, con cui condividere tutto, qualcuno che non lo giudicasse, che lo costringesse a parlare e a dire tutta la verità quando sta male.

Si toccò spontaneamente il collo pensando di trovarci la collana quando, poi, ricordò di averla data a lei. Cercò di trattenere una lacrima, senza riuscirci. La riasciugò in fretta senza farsi notare. La lezione si sarebbe svolta con i Grifondoro ma, stranamente, la Granger non era presente a lezione.





Nel frattempo, nella Sala Comune dei Grifondoro, Hermione e Ginny parlavano del più e del meno. «Herm, dove hai preso quella collana?» chiese la rossa.

«Oh, non lo so, l'ho trovata nell'armadio. Forse era nella valigia, e l'ho messa. E' davvero bella.» disse la bionda guardando il ciondolo con la D incisa al suo interno. «Solo che non so cosa significhi questa -D-. Probabilmente si porta da tempo nella mia famiglia. Non lo so.»

« Sei sicuro che sia della tua famiglia e non ce l'abbia messo qualcuno?Cioè, mi sembra strano che, improvvisamente, ti ritrovi una collana in oro bianco nel tuo armadio con una D incisa.»

«Non lo so, Ginny, fatto sta che funziona come un amuleto. Nel senso, mi rievoca ricordi felici.» sorrise Hermione girandosi la catenina tra le mani.

«Beh, se ti fa felice... Ma ti consiglio di indagarci su, Herm.»

«Grazie per il consiglio, rossa. Che ne dici di andare un po' sulla Torre di Astronomia a vedere il cielo?» chiese la bionda.

«Uhm, okay.» si alzarono insieme ed uscirono dalla sala.

La loro lezione di trasfigurazione sarebbe finita a breve, e i corridoi erano deserti. Camminarono a lungo, per poi arrivare alla torre. Si affacciarono dalle sbarre e un altra scintilla nacque nella mente di Hermione.

«Ti voglio bene anche io.» fu l'unica cosa che riuscì a decifrare insieme a lei in lacrime. Dopo disse un nome, non riusciva a capire di chi fosse. Sentiva solo strani suoni come voci impastate.

Intanto, Ginny, era preoccupata, e molto. Alzò la testa e vide Draco Malfoy guardare spaventato la scena. Il biondo aveva capito cosa stava succedendo, e quello lo preoccupava enormemente. «Come stai, Herm?» chiese la rossa quando Draco andò via.

«Bene, Gin. E' la stessa cosa dell'altra volta. Sai, ultimamente non dormo bene come prima, quindi mi vengono strani giramenti di testa...» mentì.

Eppure, in fondo in fondo, Ginny, credeva di aver capito, almeno in parte, cosa stesse accadendo.

Help me, Mudblood.- Dramione. [completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora