«Professor Piton, mi cercava?» chiese Draco entrando nell'aula di pozioni.
«Sì, Malfoy. Si sieda.» rispose l'uomo con la sua solita voce fredda e inespressiva. «Secondo la professoressa McGranitt, date le dimensioni enormi del conflitto contro Lord Voldemort, devo insegnare a tutti voi come controllare i ricordi, i pensieri.» continuò. «Come ben sai, tu non ne hai bisogno, dato la tua situazione di mangiamorte, e dato che il Signore Oscuro non entrerebbe mai nella tua mente. Forse... Ma, essendo che tu sei della mia classe, e devo, a malincuore, seguire quello che dice la nuova preside, devo farlo.» sospirò stancamente.
«E allora? Non può dire di averlo fatto e poi semplicemente non farlo?»
«No, Malfoy, non posso. La preside McGranitt, sa tutto. E verrebbe a conoscenza di questo. Quindi ora siediti e chiudi quella bocca.» disse acido. «Sei pronto?» chiese. Il biondo annuì. «Legilimens.»
La mente di Draco non fu capace di resistere e tutti i suoi ricordi vennero a galla.
"Nessuno ha chiesto la tua opinione, Lurida piccola mezzosangue"
Hermione aveva gli occhi lucidi, si trovava sul punto di piangere. Lui tratteneva il suo sguardo schifato, nonostante ammetteva a sé stesso che era fiero della sua intelligenza.
Draco Malfoy girava nei corridoi del suo Maniere in cerca di sua madre. La ritrovò nella biblioteca. "Draco, siediti un secondo."
"Sì. Cosa mi devi dire?" chiese lui stranito.
"Draco... domani dovrai uccidere Albus Silente. Sulla Torre di Astronomia. Alle 8.30 p.m."
Gli occhi del biondo si riempirono di lacrime e il suo cuore si frantumò in mille pezzi. Sarebbe diventato un assassino, anche lui.
Hermione Granger scese le scale con il suo fantastico vestito rosa. Era maledettamente bella, con quei capelli tirati di lato, il suo sorriso, i suoi occhi.
Draco Malfoy, con uno sguardo bramoso, l'ammirava. Il suo sguardo si spense quando strinse la mano a quel cavolo di giocatore di Quidditch. Eppure, la sua bellezza, era sempre indescrivibile.
"Ciao, Granger." disse con aria superiore Draco.
"Ciao, Malfoy." sputò lei con disprezzo.
"I tuoi genitori babbani sono veramente..." fu fermato da un bastone sulla spalla. Suo padre, Lucius.
"E tu devi essere Miss. Granger... Sì, Draco mi ha detto tutto di te, e dei tuoi genitori."
"E se tornassimo indietro nel tempo?" disse Draco una volta giù alle scale.
"Draco... quella è la Giratempo della McGranitt?"
"Dai vieni." disse Draco prendendola per mano e trascinandola per le scale. Accese la radio e, con un tocco di bacchetta, ci furono per tera dei petali di rosa.
Con la bacchetta magica, Hermione, cambiò stazione trovando una musica lenta. "Sai ballare, vero, Malfoy?" rise Hermione.
"Ovvio, Granger."
Le labbra di Draco si posarono su quelle di Hermione in un lungo e dolce bacio. Si staccarono dopo un po' e gli occhi della Granger si fecero lucidi. "Come farò a vivere con questo ricordo?"
"Non lo farai infatti..."
"Cosa...?" chiese la bionda confusa.
Draco cacciò la sua bacchetta, mostrando, per una volta, il bene che provava per quella ragazza, e quanto fosse vulnerabile. "Devo farlo, Hermione, devo proteggerti! Ora siamo nel passato, ti ritroveresti nei guai, io sono un mangiamorte, non possiamo neanche salutarci." disse lasciando cadere le lacrime. "Ti voglio bene, Hermione." ammise.
La ragazza dai capelli biondi iniziò a piangere. "Ti voglio bene anche io, Draco."
"Oblivion."
Allora, ragazzi. Chi di voi ha idea di cosa possa trovarsi in questo pentolone?" chiese il professore. Nessuno alzò la mano. "Mh... vediamo. Malfoy, avvicinati e dimmi cosa senti."
Draco alzò gli occhi al cielo e si avvicinò all'enorme pentolone sentendo una strana attrazione. Erano tutti i profumi che gli sono sempre piaciuti. "Sento... odore di, inchiostro e, rose e..." Hermione, avrebbe voluto dire.
"E?" chiese il professore guardandolo attentamente.
"E cocco..." mentì. "Questa è l'Amortentia." disse Draco, ancora infatuato dal profumo della Granger.
"E? Andiamo, Malfoy, non fermarti sul più bello!" disse alzando gli occhi al cielo.
"L'ho baciata. Ma sono sicuro... forse... di non provare niente per lei. Era semplicemente un gesto d'affetto. Mi sono affezionato a lei, Weasley. E mi sembra impossibile come, in quattro giorni, possa avermi fatto un effetto del genere. Insomma... non mi era mai capitato. Quando le ho fatto l'Oblivion, mi sono ripromesso di proteggerla, mi sono promesso che, molte scene accadute, sarebbero diventate inesistenti. La cosa più grande che mi promisi, però, fu quella di stare lontano da lei. Per quanto mi fosse difficile, devo, per proteggerla da tutto, da me." sospirò tristemente.
"Hai sentito il suo profumo nell'Amortentia, vero?" disse Ginny stupendo Draco.
"Sì,ma ho dovuto mentire. E tu come sai che abbiamo parlato di quello a lezione?"
"Lo so perché avevo l'ora libera e, camminando per i corridoi, ho visto tutto. Comunque vorrei sapere solo una cosa, poi vado. Se lei ricordasse tutto e ti chiedesse perché l'hai fatto, tu cosa diresti?"
"Non lo so, Weasley. Non ne ho idea."
Draco aprì immediatamente gli occhi e Severus li spalancò. «Malfoy, tu...» respirava pesantemente.
«Sì, professore, io ed Hermione ci siamo baciati.... Ma lei non ricorda niente.» disse Draco spaventato.
«Lo sai, vero, che non avreste possibilità?»
Con il cuore frantumato e gli occhi lucidi lui sorrise amaramente. «Lo so benissimo, professor Piton.»
«Puoi andare, Malfoy. Credo possa bastare.» sospirò profondamente il professore.
Draco si alzò subito andando fuori al corridoio trattenendo le lacrime. Cercò il bagno di Mirtilla Malcontenta, che trovò subito. Era distrutto.
STAI LEGGENDO
Help me, Mudblood.- Dramione. [completa]
FanficDraco ed Hermione, due ragazzi che frequentano l'ultimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Una guerra è in arrivo. Draco tradisce il Signore Oscuro, Hermione s'innamora del Mangiamorte, e lui ricambia, ma un grande evento li spez...