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«Eccoti qui, Dracuccio.» sorrise Bellatrix Lestrange. «Guarda un po' chi c'è quì. È dei Grifondoro, vero?»
«Sì. Lo è.» disse con il fiatone.
«Bene, bene. Ed è una Mezzosangue, giusto?» sorrise maleficamente. Draco non rispose. «Credo che al Signore Oscuro non darebbe fastidio se facessi un piccolo ritocco al suo aspetto. Giusto?» continuò per poi buttare Hermione per terra.
Draco stava per alzare la bacchetta ma il padre lo fermò. «Che cosa fai, Draco? Non azzardarti.»
«De-» non finì di dire una parola che le urla di Hermione si fecero spazio nel Manor.
Quelle urla agghiaccianti spezzarono Draco per l'ennesima volta. Vedere la ragazza -a cui tiene tanto quanto sua madre- che urla, era una sconfitta per lui. Si sentiva una delusione, non era riuscito a salvarla. Si girò verso la madre. «Tanto ora, domani, tra un mese, un anno o 80, morirò.» disse deciso.
Bellatrix aveva finito il suo lavoro e rideva soddisfatta insieme a Lucius, mentre Codaliscia osservava la scena sorridendo. Narcissa, invece, aveva notato che in Draco si era spento qualcosa, che non avrebbe voluto.
Improvvisamente si sentirono dei passi. Erano Potter e Weasley. Come facevano a saperlo? Nessuno lo sapeva.
Bellatrix si girò di scatto. «Oh, guardate chi c'è quì.» sorrise maleficamente. «Il ragazzo Sopravvissuto, e il suo amichetto.» continuò prendendo Hermione dal pavimento col volto spento e alzandole la testa puntandole un coltello al collo. Draco rabbrividì.
Harry guardò Draco facendogli un segno con la testa, mentre Ronald si trovava al suo fianco. «Fallo.» sussurrò il rosso. «Prendila e vattene.»
La bacchetta di Malfoy si alzò verso il lampadario e con un gesto lo fece cadere, lasciando che Bellatrix lasciasse Hermione per salvarsi. Draco l'afferrò e si smaterializzò sulla Torre di Astronomia.
La ragazza si sedette con il braccio ancora sanguinante e il biondo scoppiò a piangere. «Dovevo proteggerti. Invece sono rimasto a guardare.» singhiozzò.
«Draco... Sto bene.» sorrise flebilmente.
«No, no, non stai bene Hermione.» disse tirandosi i capelli tra le mani mentre tirava su col naso.
«Draco... mi hai salvata. Bellatrix avrebbe potuto uccidermi. Non m'importa della scritta sul braccio. M'importa che tu ora sei qui, con me, e mi hai salvato la vita.» Draco si girò. Si guardarono per qualche minuto, e poi si abbracciarono. Si staccarono. «Fammi vedere il marchio.»
«Cosa... No, io...»
«Draco, ti prego.» sospirò asciugandosi una lacrima.
«Okay...» sussurrò e poi alzò la manica del braccio opposto a quello di lei. «Eccolo.»
Hermione li prese e li mise vicini. «In fondo, siamo marchiati in due.» sorrise flebilmente lei. «Io per il mio sangue, tu per i tuoi genitori.» aggiunse. «Portiamoli con orgoglio. Certo, non c'è molto da essere orgoglioso del marchio nero, ma l'hai fatto per i tuoi genitori, Draco. E gesto piu' bello non c'è da parte tua. Maledire la tua vita per salvare tuo padre e tua madre dalla catastrofe totale, se non dalla morte.» sorrise. «E neanche nell'essere una Mezzosangue c'è da essere or-»
«Il tuo sangue è uguale al mio.» disse Draco. «Io... prima, quando eravamo nel futuro, quando ero ancora sposato con Astoria... Ho cercato di tagliarmi la pelle per rimuoverlo. Ma ora non lo farei... grazie a te.»
«Draco io... ti voglio bene.»
«Anche io, Hermione.»
Hermione disse quelle tre parole con sforzo. Non se le sentiva uscire da dentro. Lei provava un sentimento che andava oltre al voler bene, ma non era il momento adatto, ed era convinta che lui non provasse niente per lei. «Draco, ma... Ora sei in pericolo... Potresti morire.»
Draco le prese le mani. «Hermione, io potrei morire tra 80 anni, tra 10 anni, domani, o stanotte. Ognuno ha un periodo di vita definito, e io non do importanza a questo. Tutto quello che faccio non lo faccio pensando ai pericoli che corro dopo, o al mio periodo di vita che si fa piu' breve. Io vivo al momento in certe occasioni, altre le programmo, in altre improvviso. Con questo voglio farti capire che quello che ho fatto non l'ho fatto pensando alle conseguenze, perché la morte arriverà per tutti prima o poi, presto o tardi che sia, e se proprio devo morire, voglio farlo per una buona causa.»
Due persone, prima che Hermione potesse rispondere, si smaterializzarono sulla Torre. Erano Harry e Ron. Hermione corse ad abbracciarli e i due ricambiarono e sorrisero lievemente.
Quando Hermione si staccò scese il silenzio totale. Fin quando Ron non si decise a parlare. «Ginny ci ha detto tutto. Dalla storia del viaggio nel tempo a quello che sta succedendo ora. Malfoy, se vuoi, quando avremo delle notizie, sull'ultimo Horcrux, su tutto, potremmo dirtele in segreto. E tu potrai darci qualche indizio su, per esempio, quando avrà inizio la guerra.»
«Mi stai chiedendo di diventare vostro amico in segreto?»
«In segreto perché i tuoi amici potrebbero pensare male, e perché Tu-Sai-Chi non deve saperlo.» finì Harry.
«Ci sto.»
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Help me, Mudblood.- Dramione. [completa]
FanfictionDraco ed Hermione, due ragazzi che frequentano l'ultimo anno della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Una guerra è in arrivo. Draco tradisce il Signore Oscuro, Hermione s'innamora del Mangiamorte, e lui ricambia, ma un grande evento li spez...