23 - ALL'OSPEDALE

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Louisa si risveglia in un lettino dell'ospedale. Non sa come, ma è riuscita ad addormentarsi dopo tutto ciò che è successo. Ha un pigiama da paziente, mentre i suoi vestiti sono appesi ad un attaccapanni non molto lontano dal suo lettino. Nella stanza dove si trova, la luce del sole che entra dalla finestra è quasi accecante. Qualcuno bussa alla porta.

"Si può?"
"Certo"
Entra un agente di polizia, con un cellulare in mano.
"Ho già riconsegnato i cellulari che abbiamo trovato in casa ai proprietari. È suo, questo?"
"Sì... è il mio cellulare. Grazie mille, agente"
"Di niente, tolgo il disturbo"

Louisa aspetta che l'agente esca per baciare il suo cellulare.
"Amore mio, quanto mi sei mancato"
Lo sblocca e si ritrova messaggi e chiamate da centinaia di persone. Apre Twitter, ritrovandosi sommersa da una marea di post diretti a lei o diretti a tutti e tre i superstiti. Legge tutte le cose che le hanno scritto, piangendo. Poi passa ai messaggi: le hanno scritto Ben, Charlie, sua madre e Sam. Legge tutto e risponde a tutti e decide anche di chiamare Sam.

Jane ha appena finito di bere l'ennesimo té e Sam ha appena accartocciato l'ennesimo fazzoletto. Stanno piangendo a dirotto, dopo aver saputo del massacro.
"Io... lo sapevo, Jane. Sapevo che qualcosa stesse andando storto" farfuglia Sam alla madre di Louisa, mentre quest'ultima annuisce.
"Io invece non lo sospettavo affatto, che stupida che sono. Che cosa potrà mai accadere ad una festa, eh? Mi sento una merda"
"Aspetta, Jane. Mi sta squillando il cellulare"
Sam sente la vibrazione del cellulare provenire dalla tasca e lo tira fuori, leggendo il nome.
"È... LOUISA!" grida, facendo venire nella stessa stanza anche Ben e Charlie, i quali stavano piangendo in camera.
"Metti in vivavoce!" esclama Jane, felice di sentire sua figlia.
"Pronto, Loui?"
"Ehi, Sammy"
"Ti prego Loui, chiamiamoci su FaceTime, devo vederti. Ti prego" la implora Sam, disperato.
"Come vuoi, ma non giudicarmi, sono messa molto male in questo momento"

I due fanno una videochiamata.
"Guarda chi c'è"
Sam inquadra Jane, Ben e Charlie.
"Amore mio" sussurra dolcemente Jane.
"Mamma..." Louisa è diventata rossa in viso e non riesce a contenere le lacrime.
"Come stai?" le chiede Ben, quasi imbarazzato.
"Non proprio benissimo, Ben, ma sto decisamente meglio di quattro o cinque ore fa. Che ore sono lì da voi? Sono le sei di sera?"
"Sì, sono le sei di sera qui. Non vogliamo parlare di ciò che è successo, tranquilla. Volevamo solo vederti" la rassicura Charlie.
"Mi sono ritrovata con diecimila messaggi. Non so se risponderò a tutti, ma vi prego... spargete la voce che sto bene. Non ne sono uscita illesa, però sto bene"
Entra un altro poliziotto nella stanza.
"Ehm, ragazzi, vi devo lasciare: c'è la polizia"
"Tranquilla, Loui. Ci risentiamo presto. Ti vogliamo bene" la saluta Sam, per poi riattaccare. Poi ripensa a ciò che ha appena detto. Ti vogliamo bene.

"Ha bisogno, agente?" domanda Louisa.
"Volevo solamente annunciarle una cosa" risponde il poliziotto, sedendosi nella sedia accanto al lettino.
"Abbiamo visto il filmato in centrale. Cavolo. Lei è stata molto coraggiosa, signorina Allen"
Louisa sorride, ma poi aggiunge: "Guardi, la ringrazio, ma non ero sola. Anche Harry e Nicki sono stati coraggiosi e bravissimi. Se non ci fossero stati loro..."
"Indubbiamente, anche loro sono stati coraggiosi. Vuole che facciamo un giro? Andiamo a trovare i suoi amici?" chiede l'agente.
"Volentieri" risponde Louisa, alzandosi lentamente dal lettino.
"Perfetto, così andiamo a dire anche agli altri che il filmato è stato visto, che verrete curati e riportati tutti a casa"

Appena aprono la porta, moltissimi dottori stanno correndo con una barella.
"La polizia ha detto che tra tutti quelli ritrovati nella casa della Hilton questa respirava ancora, è incredibile!"
Louisa non se lo aspettava che qualcun altro uscisse vivo dalla villa, così decide di vedere la persona sdraiata sulla barella, ritrovandosi di fronte ancora una volta a Kerli.
"Merda..." sussurra Louisa.
L'agente l'afferra e le chiede: "Non è la persona che pensavo che fosse, vero?"
"Su quella barella c'è l'assassina, è Kerli Koiv!"
"Corro subito ad avvertire quegli infermieri, lei rientri nella sua stanza, tornerò a prenderla quando avrò finito" le comunica l'agente prima di correre verso i dottori che stanno portando Kerli in sala operatoria.

Louisa non riesce a stare da sola nella sua stanza e decide di andare ad avvertire Harry e Nicki. Arriva al centralino del piano e chiede alla caposala: "Mi scusi, saprebbe dirmi in quale stanza si trovano Harry Styles e Nicki Minaj, è molto importante"
"Sono entrambi nella stanza numero 430, è da quella parte"
"Grazie mille!"
Corre diretta al corridoio indicatole dalla caposala e arriva alla 430.

"Ragazzi!" grida appena entra.
Nicki fa un salto dalla paura e Harry si gira di scatto.
"Louisa... abbiamo preso un colpo, che cosa è successo?" domanda Nicki, spaventata.
"Ci sono due cose, volete prima la notizia irrilevante o la notizia gravissima?"
"Dicci l'irrilevante!" esclama Harry, curioso.
"La polizia ha visto i filmati della telecamera" annuncia Louisa.
"Ah. Ok... - risponde Nicki, che continua - mentre la gravissima?"
"Dopo che un poliziotto è entrato nella mia stanza, volevamo uscire assieme per raggiungervi e dirvi l'irrilevante, però è arrivata una barella con un altro superstite dal massacro"
"Oh, no. Kerli..." bisbiglia Harry, ipotizzando e contemporaneamente sperando che non sia vero.
"Esatto, non è morta! Ma io non voglio che vada in carcere, voglio porre fine ai suoi giorni" ammette Louisa, girando per tutta la stanza.
"Deve morire" condivide il ragazzo.
Louisa prende Harry e lo tira verso la porta: "Usciamo di qui e cerchiamola!"
"Ragazzi, tra poco verrà una dottoressa per il proiettile. Dato che in questo orario i pazienti possono uscire, le dirò che un poliziotto ha preso Harry per parlargli. Voi andate" li invita ad uscire Nicki. Gli altri due annuiscono, per poi uscire dalla 430 e correre per il piano.
"Mi scusi, devo farle un'altra domanda? Sa in quale stanza si trova Kerli Koiv?"
"Al momento non le hanno ancora dato una stanza ufficiale ma suppongo l'abbiano portata in sala operatoria, la schiena della ragazza non era messa molto bene. Non potrete entrare nella sala operatoria, comunque" risponde la caposala.
"Ok, grazie mille"
Harry e Louisa ritornano nel corridoio.
"Che cosa facciamo?" chiede il ragazzo.
Louisa gli prende la mano e assieme corrono.
"Cerchiamo questa sala operatoria e ci andremo. Costi quel che costi" gli dice dopo qualche secondo Louisa, furiosa e determinata.

V.I.P. MassacreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora