Capitolo 3-Lorenzo.

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Nel momento stesso in cui i miei occhi si andarono a scontrare contro quelli di Lorenzo, come fosse la prima volta, sentii il bisogno impulsivo di alzarmi in piedi e allontanarmi da Mattia, che non la smetteva di seguirmi con lo sguardo.

Mi avvicinai al portone e passo dopo passo sentivo i piedi sempre più leggeri e tremanti. Lui era lì immobile, che guardava una me stravolta dall'alcol e dal fumo e che era muta dall'imbarazzo e chissà cos'altro.

"Hei."fu tutto quello che riuscii a dire, in maniera molto veloce.
"Hei...volevo parlarti, non sapevo dove fossi, quindi sono passato a vedere se fossi qui. I tuoi mi hanno detto che eri fuori e ti sto aspettando esattamente da.... 5 ore."disse guardando il cellulare.

Era lì dalle 22 ed ora erano le 3 del mattino. Rimasi sbalordita dalla pazienza che aveva avuto.

Mi girai verso Mattia, che disse intimidito "Beh... io mi sa che tolgo il disturbo."mi fece un sorriso intimorito e si avvicinò a me per abbracciarmi. Sorrisi a quel contatto sincero e lo salutai.

Quando  se ne fu andato, riportai il mio sguardo verso Lorenzo. Si stava tormentando le mani e si stava mordendo il labbro inferiore.

Vide che io non accennavo a dire nulla così disse "Beh.. dovevo parlarti ma si è fatto un certo orario e.. magari parliamo domani se vuoi."
"Sì ma se non vuoi parlare ora.. perché sei rimasto qua davanti? Saresti potuto uscire, non so..."
"Volevo solo assicurarmi che tornassi a casa e stessi bene."

Brividi. Tutto quello che uscì dalle mie labbra fu "Oh."
"Già... beh, magari ci vediamo domani. Buonanotte, Diana."mi diede una pacca sulla spalla e si incamminò verso casa sua senza voltarsi indietro.

Quando mi svegliai, l'ora di pranzo era passata e i miei non erano in casa. Così mi alzai lentamente e mi andai a scaldare qualcosa da mangiare. Quando mi sedetti a tavola, notai che sulla superficie del tavolo era attaccato un post-it giallo con su scritto:

"15:30 sotto casa tua."

Alzai lo sguardo verso l'orologio a muro. Erano le 14, quindi feci tutto con calma.

Alle 15:30 in punto scesi puntuale giù e nello stesso punto di quella notte trovai Lorenzo.

Appena me lo trovai davanti, con la testa lucida e senza nessun altro attorno, potei finalmente rendermi conto. Rendermi conto che era lì, davanti a me, dopo 3 mesi che era scomparso, non si era fatto sentire, mi aveva lasciato così, dopo un litigio stupido grazie a una cosa da stupidi che aveva fatto. Ma a distanza di mesi sembrava...diverso. Forse nuovo, cambiato. Sembrava quasi un'altra persona. Ma preferii non metterci la mano sul fuoco. Non potevo basare le mie ipotesi su delle impressioni a caldo. Solo che...dannazione, mi faceva così strano non potergli correre incontro e baciarlo e abbracciarlo. Ma.. non ne sentivo nemmeno l'impulso, a dire il vero.

"Volevo parlarti. Dirti giusto due cose, poi mi tolgo dai piedi."mi distrasse dai miei pensieri.
"S-sì."balbettai.

Prese un profondo sospiro e disse come per introdurre il discorso "Mi sei mancata."
Rimasi immobile, mentre dentro.. solo io capivo cosa provavo. Confusione, eccitazione, rabbia, stanchezza, un mix di tante cose sia positive che negative.

Lui capì che non avrei detto niente in risposta e continuò "Sì, mi sei davvero mancata. In questi mesi sono stato in giro per il mondo per le riprese del film e... Mi dispiace non essermi fatto sentire. Noi c'eravamo lasciati in quel modo e tu te ne eri andata così, senza volerne sapere di me. E io ho ricevuto la notizia della partenza con così poco preavviso che non ho potuto fare niente. Ma quando dico che mi sei mancata non lo dico così per dire. Mi è mancato qualcosa in questi mesi, mancava qualcuno, mi mancavi tu. Ma sono stato uno stupido a perderti in questo modo e ora tu hai..un nuovo ragazzo, nuovi amici, hai cambiato tutto a causa mia."

"Stop. Quale nuovo ragazzo?"
"Ma come.. Non stai con Mattia? Ieri sera vi stavate baciando."
Ci misi un po' a ricordare tutto quello successo quella notte ma ci arrivai.
"Ah! Io e..Mattia non stiamo insieme."
"Beh..non puoi negare che ci sia qualcosa."
"Forse sì, ma per il momento non è chiaro niente."
"Capisco."

Attimi di silenzio imbarazzato. Forse era il mio turno per dire qualcosa, così decisi di essere il più sincera possibile.

"Anche tu mi sei mancato. Ma.. solo all'inizio. Non riuscivo a spiegarmi come fosse possibile che tu mi avessi lasciato così, senza una spiegazione. Poi ho iniziato a uscire con Mattia e il suo gruppo, e ho iniziato a non pensarci più di tanto e a essere molto più spensierata. Quindi... sì, mi sei mancato anche tu ma ho accettato la cosa." Sembrava colpito dalle mie parole, ma cosa si aspettava? Che gli sarei cascata ai piedi piangendo e implorandolo di tornare da me? No, una cosa di queste avrei potuta farla mesi fa, non ora.

"E Benny? La vedi più?"
"Oh, certo, solo che ora lei sta molto con Leonardo e io con quel gruppo. Ma ci vediamo comunque-" venni interrotta dalla suoneria del mio cellulare. Era proprio lei.
"Oh, parli del diavolo!"

Risposi. "Benny?"
"Didi, dove sei?"
"Oh, sono...a casa."
"Avevo bisogno di aiuto con la piastra nuova, mi chiedevo se potessi aiutarmi."
"Certo, ti aspetto."
"Grazie, sei la migliore. Stasera magari scendiamo? Viene anche Leo."
"Perchè no!"
"Puoi invitare anche Mattia se vuoi."
"Ehm... Non lo so, non so se ha da fare oggi, ma glielo chiederò."
"Ottimo, ma...sembri strana. Cosa stai facendo?"

Alzai lo sguardo verso Lorenzo che intanto non la smetteva di guardarmi. "Beh...diciamo che ho ricevuto una visita un po' inattesa."
"Che genere di visita? Diana..."
"Sì?"
"Diana. Con chi sei?"
In quel momento Lorenzo mi prese il telefono dalle mani e disse "Ciao Benny. Come va?"

Sentii Benny urlare come una pazza da dentro al telefono. Lorenzo scoppiò a ridere e io fui portata a fissare la sua risata e il suo sorriso come una bambina, ma distolsi lo sguardo subito dopo. Lui e Benny parlarono per un po', e capii che Benny gli aveva chiesto di uscire con noi quella sera. Ottimo.

Quando chiuse e mi diede il cellulare, entrambi scoppiammo a ridere, dopodichè la situazione tornò seria e strana.
"Beh... io tolgo il disturbo, hai visite tra poco."
Accennai un sorriso cortese e lui mi abbracciò.

In quell'abbraccio mi sentii protetta, come era sempre successo con lui. Mi strinse fortissimo e io feci lo stesso, ma si staccò timidamente e mi salutò.

Quando salii, mi buttai sul letto e affondai la faccia nel cuscino. Cosa stava succedendo?

Lovefool.||FAVIJ. [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora