Capitolo 5-Dove scappi?

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Sentivo Mattia chiamarmi sempre più insistentemente. Aveva iniziato a seguirmi.

Tutto attorno a me era annebbiato, i suoni erano ovattati, le luci lievi. L'unica cosa che rispondeva ai comandi erano le braccia e le gambe. Correvo e cercavo di allontanarmi da quei ricordi che mi portavano solo malessere. Dovevo vomitare.

Tuttavia avevo Mattia alle calcagna. Mi raggiunse dopo un po', facendomi fermare e mi strinse fortissimo. Io, stremata da tutto quel fuggire, scoppiai a piangere e poggiai la testa sul suo petto.

"Tranquilla. Ci sono io qui."mi disse accarezzandomi i capelli e la schiena.
Facevo fatica a respirare e mi reggevo a malapena sulle gambe.

Ci raggiunsero anche Benny, Leonardo e Lorenzo. Benny si avvicinò a me e disse "Didi, cosa è successo? Come ti senti?"
"Devo... vomitare. Voglio andare a casa." risposi a scatti mentre mi asciugavo il sudore.

"Non sta proprio bene, non l'ho mai vista così."aveva detto grave Benedetta.
"Noi ora ti portiamo a casa."fece poi Leonardo in tono materno, e mi prese il braccio.
"Aspetta aspetta Leo, lascia fare a me."Mattia mi aveva preso in braccio.

Casa mia era vuota, i miei non c'erano.
"Non ti lascio da sola."aveva detto Mattia dopo avermi portata a casa. Anche gli altri erano saliti con noi, anche Lorenzo.

"Rimango anche io qui."Lorenzo aveva lasciato tutti a bocca aperta.
"Cosa?"avevo urlato io, ancora sotto effetto dell'alcol.
"Sì, hai bisogno di aiuto e io ci sono."

"È Mattia che rimane qui non tu."avevo risposto gelida ma allo stesso tempo instabile.
"Tu... non mi vuoi?"aveva anche il coraggio di domandarlo.
"Potrei mai volere uno stronzo come te in casa? Per favore Lorenzo, solo io so quanto ti odio, vattene."avevo girato i tacchi e a piccoli passi barcollanti avevo raggiunto il bagno.

Mi guardai allo specchio anche se vedevo doppio e offuscato. Lentamente mi tolsi il vestito rimanendo in intimo, quando a un tratto fui costretta ad accasciarmi in ginocchio sul water e a vomitare.
Subito Mattia spalancò la porta del bagno e mi tirò tutti i capelli all'indietro mentre continuavo.

"Dai, piccola, ce la puoi fare."e quasi mi sembrava di aver sentito Lorenzo, ma Lorenzo non c'era.

Tutto ciò che ricordo poi è dell'acqua, acqua ovunque, poi io che vengo presa in braccio e poi buio.

Il giorno dopo, mi sveglio frastornata. Sono sul letto e addosso ho solo l'accappatoio. Mi guardo intorno confusa e a terra noto Mattia sveglio che guarda il telefono. Nota che lo guardo e si alza. "Buongiorno!" esclama.

Sono confusa. Apro leggermente l'accappatoio e gli domando "Mi hai fatto il bagno o cosa?"
"In quel momento ne avevi bisogno."aveva risposto ridacchiando. Non mi sorpresi più di tanto, non era la prima volta che mi facevo vedere nuda da lui. Mi venne solo da ridere e lo abbracciai.

"Grazie grazie grazie, non sai nemmeno quanto sono grata a ciò che fai per me..."
"È il minimo, voglio averti sempre vicina a me e sapere che stai bene."aveva detto serio guardandomi negli occhi.

Non so nemmeno io cosa successe dopo, so solo che erano le 5 del mattino, improvvisamente senza nulla addosso si stava benissimo e che non avremmo svegliato nessuno.

Sognai Lorenzo. Sì.
Ero in camera sua, con lui, a cavalcioni su di lui. Ricordo il suo sorriso, la sua risata, il calore del suo corpo, le sue braccia che mi avvolgono, le sue mani e le sue dita affusolate. I suoi occhi felici mi guardano e la sua bocca sorridente esclama "TI AMO!".

Apro gli occhi dopo poco, è mezzogiorno. Provo ad alzarmi ma ho il braccio di Mattia addosso e la sua testa sulla mia spalla. Sorrido guardandolo dormire beato e gli accarezzo le spalle. Sembra un bambino, è così calmo, sereno.

Faccio un po' di forza e mi alzo per andare a vestirmi e poi mangiare qualcosa.
Indosso una maglietta nera e dei pantaloni di tuta grigi, slego i capelli e esco in soggiorno. I miei stanno cucinando.

"Buongiorno!" fa mia madre asciugandosi le mani.
"Salve." faccio io sbadigliando.
"Come stai?"
"Mh? Bene, ieri non mi sono sentita proprio al massimo."
Mia madre non fece in tempo a rispondere che Mattia entrò in cucina. Aveva pensato bene di vestirsi, aveva un pantalone di tuta nera e una canotta rossa.

"Ma che sorpresa!"aveva esclamato mia madre non prima di avermi scoccato un'occhiata divertita.
"Buongiorno signora."aveva sbadigliato Mattia stringendo la mano di mia madre. "Salve..."aveva detto poi più intimidito verso mio padre che gli aveva stretto la mano sorridendo.

"Giacomo..."mia madre si era rivolta a mio padre in tono grave, che aveva capito.
"Diana, va' ad affacciarti alla tua finestra."mio padre era tornato serio.

"Cosa c'è?"
"Tu vai."

Andai in camera con Mattia domandandomi cosa ci fosse di così importante da vedere e mi sconvolsi quando vidi Lorenzo dormire nel cortile del condominio su una sedia di plastica.

Lovefool.||FAVIJ. [SEQUEL]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora