Lovefool.||FAVIJ. [SEQUEL]

Capitolo 9-Ritorno.

Quando tornammo a Torino, trovai un'atmosfera diversa attorno a me. Stava iniziando a delinearsi l'ombra di una vita adulta, fatta di università e non più di compiti in classe e interrogazioni, ma di esami.

Io e Mattia avevamo passato tutta la vacanza affiatati come una vera coppia, ma di fatto non lo eravamo. Non era mai stato definito nulla tra noi e per certi versi forse non era ancora il momento di farlo. Passavamo del tempo di qualità insieme, c'era feeling, complicità e sesso... più o meno come una coppia, eccezion fatta per quell'amore lancinante che ti toglie l'appetito quando sei innamorato. Ecco, quello in me non c'era e avevo avuto modo di appurarlo.

Tornammo in città di pomeriggio. Quando Mattia mi ebbe accompagnato sotto casa, si sporse per darmi un bacio e poi esclamò "Tra una settimana saremo colleghi!"
"Non vedo l'ora, questo vuol dire che mi darai tu i passaggi!"
"Ora non allarghiamoci. Piuttosto, prendi la patente signorinella."
"Ma non è divertente quanto avere te che mi porti."
"Lo so, lo so." avevamo riso.
Quando ebbi preso i bagagli, gli feci un cenno con la mano e lui partì.

"Mamma! Papà!" urlai appena aperta la porta di casa.
"Ciao amore!" mia madre era venuta ad abbracciarmi e aiutarmi con la valigia. "Com'è andata la vacanza?"
"Benissimo! È stato tutto impeccabile!"
"Sono contenta, Didi."
Mio padre era seduto sul divano davanti a una tv col volume altissimo.
"Papà!!"avevo urlato. Stava guardando una partita, ma quando sentì me abbassò il volume e mi venne ad abbracciare. Non erano mai così affettuosi... che la mia assenza li avesse addolciti?

Mi diressi infine in camera. Non potei fare a meno di notare che in fondo a questa, sotto la finestra, era presente un piccolo trolley rosa. Non era mio, anche perché tutte le mie valigie erano sempre state nere. Stranita e curiosa mi ci avvicinai, alla ricerca di un indizio. Feci per aprirla, ma un biglietto attaccato alla zip attirò la mia attenzione.

"Per Diana."