0.3 Michael

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14 Aprile 2016
Ore 12:30

Michael stava camminando velocemente verso il bagno, prima dell'inizio della lezione di matematica.
Fu quando ormai stava per tirare un sospiro di sollievo che li sentì avvicinarsi.

《Hey, perdente》
《Come sta oggi, il nostro frocetto?》
《Credi che tingere i capelli ti faccia sembrare più carino?》

Doveva solo raggiungere il bagno, poi si sarebbe chiuso dentro e sarebbe stato salvo.

Purtroppo un paio di mani lo afferrarono per le spalle e lo spinsero a terra, facendogli urtare la porta. Ormai le riconosceva pure. Hood.

《Quei pantaloni sono da femmina, non è vero? Questo ti rende ancora più patetico》rise Calum.

《M-ma a me piacciono》balbettò Michael, mentre, ancora accovacciato a terra, cercava di allontanarsi da loro.

《Oh, come siamo coraggiosi oggi! Addirittura parli!》disse Andy e si avvicinò a lui mentre era ancora a terra. Gli sferrò un calcio sul fianco destro.
A Michael sfuggì una lacrima per il dolore.

《Sei così stupido da non renderti conto di quanto ti facciano sembrare grasso》 continuò Calum. L'altro rimasto dietro di loro annuì ridacchiando.

《Già, fai schifo.》Andy gli tirò un pugno così forte da fargli sanguinare il naso.

《T-Ti prego. Basta》sibilò Michael, sentendo il sangue caldo che gli scorreva sul viso.

《Uno come te non meriterebbe d'esistere》
Un altro pugno di Andy. Michael sbattè la testa contro il muro, iniziò a vedere appannato.

《Amico, non pensi di star esagerando? E poi stiamo perdendo fin troppo tempo per uno come lui》intervenne Calum.

《Andiamo, non fare la femminuccia e tiragli un pugno anche tu》

Calum si avvicinò al ragazzo dai capelli rossi, che lo guardava coi suoi occhioni verdi colmi di lacrime implorando di non farlo.
Ma Calum lo colpì.

《Ora andiamocene e lasciamolo stare》disse Calum serio.

18:00

"Caro diario,
questa volta mi hanno anche picchiato, perfino Calum.

Mi ha dato solo un pugno e uno spintone ma mi ha fatto tanto tanto male.

Non so perché ma lui mi odia; mi ha detto che sono stupido e anche grasso. Lo penso anche io, mi ha detto la verità.

È stato difficile nascondere a Zia Mary i lividi, le ho detto che era stato un incidente ad educazione fisica. Lei ci ha creduto.

Ma tanto questa sarà l'ultima volta, la mia vita cambierà e non vedrò mai più Calum, Andy e l'altro (di cui non so il nome, ad essere sinceri)
Domani è il grande giorno!
Dopo due mesi, finalmente ho raccolto abbastanza soldi.

Ieri stavo sistemando gli ultimi vestiti e indovina? Ho ritrovato Daniel! ❤ 🐯

Si era nascosto nell'armadio. Mi ha chiesto di portarlo con me ed io ovviamente non ho potuto dirgli di no. Gli voglio troppo bene, con lui sarà tutto più divertente.
Ora devo andare, Zia Mary mi chiama.

Tuo, Mikey."

Michael posò il suo diario rosa nello zaino nascosto sotto il letto, poi prese Daniel e se lo sistemò sulla spalla ed infine scese al piano di sotto chiudendo la porta.

21:45

《Grazie della cena, zia. È piaciuta anche a Daniel》

《Sono contenta che entrambi abbiate gradito.》forzò un sorriso.
Dopo che ebbe finito di sparecchiare, si sedette accanto a Michael e gli prese le mani.

《Michael hai pensato a quello che ti ho detto l'altra? Saresti disposto ad incontrare uno psicologo?》

Michael era un po' infastidito da questa cosa. Non aveva bisogno di uno strizzacervelli.

《Mmh, io... ci vorrei pensare ancora qualche giorno》rispose con una vocina innocente.
"Oops, ma tra qualche giorno non sarò nemmeno qui!" aggiunse felice nella sua mente.

《Va bene.》acconsentì lei.

《Comunque zia, grazie di tutto. Sai, da quando la mamma... 》si fermò per un breve momento 《tu ti sei sempre presa cura di me, oh scusa Daniel, di noi. Quindi grazie.》

Lei sorrise. 《L'ho fatto e lo farò sempre con piacere, lo sai.》

Michael la abbracciò di scatto, ma lei non ne fu sorpresa. Era sempre stato un ragazzo che aveva bisogno di molto contatto fisico.
La donna ricambiò la stretta.

《Adesso andiamo a dormire, Daniel è stanco.》salutò con la mano e salì nella sua stanza.

15 Aprile 2016
Ore 4:15

《Sei pronto, Daniel?》

《Bene, allora possiamo andare.》

Con il suo zainetto su una spalla e Daniel sull'altra, Michael si diresse di soppiatto verso il soggiorno. Con l'aiuto della luce del cellulare, riuscì ad attraversare la stanza senza urtare i mobili. Aprì lentamente la porta, quasi imprecando quando questa cigolò.
Uscì in punta di piedi e la richiuse altrettanto cautamente.

《Sì, lo so. Non pensavo facesse rumore, ma non preoccuparti. La zia non se n'è accorta.》

《Okay. Adesso però taci o ci sentirà. Meglio andare, abbiamo un po' di strada da fare.》

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