Capitolo 10

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Un altro fine settimana è gia passato, ormai sono due mesi di scuola e di noia assoluti, per giunta tra un mese è dicembre e a dicembre c'è Natale.

Quando ero piccola il Natale era la mia festa preferita.

Io mamma e papà facevamo sempre qualcosa con tutti i nonni, gli zii e i cugini.
Ogni anno si alternavano nel fare una cena a casa propria.
Per esempio l'ultimo anno abbiamo invitato tutti a casa nostra e mamma, che amava cucinare, aveva passato giorni ai fornelli per ingrassarci.

L'anno prima invece era la nonna che doveva preparare la cena e anche se aveva preparato giusto due polpette al pomodoro e un piatto scarso di spaghetti a testa era comunque piacevole l'atmosfera che si creava.

L'importante non era tanto cosa ci fosse da mangiare e quanto ci saremmo ingrassati in una sola serata, il lato più bello del Natale è stare in compagnia.

Giocare a tombola dopo cena e scambiarsi i regali tra parenti.

Per poi scartare il giorno dopo i regali di Babbo Natale davanti a tutti e mangiare gli avanzi della sera precedente.

Da quando non c'è più mio padre è tutta un'altra cosa.

Mamma che non cucina più va a cene di lavoro e mi lascia a casa da sola e i parenti non li abbiamo più visti.

Alla fine la sera di Natale la passo semplicemente ordinando dal mio ristorante giapponese preferito tutto quello che mi passa per la testa.

Una volta arrivati a casa sushi, maki e temaki a volontà, ravioli al vapore e riso di tutti i generi mi butto sul divano e guardo film thriller e soprannaturali fino a quando gli occhi non mi fanno male.

I primi anni aspettavo che mia madre tornasse a casa ma ogni volta non tornava, non so cosa facesse.

Probabilmente dopo la cena di lavoro andava a dormire con amiche.

Almeno, avendo capito il meccanismo, non la aspetto più.

Sono felice che persino mia madre abbia una vita più sociale della mia.

Tutti i miei amici degli anni scorsi a Natale andavano in discoteca mentre a me andare in discoteca non mi è mai piaciuto.

Se ho voglia di ballare accendo la televisione e metto MTV Music a tutto volume.

In poche parole il mio Natale é diventato monotono.

Per fortuna esiste il sushi!

Oggi è lunedì e io odio il lunedì.

Il lunedì ricomincia la scuola e mi pone davanti altri cinque giorni di noia mortale.

Oggi per la precisione è lunedì primo novembre.

Nuova settimana e nuovo mese, speriamo che porti fortuna.

Mentre salgo quei tre piani infernali per arrivare al mio piano incontro lui.

Il professore di religione.

"Emily" mi dice salutandomi.

Lui il mio nome lo sa mentre io il suo no.

"Prof" è l'unico modo che ho per chiamarlo.

Lui però non sembra contento di essere chiamato prof.

"Puoi anche chiamarmi con il mio vero nome. In fondo abbiamo solo nove anni di differenza."

"Otto" lo correggo io semplicemente perché so che io ho un anno in più di tutti gli altri ragazzi della mia classe.

"ancora meglio"
Il professore sembra non voler concludere questa conversazione.

In quel momento però arriva la professoressa di greco e latino con dei fogli in mano.

Tuesday-Il prof di religioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora