Capitolo 20

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Il professore di religione è vestito tutto di blu questa volta: pantaloni, camicia, giacca e scarpe.
Solo la cravatta spicca essendo a righe arcobaleno.
Oggi ha la barba più incolta del solito, forse non gli è suonata la sveglia questa mattina e ha preferito fare colazione e non la barba.

Si siede sulla sieda e tira fuori dalla sua borsa una scatola piena di orsetti gommosi.
All'ultima ora può sembrare quasi una visione ma invece è la verità perché anche gli altri spalancano gli occhi e non vedono l'ora di impossessarsene.

Non sa che appena ce li darà faremo a gara per chi ne mangerà di più e litigheremo perché una persona ne ha mangiate più dell'altra.

E così succede infatti.

Alla fine del primo giro il professore le prende e le lascia nel mio banco per non creare litigi ulteriori tra di noi.
Non sapendo però che le finirò o almeno mangerò tutte le verdi.

"Emily" mi chiama alla fine della lezione quando me ne sto per andare.
Ti pareva che non mi avrebbe fermata.

"possiamo parlare?"

"Certo, tanto ormai parliamo sempre" rispondo.

"Questa volta durerà un po di più quindi se vuoi possiamo o andare a pranzo insieme oppure ti accompagno ad un bar e compriamo un panino a testa che ho fame anche io."

"Lei cosa preferisce?" Gli chiedo.

"Mmm, dai ti porto io in un bel posto"

"Sono curiosa" dico con fare alquanto provocatorio.

I camerieri lo salutano tutti contenti di vederlo e lui ricambia, sembra anche sapere i loro nomi.

Poi sembrano notare me e non possono fare a meno di fare battutine come "è la tua fidanzatina? Ha la metà dei tuoi anni"

"In realtà no, io ne ho ventiquattro e lei quasi diciassette."

In effetti è vero, non abbiamo tantissimi anni di differenza.
E tra poco è il mio compleanno, poco meno di due mesi.
Però non capisco il motivo per il quale non ha detto che lui è solo il mio professore di religione.
Poteva anche negare.

"Perché ha detto che stiamo insieme?" Chiedo giocherellando con la mia forchetta.

"Che stai dicendo?" Mi domanda stranito.

"Non ha negato"

"Non ho annuito, che senso avrebbe spiegargli che in realtà non lo sei? Arriverà una seconda persona che ci chiederà se lo siamo, non ti stuferai a quel punto? Dovrai dirlo anche a quella e comunque non cambierebbe niente. Lascia che la gente continui a farsi pensieri su di te, veri o falsi che siano. Ciò che la gente pensa di te dice molto su di loro ma niente su di te" mi risponde.
Sempre la risposta pronta.

"Come ho già detto apprezzo molto il fatto che sei riuscita a capire cosa è giusto e cosa non lo è"

"Prof, l'ho fatto per mia madre"

"Sei consapevole di questa scelta o lo stai facendo solo per tua madre?"

Ci ragiono un attimo su.

"Ne sono consapevole, almeno in parte" rispondo.

"Tutti i professori ovviamente se ne sono accorti. Per quanto riguarda le mie lezioni hai comunque sempre fatto attenzione e sai esattamente cos'è l'amore e cos'è la felicità."

"In realtà prof io non ho mai provato ne amore ne felicità, o almeno, si, le ho provate entrambe ma è da un po che non so cosa si prova."

"Cosa ti interessa ricordare maggiormente tra amore e felicità?"

"Bella domanda, penso che l'amore porti felicità quindi l'amore perché riscoprirei contemporaneamente anche la felicità"

"Io non sono d'accordo, la felicità viene da tante cose, certo, l'amore è una di queste ma c'è anche l'amicizia, Dio, il cibo e qualsiasi altra cosa che ti piaccia fare."

"Prof, per parlare di questo ha un ora a settimana. Non le basta?"

"Non mi basterebbero neanche ventiquattro ore al giorno"

"Perchè?" Chiedo.

"Perché io voglio far capire ai miei alunni la vita. La vita si capisce solo vivendo. Sai quante volte ho sbagliato? È questo che voglio trasmettere, io ormai gli errori li ho commessi ma voi no, o almeno la maggior parte di voi no, siete ancora in tempo per capire molte cose"

"Esperienza"

"No, l'esperienza non c'entra, puoi anche avere cento anni ma puoi ugualmente continuare a sbagliare"

"Dice che non c'è mai qualcosa di buono in quello che facciamo?"

"Dico che siccome ogni persona ha un modo diverso per vedere le cose, ciò che a te può sembrare la soluzione migliore gli altri potrebbero non appoggiarla al cento percento"

"Non ci avevo mai pensato" ammetto.

"Comunque io sono qui oltre che per chiacchierare di queste cose anche perché tu sei l'unica ragazza con la quale riesco a farlo..."

"Che significa?"

"Che tu la tua idea la esprimi, tu sei intelligente e anche se ti nascondi dietro ad un telefono, o una sigaretta o un paio di cuffiette
questo tuo modo di essere non cambia"

"Onorata" rispondo non aspettandomi niente del genere. Solitamente gli altri non fanno altro che vedere il mio lato negativo.


Un bacino e buona lettura❤️

14/11/2016

Tuesday-Il prof di religioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora