•CAPITOLO 3•

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Un suono assordante mi svegliò da quel lo stato di dormiveglia.
<Argh questa campanella sembra suonare sempre prima del dovuto..> imprecò Jess avviandosi verso la nostra aula.
<Pronta per le ultime ore di chimica?>
Si rivolse a me con aria sarcastica.
<Credici.> la liquidai prima di entrare in quell'inferno.

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<Allora, tutto chiaro? Volete che vi rispieghi qualche concetto?> la voce del professore echeggiò nelle quattro mura.
<Tutto capito.> rispondemmo in coro con fare annoiato.
<Perfetto, vi assegno i compiti e siete liberi di andare.> esclamò con un sorriso stampato in volto, palesemente falso.

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<Per oggi è tutto, arrivederci ragazzi.> disse per poi avviarsi alla porta.
<Non me la ricordavo così pesante chimica.> borbottò Jess raggiungendomi con lo zaino in spalle.
<Beh, ci dovremmo abituare, è solo l'inizio di un lungo anno.> dissi buttando le braccia all'aria in modo teatrale per enfatizzare.
<Molto incoraggiante Amalia!> esclamò con tono arrabbiato uscendo dalla classe.
<Ah perfetto direi, si è messo anche a piovere.>borbottò arrivando all'uscita dell'istituto con tono ironico.
<Mia mamma oggi lavora fino a tardi, e sono a piedi..> mi ricordo imprecando sottovoce, ma Jess sembró sentirmi comunque.
<Dovrebbe darmi un passaggio mio fratello in moto, ma se vuoi posso chiedergli di passare da casa a prendere la macc->
<Sta tranquilla, non morirò per un po' di pioggia.. anzi va, Dave è già arrivato.> le dissi indicando la moto di suo fratello.
<Scusami ancora Amalia.>
<Non c'è nessun problema, tu va, prima che ti inzuppi tutta.>
<Allora vado.> disse stampandomi un veloce bacio sulla guancia.
<Scrivimi quando arrivi!> mi urlò arrivata ormai alla moto di Dave.

Le rivolsi un cenno col capo, prima di avviarmi anche io, non vorrei si mettesse a piovere più di così.

Sobbalzai quando un clacson attirò la mia attenzione.
Una Range Rover era posteggiata sul marciapiede.

Dopo pochi secondi di abbassò un finestrino svelando la persona che si trovava al suo interno.
Styles.
<Serve un passaggio?> chiese con voce bassa e roca senza alcun fondo di malizia.
<Oh n-no io, cioè, sono ecco, sono a posto, grazie comunque.> mentii riprendendo a camminare.
<Andiamo! I tuoi vestiti non la pensano come te..> disse indicandomi.

D'istinto tirai un'occhiata ai miei abiti  se così si potevano ancora definire, dato che dire che erano fradici era un eufemismo, per non parlare dei miei capelli.

Si forse non era stata una buona idea mettere una maglia bianca..
<Voglio dire, non mi lamento della vista eh..> disse ammiccando verso la mia direzione.

Abbassai il capo sapendo di essere già diventata paragonabile a un peperone.
<Non ti facevo così timida mentre oggi mi mangiavi con gli occhi...> disse con un sorrisetto che mostrava le sue bellissime fossette.
<Devo andare si sta facendo tardi.> tagliai corto riprendendo a camminare.
<Non te la sarai mica presa, ho detto solo la verità ragazzina...> continuó restando al mio passo con la sua macchina.

Continuai per la mia strada, se lo avessi ignorato magari sarebbe andato via prima o poi.
<Non starò qui a pregarti, fa come vuoi, anzi ho già perso troppo tempo con te.> cambio radicalmente umore, lo percepì dalla sua voce, che mutó diventando apatica, ma allo stesso tempo dura.

Sfrecció a tutta velocità, senza neanche rispettare vari semafori.
<Poco lunatico il ragazzo..> pensai roteando gli occhi al cielo.

È passato dallo scherzare come un bambino, ad incenerirmi con lo sguardo.
Sarà meglio che mi sbrighi sul serio adesso, prima che mi ammali il primo giorno di scuola.

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<Finalmente a casa.> pensai lanciando la cartella sul divano.

Mi avviai di corsa in camera prima di bagnare tutto, per prendere dei panni asciutti da indossare dopo una doccia.

SPAZIO AUTRICE:
Si lo so, è abbastanza corto, ma volevo scrivere qualcosina dato che è da un po' che non lo facevo. Ditemi comunque che ne pensate, mi farebbe piacere.
Ai lov iu baibs.
-ItsKayluus.

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