•CAPITOLO 5• (seconda parte)

105 5 2
                                    

*dal capitolo precedente*
Anche il secondo giorno è andato, per fortuna. È stata una giornata lunga. Jess è uscita anche prima oggi, non è stata bene. Sono distrutta, non vedo l'ora di tornare a casa.

********

Finalmente posso tornare a casa e riposarmi un po'. Farò meglio a sbrigarmi, non voglio spiacevoli inconvenienti, come ieri.
Ma forse ho parlato troppo presto.

Mentre esco dal cancello di scuola sento dei fischi e commenti abbastanza inappropriati, e penso anche di sapere da chi provengano.

Affretto il passo lasciandoli perdere, non voglio fare tardi anche oggi.
<Bambina penso di essere stato abbastanza chiaro oggi, non. devi. ignorarmi, intesi?>
Una mano mi sta bloccando il braccio impedendomi di camminare e un fiato, il suo fiato, sul collo mi sta facendo impazzire.
<L-lasciami, devo.. io devo andare il bus. Io-io perdo il bus, sono in ritardo.> la parole mi muoiono in gola ogni volta che cerco di fare un discorso sensato, lui è decisamente troppo vicino.
<Oh ma allora non capisci proprio ragazzina eh? Ho detto che ti porto a casa io.> continua a sussurrare al mio orecchio. Lo sta facendo a posta, sa che mi sta facendo uscire di testa.
<No-non accetto passaggi da sconosciuti.>
<Io non sono uno sconosciuto..> dice con voce quasi dispiaciuta.
<Andiamo a scuola insieme, ricordi Amalia?> ecco, sono finita. Il mio nome detto da lui è perfetto. Sembra fatto su misura per le sue labbra.
<I-io non ti c-conosco comunque, ora devi s-spostarti, perfavore.> dico con voce supplichevole, cercando di allentare la presa sul mio braccio, mi sta facendo male.
<Stai iniziando a stufarmi, o vieni di tua volontà, o ti ci porto io.>
<Piccoletta farai meglio ad ascoltarlo, anche se sembra non scherza il ragazzo.> sento una voce in lontananza, e anche se non ne sono sicura sembra quella di Zayn.
<Su Amalia, sii coraggiosa è solo un passaggio.> il mio subconscio mi sta confondendo ulteriormente.
<Eh va bene.> dico con voce sconfitta.
Un sorrisetto compare sulle sue labbra, e la sua mano lascia il mio braccio.
<Ma sappi che è la prima ed ultima volta Styles.> dico puntandogli il dito sul petto.
Mette una mano dietro la mia schiena per guidarmi verso la sua macchina.
Sento altri fischi di approvazione da parte dei suoi compagni.
Mi apre la portiera e mi fa accomodare sul sedile, per poi fare il giro della macchina e salire anche lui. Mette in moto e sfreccia a tutta velocità e per me è decisamente troppo.
<Scusa non è che potresti rallentare? Lo so che è la tua macchina ma..>
<Esatto, e dato che è mia, regole mie.>
<Lo so ma potres..>
Non riesco a continuare la frase che subito accende la radio.
Ho capito che è una battaglia persa con lui, così cerco semplicemente di rilassarmi.
All'improvviso mi ricordo che non gli ho detto dove vivo.
<Harry io non ti ho dato il mio indiriz..>
<Tranquilla ragazzina, ci ha pensato la tua amichetta. Posso essere molto persuasivo.> dice con il suo solito ghigno.
<Fai così con tutti?>
<Così come Amalia?>
<Interrompere le persone mentre parlano.>
<No, mi piace solo infastidirti.>
Alzo gli occhi al cielo sbuffando.
È proprio un bambino.

*****

<Siamo arrivati.> annuncia con tono distaccato.
<Perfetto, grazie del passaggio.>
Con un cenno del capo indica la portiera, per poi riportare lo sguardo verso la strada.
Esco sbattendo la sportello, è proprio fastidioso.
Sento la macchina sfrecciare alla stessa velocità di quando è partita da scuola. Non ha aspettato neanche che entrassi.
<È proprio un maleducato.> penso tra me e me mentre apro il portone.

Spazio Autrice:
Sono sparita per tanto, lo so. Ma non trovavo più l'ispirazione di scrivere, e questo 'progetto' non è nato per essere un obbligo, devo sentirmi io di scrivere, per questo non stabilisco giorni in cui postare. Quando me la sento li scrivo. Scusatemi per l'assenza, lo so. Spero comunque vi piaccia. Alla prossima.
Ai lov iu baibs.
-ITSKAYLUUS_

Paper Planes || h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora