Dopo essermi fatta la doccia e messa comoda mi catapulto nel letto.
Ma questo momento di pace fu subito interrotto dal rumore che proveniva dalla porta d'ingresso seguito da una voce squillante.
<Amalia, sono a casa.> mia mamma mi chiamò.
Scesi le scale per andare a salutarla.***************
<Allora? Com'è andato il fatidico primo giorno di scuola?>
Iniziai a informarla riguardo ai nuovi orari, e i nuovi libri.
Si ecco io e mia mamma non abbiamo un bellissimo rapporto.
Da quando mio papà se n'è andato, ecco lei è cambiata, molto.
Ormai la vedo solo la sera, per colpa del lavoro.
Deve portare avanti tutte le spese per la mia futura università, per la casa, per le nostre vite che sono state abbandonate al destino da mio padre.
Adesso fa anche strano definirlo tale, dato che da quando è scappato non lo è più stato.
<Va pure a riposarti mamma, ci penso io qui, sarai stanca.> le dissi appena finimmo di mangiare.
<Grazie tesoro.> sfoggia un sorriso alzandosi dalla sedia.
<Buonanotte Amalia.> mi posa un bacio un bacio tra i capelli.
<Chiamami se hai bisogno.> urlò dal piano di sopra.*************
Dopo aver sistemato la cucina finalmente sarei potuta andare a dormire, ero stanchissima, non essendo abituata a questo tipo di giornate da tre mesi di vacanza.
Proprio quando stavo per cadere tra le braccia di Morfeo lo squillare del mio cellulare mi fece sobbalzare.
<Ma chi è che mi scrive a questa fottuitissima ora?!> imprecai.
<AMALIA CHARLOTTE ROBINSON REGOLA I TERMINI!>
Si ecco forse lo avevo detto troppo ad alta voce, pensai tra me e me.Sbuffando sonoramente spensi il cellulare.
Sarà sicuramente Jess con i suoi soliti scleri notturni.
Spensi la luce e affondai la testa nel cuscino, avrei guardato il messaggio domani, ora l'unica cosa di cui avevo bisogno, era dormire.
SPAZIO AUTRICE:
Scusate l'assenza, lo so, sono una brutta persona. Il capitolo e corto, ma tranquille, sto già iniziando a scrivere il prossimo. Vedrò se metterlo stasera o domani per farmi perdonare.
Ai lov iu baibs
-ITSKAYLUUS_
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Paper Planes || h.s.
Fiksi PenggemarEravamo due aeroplanini di carta, pronti a distruggerci, ad infuocarci, ad annientarci con un semplice sbaglio. Eravamo fragili.. Creati dal nulla e potevamo allo stesso tempo sparire con il nulla. Allo stesso tempo leggeri, in grado di volare più v...