La mattina mi svegliai col sorriso stampato in volto. Avevo riposato proprio bene stanotte.
Guardai l'orologio da muro che ho appena sopra la televisione e balzai giù dal letto.
<Sono in ritardo.> imprecai mentalmente iniziando ad alzarmi.
<Perché questa diavolo di sveglia non ha suon-> non finii la frase quando mi accorsi che il cellulare, dove avevo impostato la suoneria la sera prima, era spento.
Di corsa vado in bagno a prepararmi.
<Dannazione sono le 7.40>
Mi dirigo in camera e metto i primi indumenti decenti che trovo.
In fretta e furia mi metto le scarpe, prendo la cartella e il telefono.
Quando esco di casa si sono fatte le già le 7.55.
<Ho solo più cinque minuti.>
Mi metto a correre, farò prima in questo modo.
Quando accendo il cellulare mi ritrovo dieci chiamate perse da Jess, e un messaggio da mia madre.Mamma:
Amalia oggi sono uscita da casa presto, inizierò a fare straordinari, per avere uno stipendio più alto. Mi raccomando non fare tardi a scuola, e sta attenta. Un bacio, ci vediamo stasera.<Troppo tardi mamma.> penso mentre rimetto il cellulare nello zaino.
********
Arrivo a scuola con dieci minuti di ritardo, spero che il professore mi faccia entrare. Quando arrivo davanti alla porta dell'aula busso per poi sentire un <Avanti>. Apro la porta e vorrei sotterrarmi, cos'hanno da guardare tutti quanti?
<Oh, Robinson giusto? Pensavamo non arrivasse più, ha bisogno che le ripeta la tabella degli orari?> dice con aria sarcastica. Sento alcuna persone sghignazzare, e questa cosa mi sta infastidendo, e non poco.
Non mi accorgo neanche di essere rimasta lì impalata senza rispondere.
<Signorina, ho fatto una domanda, ha intenzione di rispondere? Perché io dovrei continuare una lezione e ho già perso troppo tempo.>
<Emh, beh ecco, si.. mi scusi ma mi sono svegliata tardi, eh insomma, si io ho perso il bus e->.
<Ho capito, ho capito, solo perché sono i primi giorni sarò buono e chiuderò un occhio, ma che non capiti mai più.>
<Sicuro, scusi ancora del ritard->
<Va bene, vada a sedersi e si metta a lavoro.>
Per fortuna Jess mi ha tenuto il posto affianco al suo.
E dopo avermi lanciato un'occhiata riporta l'attenzione al professore che riprende il suo discorso.
<Dopo ti racconto tutto, non c'è bisogno che te la prendi tanto, sta tranquilla.> le sussurro all'orecchio prima di tirare fuori il libro dallo zaino, e cercare di prendere qualche appunto.*******
<Finalmente.> sospiro quando sento la campanella suonare.
Mi alzo e metto a posto il materiale che durante l'ora ho usato, preparandomi mentalmente all'interrogatorio di Jess.
<Cosa. È. Successo.> ecco, infatti come immaginavo.
<Maledizione vuoi darti una calmata? Mi sono svegliata tardi e allora? Non sei arrivata tu in ritardo e non credo proprio che il professore si sia incazzato con te. Quindi vedi di smetterla di farmi da mamma, perché già me ne basta una.> mi stavo innervosendo anche io, mi mette una tensione addosso questa ragazza a volte.
<Mi dispiace ho esagerato, è solo che ero preoccupata, e senza di te ho un angoscia addosso che non immagini, non riesco a legare con nessuno. Scusami.> mi risponde mentre ci incamminiamo in corridoio.
<Fa niente, anche io ho ti risposto male, ma mi fai uscire di testa quando fai così, sai quanto lo detesti.> le rispondo mentre ci avviamo in laboratorio di informatica. Ho sempre odiato quest'ora perché la condividiamo con altre classi. Quest'anno quale doveva capitarmi? Quella di Styles e i suoi amichetti di quinta. Le bimbette arrapate della mia classe lo ritengono un miracolo divino, a parer mio è il solito tutto muscoli e niente sale in zucca. Per carità, è un bel ragazzo e tutto, ma c'è da dire che lui e i suoi compagnetti sono belli quanto fastidiosi. Si credono Dei scesi in terra, solo perché sono rispettati da tutti e perché nessuno osa andarci contro, ed è abbastanza irritante. Quando arriviamo in aula sono tutti già dentro a parlare, aspettando l'arrivo dell'insegnante.****
<Salve ragazzi, accomodatevi ai vostri posti.> starnacchia con voce stridula.
Ho sempre odiato questa professoressa, dall'anno scorso. Da l'aria di essere una poco di buono e sono quasi sicura che sia così. Sculetta fino alla cattedra per poi sedersi. Accavalla le gambe coperte, si fa per dire, da quel pezzo di stoffa che tanto ama indossare, una specie di mini gonna striminzita. Inizia a fare l'appello, ma viene presto interrotta dalla porta che si spalanca. Entrano Harry, Zayn, Niall, Louis e Liam, senza avere neanche la decenza di bussare o di chiedere il permesso. Prendono posto agli ultimi banchi continuando a parlare tra loro come se nulla fosse. L'insegnate, innervosita, sbatte la mano sulla cattedra per attirare la loro attenzione, senza nessun risultato però.
<Ma dove pensate di essere? Al bar?> urla in modo disumano. Cavolo sta volta hanno proprio esagerato.
<Vi sembra modo? Qui stiamo tenendo una lezione. Questa è una classe, non un parco giochi. Vedete di stare attenti e di non disturbare, non siete a casa vostra.> dopo la sfuriata, torna a fare l'appello. Mi giro verso i loro posti, per vedere cosa stiano facendo, e no non è stata una buona idea. Styles mi sta guardando senza ritegno, dalla testa ai piedi, con il suo solito ghigno stampato in viso. Non riesco a sostenere lo sguardo, infatti tutto d'un tratto le mie scarpe diventano interessanti.
Sento una sedia strusciare contro il pavimento e dei passi.
<È da parte di Harry, farai meglio a leggerlo, oggi non è particolarmente di buon umore.>
mi sussurra Niall all'orecchio, per poi tornare a posto.Non è molto educato ignorare
messaggi, non credi?
-H.<Messaggi? Quali messaggi? A me non è arrivato niente.>
Dico tra me e me, quando poi mi torna in mente la sera precedente.Proprio quando stavo per cadere tra le braccia di Morfeo lo squillare del mio cellulare mi fece sobbalzare.
Giusto, stamattina mi sono dimenticata di controllare, ho solo visto quello di mia madre. Ero convinta fosse da parte di Tess, sicuramente non mi aspettavo un messaggio da parte di Mr. Arroganza.
Prendo il cellulare dalla cartella, e scorro le chat per cercare quel dannato messaggio.
Sconosciuto: Oggi non è stato molto gentile da parte tua non accettare il mio invito per un passaggio a casa.
Sicuramente domani avrai modo di scusarti giusto?
Buonanotte bambolina. xx
-H.Scusarsi? Cosa intende per scusarsi? È pazzo, un pazzo. Pensa che io sia facile come tutte quelle oche che cadono ai suoi piedi? Se crede che io sia quel tipo di persona, si sbaglia di grosso il ragazzo. Mi volto di nuovo verso la sua direzione e vedo che, come prima, mi squadra senza ritegno.
È proprio un cafone, un vero e proprio deficiente irrispettoso. Alzo gli occhi al cielo e, infastidita, torno ad ascoltare la lezione. Mi ha già fatto perdere troppo tempo per oggi.*******
Anche il secondo giorno è andato, per fortuna. È stata una giornata lunga. Jess è uscita anche prima oggi, non è stata bene. Solo distrutta, non vedo l'ora di tornare a casa.
Angolo Autrice:
No, non sono morta. Era da tanto che non aggiornavo, lo so mi spiace, sono pessima. Ho appena iniziato le superiori, e sta diventando un problema stare dietro alla storia, soprattutto ora, che è ancora in fase di sviluppo. Questa è solo la prima parte, cercherò di fare uscire la seconda il più presto possibile.
ps. Vi presento la nostra Amalia, la ragazza nella foto. A me fa impazzire la trovo stupenda, spero piaccia anche a voi.
Ai lov iu baibs.
-ITSKAYLUUS_
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Paper Planes || h.s.
FanfictionEravamo due aeroplanini di carta, pronti a distruggerci, ad infuocarci, ad annientarci con un semplice sbaglio. Eravamo fragili.. Creati dal nulla e potevamo allo stesso tempo sparire con il nulla. Allo stesso tempo leggeri, in grado di volare più v...