capitolo ventisei.

3.2K 132 53
                                    

-Cosa?- Dissi con  voce sottile.
-Mi dispiace.- Si avvicinò a me, abbracciandomi.
-Che cos'ha?- appoggiai la testa sul suo petto, annusando a pieni polmoni il suo buon odore.
-Questo non me lo ha detto, spero nulla di grave.-
Mi limitai a sospirare, pensando a tutte le cose più brutte che speravo non gli fossero successe.
-Sei calma?- Mi chiese spostandosi un poco.
-Si, tranquillo..- Dissi ancora confusa. Non ci potevo credere, è successo tutto in fretta.
Mi sorrise e si staccò da me.
-Vuoi partire?-
-Si, perfavore.- 
Mi guardò comprensivo.
-Dai, prepara la tua roba.-
Non me lo feci ripetere due volte e scattai in camera, prendendo la mia valigia.
Misi tutta la mia roba in fretta e alla rinfusa, non curandomi delle cose che magari avrei potuto dimenticare.
Non so cosa mi successe quando Connor mi disse di Niall; mi sentii male, come se mi avesse tradita, anche se non ha molto senso.

-Sei pronta?- Entrò Connor, guardandomi inerme seduta sul letto.
-Si.- Sospirai.
Si avvicinò, sedendosi vicino a me, e mettendo un braccio sulle mie spalle.
-Non sarà nulla, avrà fatto un piccolo incidente, e in meno di un mese starà ancora bene come prima.- Cercò di calmarmi, ma invano.
Lo guardai e gli sorrisi leggermente, facendo spuntare anche a lui un sorriso sincero. Poi mi baciò, trasmettendomi un senso di protezione.
Lui ci sarebbe sempre stato.
-Dai forza, andiamo.- Si alzò, prendendomi la mano.
Mi alzai anche io, ed insieme alla mia valigia salimmo in macchina, digerendoci a casa mia.

-In che ospedale è?- Chiesi a Connor ormai arrivati in città.
-White Hospital.- annuii e presi il cellulare dalla mia borsa.

📱A Niall:
Sto arrivando, a presto papà.

Mi cadde una lacrima sullo schermo che prontamente ripulii prima che Connor la vedesse.
-Non stai piangendo vero?- Troppo tardi.
-No.- Singhiozzai.
-Amore, non sei proprio brava a mentire.- Ridacchiò, facendomi spuntare anche a me un sorriso.
-Almeno ti ho fatta sorridere.-
Lo guardai, aveva lo sguardo puntato davanti a sè, i capelli un po' arruffati lo rendevano ancora più bello.
-Vuoi una foto amore?- Mi guardò con la coda dell'occhio, ed io arrossii, distogliendo lo sguardo.
Rise e mise la sua mano sulla mia gamba.
-Perchè ci siamo fermati?- Dissi preoccupata. Avevo paura di arrivare tardi all'ospedale.
-C'è il semaforo rosso, calmati.- Tirai un sospiro di sollievo e mi appoggiai meglio al sedile.

-Salve, signor Horan?- Chiesi ad una donna dietro al bancone della hall.
-È in pneumologia, piano 5 stanza 36.- Mi sorrise prima di tornare a scrivere qualcosa con il suo computer.
-Andiamo.- Dissi a Connor iniziando a camminare velocemente verso l'ascensore, che in poco tempo ci portò al quinto piano.
-Che stanza era?- Chiesi a Connor, guardando il cartello che indicava il nome "Pneumologia".
-36.-

Raggiungemmo il corridoio e vidi, davanti alla sua stanza una donna.
Era alta, capelli rossi e ondulati, che mi vide e alzò un sopracciglio.
-Chi sei?- Mi chiese prima che potessi spiccare parola.
-Sono Caitlyn.- Dissi semplicemente, avvicinandomi alla porta.
-Non puoi entrate, gli stanno facendo una visita.- Mi girai a guardarla, era vestita bene, ma troppo truccata.
-Ma chi sei?- Dissi in malo modo.
-Sono la sua ragazza.-
Spalancai gli occhi.
Le mie teorie erano tutte giuste, e lui era un pezzo di merda.
Annuii e mi sedetti accanto a Connor su una delle sedioline grigie posizionate davanti al muro.
Tamburellai le dita sulle ginocchia, e poco dopo la mano di Connor me le fermò, mostrandomi uno dei suoi più belli sorrisi.
-Stai calma amore.-
Sospirai e mi appoggiai a lui, che mi accolse con le sue confortanti braccia, ed iniziò ad accarezzarmi la testa.
-Caitlyn, sei sua figlia giusto?- Mi chiese ancora la rossa. (probabilmente finta)
-Si.- Non la guardai nemmeno, e si sedette anche lei su una delle sedie.

La porta si aprii, mostrando un dottore sulla trentina con dei fogli in mano. Subito mi alzai, insieme alla rossa, e raggiunsi il dottore.
-Come sta? Che cos'ha?- Gli chiesi subito.
-Oh salve, lei è la figlia?-
-Si, mi dica, per favore.-
-Anche a me.- Si aggiunse la rossa.
-Purtroppo ha una brutta polmonite, e dovrà restare qui per almeno una settimana.
Lo guardai sperando mi disse qualcos'altro, ma dalla sua bocca uscii solamente un "scusate", per poi allontanarsi.
Subito mandai uno sguardo veloce a Connor ed entrai in stanza.
Era sul suo lettino, e non appena mi vide fece un sorriso a trentadue denti.
-Ciao papà.- Lo salutai avvicinandomi al letto.
-Cait, siediti.- Mi indicò la sedia accanto a lui, e così feci.
-Allora, come stai?-
-Tutto bene.. tu piuttosto, come sono andate le vacanze?-
-Bene.- Risposi. Un altro giorno gli avrei parlato della sua ragazza.
-Amore?- Entrò in camera Connor.
-Dimmi.- Lo guardai.
-Devo assolutamente andare a casa..-
-5 minuti e ti raggiungo.- Mi sorrise ed esce.
-Amore? Cos'è sta storia?-
-Ci siamo fidanzati.- Lo guardo negli occhi, e mi congelò con lo sguardo.
-Come hai potuto?- Sta volta era veramente arrabbiato.
-Sei l'ultimo a dover parlare, Niall. Cos'è, hai intenzione di parlarmi della rossa prima o poi o vuoi tenerla nascosta ancora per molto?- Mi sfogai, alzandomi dalla sedia ed uscendo.
-Puoi entrare.- dissi alla ragazza, prendendo per mano Connor.
-Cosa è successo?- Mi sussurrò Connor non appena ci allontanammo dalla stanza.
-Si è arrabbiato perchè gli ho detto della nostra storia, quando lui non mi ha nemmeno mai accennato di quella.- Dissi ancora arrabbiata.
-Mh.. Brutta storia.-
-Ma a me non importa nulla di lui!- Mi fermai in mezzo al corridoio. -Non mi importa se non gli va bene di noi due, non mi importa più nulla!- Urlai facendo scappare dai miei occhi qualche lacrima. Lo guardai, stava in silenzio, e come una calamita mi fiondai tra le sue braccia.
-Scusami.- Singhiozzai ancora.
-Sfogati amore, sfogati.-

spazio autrice

capitolo di passaggio, e probabilemente anche schifoso ma zorreh

cosa succederà secondo voi?

Continuo a 100 stars e 50 commenti

pretendo troppo😉

martinaxx

My daddy. |Niall Horan|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora